Pensieri
Ammettere le proprie debolezze non è sempre così facile. Fermarsi per un attimo e riconoscere ragionevolmente che si ha sbagliato o che si ha intrapreso un cammino infausto non è una condizione che si accetta senza remore. Parlare di sé e capire perché la propria vita si orienti in un modo piuttosto che in un altro è una necessità che tutti hanno; allora che fare?
Da sempre l’uomo si è interrogato sul perché della propria esistenza, sullo scopo di questa vita e del significato che ha il destino in tutto questo.
Oggi diventa sempre più difficile avere un’idea globale della nostra conoscenza; ogni uomo ha un sapere parziale, si è persa la visione d’insieme; non si indaga la realtà prima dallo specifico per poi trovare un centro, ma parte proprio dalle leggi universali per dare un significato al mondo. Ci si dovrebbe convincere che vi sia sempre una legge che regoli l’Universo e il fatto che noi non riusciamo a distinguerla non vuol dire che non esista, ma che semplicemente non siamo in grado di coglierla.
Noi siamo parte di un “Tutto”, una cellula è parte di un organo, l’organo parte di un corpo e l’uomo, a sua volta, è parte di un’unità maggiore; in questa lunga catena di esistenze nulla perde significato e tutto appartiene a un unico disegno di partecipazione collettiva. In questo modo, nessuna conoscenza diventa parziale, ma tutto fa parte di tutto; la bellezza e l’armonia dominano questo universo di vita.
In realtà non c’è bisogno di credere in nulla, né bisogna cercare nessuna verità precisa; quello che si deve fare è solo imparare a guardare e riconoscere che ogni elemento della realtà ha un suo perché. La verità, infatti, è dovunque, ogni aspetto porta in se stesso una componente fondamentale di questo mondo a cui apparteniamo. Le prove che dominano le scienze moderne non sono altro che delle correlazioni; gli influssi esterni non formano l’uomo e non esistono colpevoli per il destino di un singolo individuo così come le malattie non sono prodotte da virus e batteri.
Forse il vero segreto per dominare il proprio destino è di non avere paura; in fondo, dietro a ogni prevenzione, studio e assicurazione verso l’esterno c’è sempre un sentimento di timore. Bisogna imparare a confrontarsi e guardare in faccia il destino solo in questo modo si perderà la paura.
Il saggio è colui che ha allontanato da se stesso ogni preoccupazione per vivere in armonia con ogni piano dell’essere; la via della serenità non è cercare una spiegazione al mondo. Il cambiamento non deve essere nella natura, arcana madre, ma in noi stessi. Molto c’è da migliorare in noi stessi, poco nel mondo. La felicità diventa una conquista interiore; il saggio è consapevole di ciò che è buono nel mondo e ha imparato a riconoscerlo. Non sempre, dunque, l’opinione della maggioranza coincide con la realtà e l’oggettività.
Da sempre l’uomo si è interrogato sul perché della propria esistenza, sullo scopo di questa vita e del significato che ha il destino in tutto questo.
Oggi diventa sempre più difficile avere un’idea globale della nostra conoscenza; ogni uomo ha un sapere parziale, si è persa la visione d’insieme; non si indaga la realtà prima dallo specifico per poi trovare un centro, ma parte proprio dalle leggi universali per dare un significato al mondo. Ci si dovrebbe convincere che vi sia sempre una legge che regoli l’Universo e il fatto che noi non riusciamo a distinguerla non vuol dire che non esista, ma che semplicemente non siamo in grado di coglierla.
Noi siamo parte di un “Tutto”, una cellula è parte di un organo, l’organo parte di un corpo e l’uomo, a sua volta, è parte di un’unità maggiore; in questa lunga catena di esistenze nulla perde significato e tutto appartiene a un unico disegno di partecipazione collettiva. In questo modo, nessuna conoscenza diventa parziale, ma tutto fa parte di tutto; la bellezza e l’armonia dominano questo universo di vita.
In realtà non c’è bisogno di credere in nulla, né bisogna cercare nessuna verità precisa; quello che si deve fare è solo imparare a guardare e riconoscere che ogni elemento della realtà ha un suo perché. La verità, infatti, è dovunque, ogni aspetto porta in se stesso una componente fondamentale di questo mondo a cui apparteniamo. Le prove che dominano le scienze moderne non sono altro che delle correlazioni; gli influssi esterni non formano l’uomo e non esistono colpevoli per il destino di un singolo individuo così come le malattie non sono prodotte da virus e batteri.
Forse il vero segreto per dominare il proprio destino è di non avere paura; in fondo, dietro a ogni prevenzione, studio e assicurazione verso l’esterno c’è sempre un sentimento di timore. Bisogna imparare a confrontarsi e guardare in faccia il destino solo in questo modo si perderà la paura.
Il saggio è colui che ha allontanato da se stesso ogni preoccupazione per vivere in armonia con ogni piano dell’essere; la via della serenità non è cercare una spiegazione al mondo. Il cambiamento non deve essere nella natura, arcana madre, ma in noi stessi. Molto c’è da migliorare in noi stessi, poco nel mondo. La felicità diventa una conquista interiore; il saggio è consapevole di ciò che è buono nel mondo e ha imparato a riconoscerlo. Non sempre, dunque, l’opinione della maggioranza coincide con la realtà e l’oggettività.
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