Gocce di poesia di Alda Merini

Che tu mi copra di insulti, di pedate, di baci, di abbandoni, che tu mi lasci e poi torni senza un perché senza un variare di senso nel largo delle mie ginocchia a me non importa perché tu mi fai vivere perché mi ripari da quel gorgo di inaudita dolcezza da quel miele tumefatto e impreciso che è la morte di ogni poeta.


Amore, il mio seno era caldo e calda la mia potenza. Hai preso il mio seno per un bivacco e hai pianto a lungo sul cuore. Infine siamo morti di sogno.


Chi è convinto di farci del bene spesso ci rovina.


Chi si nasconde nella tenerezza non conosce il fuoco della passione.


Durante le estasi ci si denuda per vedere l'assoluto


I veri innamorati sono quelli che fuggono.


Il dolore non è altro che la sorpresa di non conoscerci.


Il grado di libertà di un uomo si misura dall'intensità dei suoi sogni.


Illumino spesso gli altri ma io rimango sempre al buio.


L'uomo impara sempre a vivere quando è troppo tardi.


La superficialità mi inquieta ma il profondo mi uccide.


Nessuno rinuncia al proprio destino anche se è fatto di sole pietre.


Non ho paura della morte ma ho paura dell'amore.


Non si può descrivere un cosa che non si è mai amata.


Ogni amore per me è uno stupro.


Passo intere giornate a pensare cos'è il dubbio.


Perché mi dici cose fuggenti che non sanno di vero, perché inganni te stessa? Il violino armonico che avevi dentro si è rotto per sempre. Inutile sperare. Così spero che qualcuno bussi alla porta, e non solo il vento.


Si può essere qualcuno semplicemente pensando.


Svengo sulle tue mani, svengo sulle tue labbra, ma se ti tocco il fatto mi compongono perché lì molti anni fa tu sei morto amandomi d'amore puro.


Amo i colori, tempi di un anelito inquieto, irresolvibile, vitale, spiegazione umilissima e sovrana dei cosmici "perché" del mio respiro. 



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