Ventisette giorni veloci

Solo l'una e mezza...per i miei standard abituali é quasi presto...amaca, iPad con cuffie in cui risuona "La vita é adesso", la luna piena che illumina il cerotto bianco sul piede che ho pensato bene di trafiggere col porta-zampirone calpestandolo al buio (azione seguita dalla mia solita litania di bestemmioni artistici e pittoreschi in dialetto cauloniese) e mente lontana lontana...
Sono stati ventisette giorni rapidi, solari, nervosi, densi, pieni di nuove conoscenze, alcune gradite, altre meno, ma sempre interessanti, zeppi di consigli, propositi, pensieri, dediche, canzoni, dita che fanno male da quanto suoni, illusioni ed atterraggi nella dura realtà.
Ancora non si sente, ma l'autunno, specie quello mentale si avvicina.
Ma stavolta, contrariamente al passato, lo aspetto fermo, sereno, morbidamente determinato.
Vediamo che ne esce.

....sei tu che porterai il tuo amore
per cento e mille strade
perché non c'è mai fine al viaggio
anche se un sogno cade
sei tu che hai un vento nuovo tra le braccia
mentre mi vieni incontro
e imparerai che per morire
ti basterà un tramonto
in una gioia che fa male di più
della malinconia
ed in qualunque sera ti troverai
non ti buttare via
e non lasciare andare un giorno
per ritrovar te stesso
figli di un cielo così bello
perché la vita è adesso....

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