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Visualizzazione dei post da giugno, 2011

Il giorno perfetto

Esistono quelle che io amo definire le non-coincidenze. Ci si mettono di traverso nella vita e, per quanto noi si possa tentare di evitarle o di saltarle a piè pari, proprio non si riesce a schivarle. E poi, in fondo, non é sempre un male. Oggi, 28 giugno, é per me una data particolare, perché festeggiano il compleanno ben tre persone diverse, che, a loro volta, in un modo o nell'altro, hanno finito per essere un punto nodale della mia esistenza, in parte addirittura modificandola. Il mio pensiero stasera va a loro. La prima di queste persone é, prima di essere un collega, un caro amico, col quale, nell'ambito del grigiume del posto in cui lavoriamo, condivido l'insana passione per la musica ed in particolare per le chitarre. Rappresenta un'isola felice di svago e commento della pausa mensa e, fortunatamente, anche extra-moenia, al di fuori dell'ambiente sanitario. Lo imbarcheremo a bordo della nave chiamata Sognattori dove verrà a darmi una mano a strimpellare.

E ti vengo a cercare

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E ti vengo a cercare anche solo per vederti o parlare perché ho bisogno della tua presenza per capire meglio la mia essenza. Questo sentimento popolare nasce da meccaniche divine un rapimento mistico e sensuale mi imprigiona a te. Dovrei cambiare l'oggetto dei miei desideri non accontentarmi di piccole gioie quotidiane fare come un eremita che rinuncia a sé. E ti vengo a cercare con la scusa di doverti parlare perché mi piace ciò che pensi e che dici perché in te vedo le mie radici. Questo secolo ormai alla fine saturo di parassiti senza dignità mi spinge solo ad essere migliore con più volontà. Emanciparmi dall'incubo delle passioni cercare l'Uno al di sopra del Bene e del Male essere un'immagine divina di questa realtà. E ti vengo a cercare perché sto bene con te perché ho bisogno della tua presenza.

La maschera

Ogni tanto mi rendo conto che, specie nei periodi di burnout, quando sono stanco al limite della sopportazione, faccio sempre più riferimento, e quindi utilizzo in maniera maggiore, maschere di rappresentanza, che, in realtà, col mio essere non c'entrano più di tanto. Talora son difese, talora sono necessità di studio, talora mi servono come cuticola per assumere il menefreghismo fisiologico che mi occorre per rimanere in equilibrio sulla follia che la nostra esistenza propone e fornisce. Non sempre è piacevole...molto piú piacevole mostrarsi, a qualcuno decente, senza filtri mentali e di cuore. Non sempre si riesce, purtroppo ed, ancora meno, quando si ha successo, si può aver soddisfazione dalla cosa. Gli occhi, poi, dalle maschere, rimangono sempre fuori. In pluralis maiestatis.

Un amico in difficoltà

Sai che ci siamo, se vuoi parlare e sfogarti. Ci conosciamo da tanti anni per sapere che in questi momenti non ti servono consigli ma orecchie aperte ed inclini all'ascolto. Sai dove trovarci. In bocca al lupo amico mio !!

L'attesa

Attendere: infinito del verbo amare. Fate allora che ciascuna stagione racchiuda tutte le altre, e il presente abbracci il passato con il ricordo ed il futuro con l'attesa. L'attesa del piacere è essa stessa il piacere. L'amore è il continuo domandare, ma è anche trepida attesa. Preferisco attendere fino alla morte piuttosto che affrontare una delusione. Che c'è di più bello dell'attesa di qualcosa che forse ci verrà incontro fra un anno, un'ora, un minuto? Se oggi non sappiamo attendere più, è perché siamo a corto di speranza.

Una Su Un Milione

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Accettami così, ti prego non guardare, nella mia testa cè un mondo da ignorare voglio che tu sia mia complice discreta, accettami e sarai la mia bambola di seta accettami e vedrai, andremo fino in fondo, non pensare a cosa è giusto e cosa sta cambiando andiamo al polo nord o al sud se preferisci, accettami ti prego dimmi che ci riesci non ho detto mai d essere perfetto, se vuoi ti aiuto io a scoprire ogni mio difetto se ne trovi di +, ancora mi sta bene, basta che restiamo ancora così insieme amo amo è qualcosa che si muove su e giù per lo stomaco + freddo della neve amo amo è un buco alla ciambella, la sua dolcezza effimera la rende così bella accettami e vedrai, insieme cresceremo, qualche metro in più e il cielo toccheremo più alti dei giganti, più forti di godzilla, faremo una crociera su una nave tutta gialla andremo su unisola che sembra disegnata, con colori enormi e un mare da sfilata per quanto mi riguarda ho fatto già il biglietto ti prego non lasciarlo accanto a un sogno in

Per aspera ad astra

Per aspera sic itur ad astra : frase latina, dal significato letterale: « attraverso le asperità alle stelle » e senso traslato « la via che porta alle cose alte è irta di ostacoli ».  [1] Con tale espressione si indica che la tensione verso le sommità accompagna un animo grande attraverso le fatiche, l'anelito alle cose eccelse si libra al di sopra delle avversità. La sua origine deriva probabilmente dalla mitologia greca, in cui gli eroi -  Ercole  in primis - alla loro morte venivano portati sull' Olimpo ; ma essere eroi implicava appunto avere compiuto una serie di imprese faticose. Un'altra locuzione utilizzata per esprimere questo concetto è  Ad augusta per angusta  ("Alle cose eccelse attraverso le difficoltà"). La frase è riportata nel film  Elizabethtown  ( 2005 ), all'interno della mappa stradale creata dalla co-protagonista. Nell'universo di  Star Trek  è il motto della  Flotta Stellare .

Laura docet

"Ho perdonato errori quasi imperdonabili, ho provato a sostituire persone insostituibili e dimenticato persone indimenticabili. Ho agito per impulso, sono stato deluso dalle persone che non pensavo lo potessero fare, ma anch'io ho deluso. Ho tenuto qualcuno tra le mie braccia per proteggerlo; mi sono fatto amici per l'eternità. Ho riso quando non era necessario, ho amato e sono stato riamato, ma sono stato anche respinto. Sono stato amato e non ho saputo ricambiare. Ho gridato e saltato per tante gioie, tante. Ho vissuto d'amore e fatto promesse di eternità, ma mi sono bruciato il cuore tante volte! Ho pianto ascoltando la musica o guardando le foto. Ho telefonato solo per ascoltare una voce. Io sono di nuovo innamorato di un sorriso. Ho di nuovo creduto di morire di nostalgia e ho avuto paura di perdere qualcuno molto speciale (che ho finito per perdere), ma sono sopravvissuto! E vivo ancora! E la vita, non mi stanca…   E anche tu non dovrai stanca

Cercandosi

...e imparerai che per morire ti basterà un tramonto in una gioia che fa male di più della malinconia ed in qualunque sera ti troverai non ti buttare via e non lasciare andare un giorno per ritrovar te stesso figli di un cielo così bello perché la vita è adesso... Rientrando a casa stasera stavo ascoltando "La vita é adesso"...ho trovato molto accomunante la ricerca che, credo, in ogni uomo ci sia del vero se stesso, fin dalla notte dei tempi. Nemmeno io sfuggo a tale destino. Trovo che il primo meraviglioso passo sia quello di analizzarsi senza alibi, e senza autodistruzione, in maniera equilibrata. Mi piace questo pensiero, mi piace questo atteggiamento. Da non confonderai però con l'immobilismo.

Io invece credo che

...non ci sia un'entità superiore che ci manda o meno situazioni e persone od eventi al fine di farci diventare quello che saremmo comunque diventati. Io sono dell'idea che noi stessi siamo in continuo divenire, in continuo mutare (e se vogliamo, evolvere) grazie alla somma delle interazioni con il creato, che potremmo racchiudere sotto il termine "esperienze". In altre parole, non mi sento una marionetta nelle mani del fantomatico "creatore" di turno, dotato di coscienza e decisionismo monocratico, ma sono (o meglio, mi sento) una piccola frazione del tutto che racchiude in se tutte le caratteristiche del tutto stesso, con capacità più o meno focale di decidere, agire, sbagliare, aver ragione ed eventualmente pagare le conseguenze dei propri gesti. Curioso quello che trovi scritto sulle panchine, no ?!?!

Una persona caparbia

...tra ieri ed oggi ho (si fa per dire) conosciuto una persona particolare, che, pur rimanendo confinata nello spazio virtuale, ha parlato di se stessa senza particolari filtri, con un ammirevole, vigliacco coraggio. L'ho ascoltata con attenzione. La sua situazione é di difficoltà importante; ne affronta gli impedimenti con caparbietà e con coraggio. Spero ce la faccia, perché mossa da sentimenti veritieri e motivazioni importanti. In bocca al lupo di tutto cuore, davvero.

...tornando in freccia rossa

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Questa due giorni romana é stata davvero meravigliosa. Bel tempo, bella gente, ubicazione strategicamente perfetta, ottimo cibo, allegria dei residenti contagiosa... Nemmeno i soliti sboronidacongressochefannoagaraachicel'hapiùgrosso, che normalmente mi infastidiscono molto, sono riusciti a rovinarmi il tempo. Devo dire che avverto il fascino della città eterna, quasi da volerci vivere, specie per il clima. É un casino, trafficata e rumorosa, lo so...però ricchissima di cose da vedere, da sentire, da percepire. Al ritorno, mentre mi accingo a prendere il treno in stazione termini, impatto (letteralmente) col corteo del Gay Pride in formazione. Devo dire, non è notoriamente il mio genere, si sa...e devo pure dire che la vista di personaggi in tacchi e paillettes in piena stazione mi ha fatto sorridere.ma non mi é potuta non venire in mente "Gino e l'alfetta" di Daniele Silvestri, una gran canzone dance che tratta proprio il tema dell'omosessualità con ironia e dis

Have you ever been in Rome

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Giornata faticosa, cominciata alle cinque per acchiappare al volo il Frecciarossa delle sette (!)...viaggio rapido e gradevole, con scatti, rumori, visi e voci sempre in movimento, mai statici. Roma è bella, lo sapevo già, ci son stato tante volte...e mai come questa sono dell'idea che viverci potrebbe non essere così male. Il caldo, i vicoli, il chiassoso alternarsi dei colori...tutto rapisce il mio sguardo...mi sembra assolutamente normale fischiettare "il cammello e il dromedario" del quartetto Cetra ma in versione Petra/Ferruccio in Musica Nuda 2, mentre cammino per strada...sembra nata qui questa canzone. Mentre attendo una carbonara da urlo, mi guardo intorno... All'angolo della piazza c'è un gruppetto che suona uno shuffle...il contrabbassista ha le corde di vimini...un suono pazzesco, vintage come non mai... Luna a tre quarti ed un calice di vino a tre quarti pure. Era tanto tempo che non mi sentivo così... Tempo di 3/4....come un valzer o, meglio, come un

Referendum per domani. Un punto di vista differente.

ll referendum tradotto per noi comuni mortali: - Vuoi che un ladro vada in galera anche se è il Presidente del Consiglio? (SI) - Vuoi che l'unico posto dove stipare una barra di uranio impoverito sia il culo di chi vuole il nucleare? (SI) - Vuoi continuare a farti il bidet senza dover usare il Telepass? (SI) - Vuoi innaffiare le tue piante senza usare Uliveto e Rocchetta? (SI) Grazie a Lauretta "Che" Ripamonti per la cortese segnalazione.

Pazzo il mondo

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Pazzo il mondo Pazzo il mondo pieno d'amarezza intrappolato come un pesce in una rezza rimasto appeso a un lamo per un labbro insanguinato ha resistito poi d'un tratto è sprofondato Ma tu l'hai ritrovato, col fiato l'hai scaldato, e poi l'hai liberato... Pazzo il mondo pieno d'incertezza nella miseria tu sei l'unica ricchezza perduto in un parcheggio malamente illuminato povero cane con un calcio allontanato ma tu l'hai ritrovato, un nome gli hai fischiato, e lui si è avvicinato... Caro il mio amore sprecherò il tuo nome sui muri di un quartiere, sul vetro di un portone com'è lunga questa strada nascosta sotto i fari, sarà come credevi, sarà quel che aspettavi... Pazzo il mondo senza una carezza in ogni lacrima una traccia di purezza e brucerò ogni giorno in una vampa di furore se devo vivere sarà di crepacuore, mi prendo anche il dolore lo pago il suo valore al costo dell'amore... Passa il mondo non c'è più sa

Alex Britti - Gelido (live)

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Gelido come mi guardo allo specchio e non mi vedo piu' quale' il mio nome qual'e' la mia citta' dov'e' che abito gelido come un pezzo di ghiaccio mi guardo e non ricordo le cose di cui ho bisogno e non mi piace piu' gelido come la luna mi guarda e non mi parla mai dov'e' l'amore dov'e' la mia donna, dov'e' che finiro' gelido come un uomo di latta e un altro di cartone animato mi guardo allo specchio e non si vede piu' . . . . . gelido come fare l'amore pero' pensare ad un'altra situazione che adesso non c'e' piu' ma allora amore e' giusto sbagliato, questo non lo so fara' dolore e' tutto finito e non balliamo piu' . . . . . quando il tempo passa in fretta sai che non ti aspettera' quando pensi solo a quello che non va quando sai che hai fatto tardi e forse ancora tarderai gelida e' qualcosa non vorresti mai gelido sara' gelido sara'... gelido sara' gelido sara

Lei ed il treno

Lo ha perso. Ha perso quel treno. Fino ad allora la sua vita le era bastata, tutto il suo piccolo mondo le era sufficiente. Ma piano piano quel circoscritto microcosmo iniziava ad andarle stretto, qualcosa non funzionava. Era perfetto prima, la culla rassicurante, il porto protetto dove approdare, per ripararsi da un mondo difficile, da una famiglia che avrebbe voluto diversa, dagli anni che passano e ti costringono a diventare adulta, anche se dentro senti di non esserlo. Peró tutto andava sgretolandosi, per colpe proprie ma non solo, per inerzia propria, ma non solo, per spirito di sopportazione e vocazione al martirio propri, ma non solo. Poi lesse della possibilità di prendere quel treno. Intuiva come sarebbe stato il viaggio, intuiva la possibilità di cambiare, lungo quell'itinerario, se stessa ed il suo modo di vivere, grazie anche alla conoscenza che, grazie al viaggio, avrebbe ampliato, sia in termini di paesaggi, che in termini di persone nuove ed interessanti da conoscer