...tornando in freccia rossa

Questa due giorni romana é stata davvero meravigliosa. Bel tempo, bella gente, ubicazione strategicamente perfetta, ottimo cibo, allegria dei residenti contagiosa...
Nemmeno i soliti sboronidacongressochefannoagaraachicel'hapiùgrosso, che normalmente mi infastidiscono molto, sono riusciti a rovinarmi il tempo.
Devo dire che avverto il fascino della città eterna, quasi da volerci vivere, specie per il clima. É un casino, trafficata e rumorosa, lo so...però ricchissima di cose da vedere, da sentire, da percepire.
Al ritorno, mentre mi accingo a prendere il treno in stazione termini, impatto (letteralmente) col corteo del Gay Pride in formazione. Devo dire, non è notoriamente il mio genere, si sa...e devo pure dire che la vista di personaggi in tacchi e paillettes in piena stazione mi ha fatto sorridere.ma non mi é potuta non venire in mente "Gino e l'alfetta" di Daniele Silvestri, una gran canzone dance che tratta proprio il tema dell'omosessualità con ironia e disincanto. Ora continuo a fischiettarla nella mia testa.
Comunque la cosa che più mi ha colpito di questo variopinto assembramento non sono stati costumi, piume o trucco, bensì i sorrisi...sorridevano tutti, si sentivano tutti felici (o quantomeno lo sembravano).
Un'allegria contagiosa che ho percepito nitida. Un pochino (ma solo quello) gliel'ho invidiata...
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