Cambio
Oggi mi hanno detto che dovrei considerare il fatto di cambiare mestiere. Ci sono dei giorni che mi chiedo chi me lo ha fatto fare, effettivamente. Per esempio quando ridai letteralmente la vista a qualcuno, operandolo e questo si lamenta che vede un moschino ora che da 2/10 é passato a 10. Oppure quando vedi persone lamentarsi di mezz'ora di ritardo accumulata per far passare avanti un bambino che ha preso una legnata sull'occhio ed arriva dal pronto soccorso.
Oppure quando vedi arrivare gentaglia che, per scavalcare i tempi d'attesa, fa mettere l'urgenza sulla impegnativa da un medico curante compiacente (o esasperato dal paziente stesso) per far rifare al figlio un occhiale rotto quattro anni prima (!) e che ti dice che fa il furbo con l'aria tronfia di chi lo sta mettendo nel culo ai poveri sfigati che aspettano sette mesi d'attesa per una visita di 12 minuti.
Ma anche quando sei costretto ad erogare una prestazione indecente nei suddetti 12 minuti, aumentando esponenzialmente il rischio di fare errori.
Perché continuare a farlo ?
Per i soldi ? Mah...quelli poi, in realtà, non bastano mai, ma in effetti non sono così tanti e soprattutto importanti.
Per il fascino di una figura professionale una volta rispettata ed oggi subalterna a pazienti sempre più diffidenti e conteggi amministrativi sulla produttività? Ma per favore.
Perché di questi tempi gira la favola che "di che ti lamenti, tu almeno un lavoro c'è l'hai !!" ?! Testa di cazzo, rispondo io, guarda che il mio lavoro, così come tutti i lavori, generano ricchezza a qualcun'altro, in termini economici ma anche di benessere sociale. Non mi fai un favore a farmi lavorare, sono io che lo faccio a te semmai, invece di vivere alle spalle degli altri !! (Concetto da esportare in tutti i campi del mondo del lavoro, secondo me).
Perché allora ?!
L'unica risposta che so darmi oggi é "per dignità. Mia personale, più che professionale"
Quando avrò perso quella, allora cambierò mestiere.
Oppure quando vedi arrivare gentaglia che, per scavalcare i tempi d'attesa, fa mettere l'urgenza sulla impegnativa da un medico curante compiacente (o esasperato dal paziente stesso) per far rifare al figlio un occhiale rotto quattro anni prima (!) e che ti dice che fa il furbo con l'aria tronfia di chi lo sta mettendo nel culo ai poveri sfigati che aspettano sette mesi d'attesa per una visita di 12 minuti.
Ma anche quando sei costretto ad erogare una prestazione indecente nei suddetti 12 minuti, aumentando esponenzialmente il rischio di fare errori.
Perché continuare a farlo ?
Per i soldi ? Mah...quelli poi, in realtà, non bastano mai, ma in effetti non sono così tanti e soprattutto importanti.
Per il fascino di una figura professionale una volta rispettata ed oggi subalterna a pazienti sempre più diffidenti e conteggi amministrativi sulla produttività? Ma per favore.
Perché di questi tempi gira la favola che "di che ti lamenti, tu almeno un lavoro c'è l'hai !!" ?! Testa di cazzo, rispondo io, guarda che il mio lavoro, così come tutti i lavori, generano ricchezza a qualcun'altro, in termini economici ma anche di benessere sociale. Non mi fai un favore a farmi lavorare, sono io che lo faccio a te semmai, invece di vivere alle spalle degli altri !! (Concetto da esportare in tutti i campi del mondo del lavoro, secondo me).
Perché allora ?!
L'unica risposta che so darmi oggi é "per dignità. Mia personale, più che professionale"
Quando avrò perso quella, allora cambierò mestiere.
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