Diviso

Oggi mi sono trovato di fronte ad una scelta. Una persona, una di quelle che nel mio passato remoto (quasi remotissimo) ha avuto un peso rilevante, ha vissuto una brutta esperienza (quasi disastrosa). L'ho saputo più o meno per caso, visto che i rapporti sono, in questo momento, assolutamente assenti, seppure ci unisca una vicinanza fisica, materiale, davvero esigua. 30 scalini circa, per essere, inutilmente, precisi.
Il muro non é stato eretto da me, l'isolamento non l'ho voluto io, ma tant'è, la galassia dei miei rapporti interpersonali é sempre stata costellata in passato di queste stelle che, all'improvviso, diventano enormi buchi neri affettivi.
Gli ormai rarissimi e casuali incontri sono talmente poco felici da non meritare nemmeno risposta al saluto (e la cosa notoriamente mi irrita alquanto), ma questo può anche starci.
Cosa fare, allora ?! Vincere le resistenze e dire una parola di conforto, con chissà quale involontario effetto successivo o fingere di non saper nulla e tirar dritto regalando pan per focaccia a chi ormai nemmeno ti calcola più ed, anzi, quasi ti evita ?!
Vorrei poter raccontare di uno pseudo-lieto fine, con le ruggini e le incomprensioni incrostate dai troppi anni trascorsi nel limbo, che volano via grazie ad un soffio ben assestato.
Purtroppo no, per ora, no.
Ho scelto il silenzio.

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