La storia di G

Una volta conoscevo una persona ricca di ideali, di sogni, di speranze e di gioia di vivere. Una persona profonda, sensibile, attenta alle piccole così come alle grandi bellezze della vita.
Sono passati sedici anni. 
Oggi è una persona molto diversa. Parla solo di lavoro. Scende spesso a compromessi, prima di tutto con se stessa. Ha perso quella luce meravigliosa che aveva negli occhi; ha perso la naturale ed innata curiosità verso il mondo, verso gli altri, verso la bellezza. Preferisce indossare una maschera di perfezione e mostrare una facciata di "va tutto bene" anche quando le cose non girano nel verso giusto.
È soprattutto una persona piuttosto infelice.
Ora, si potrebbe star qui a parlare del concetto di felicità per ore...ma vabbè....
Mi ha allontanato, semplicemente perché io sono lo specchio dell'anima in cui non vuole riflettersi. Sono una parte del fallimento della sua idea di felicità stessa ed, in più, sono implacabile nel ricordarglielo, anche in maniera indiretta.
Mi dispiace davvero tanto per lei, è una persona alla quale voglio bene, ma che non permette a nessuno di rompere l'incantesimo dentro il quale essa stessa si è rinchiusa. Ma non si può aiutare chi non vuol essere aiutato...tutt'al più lo si può solo ascoltare se ha bisogno.
Spero che si salvi...in fondo (ma molto in fondo) lo merita...ma dovrà farcela da sola.
Ciao G.

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