Under the stars

Chissà perché quando arriva questa stagione dell'anno mi trovo sempre su qualcosa che, in un modo o nell'altro, dondola mentre guardo il cielo. Che sia un'amaca o, come in questo caso, un dondolo, questo ondeggiare, unitamente a Fleurs di Battiato che risuona nelle cuffie, mi spinge sull'onda dei ricordi e dei pensieri in libertà.
Da un anno all'altro, quante cose son cambiate, quanti volti che erano costantemente in contatto con me, oggi sono diventate foto ferme...pochi bit digitali che non riescono comunque a nascondere veli di tristezza nello sguardo.
E quante persone ho reincontrato, alcune cambiate, alcune immutate nonostante gli anni.
E' stato un periodo fluido, sfuggente, a volte schizofrenico, a volte stranamente rallentato, un po' come la mutevolezza dei miei stati d'animo.
Ho trovato bellissimo, comunque, trovare la conferma che i rapporti, le amicizie vere che ho coltivato negli anni, hanno retto ed, anzi, sono state di conforto nei momenti difficili.
C'è un cielo bellissimo stasera, complici il vento e o scarso inquinamento luminoso da queste parti; le stelle sono vivide, gradevoli. Tutti gli uomini, da sempre, prima o poi si fermano a guardarle per un secondo. E si sentono infinitamente piccoli ed al contempo al centro dell'universo. Ma fortunatamente non si stretti, posto ce n'è in abbondanza.
Nemmeno le zanzare riescono a disturbare questa atmosfera di pace e l'odore del mare si sente fino a qui.
La definirei una serata bellissima, non foss'altro per la stella cadente che ho appena visto ed alla quale associo speranza e desideri.
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