“Ecco l’Uomo!”. È la frase che viene attribuita a Pilato quando mostra alla folla assatanata un Uomo (per alcuni il Messia, per altri un impostore) flagellato, torturato, ridotto al livello più infimo dell’essere umano: uno straccio di sangue e carne con in testa una corona di spine, mascherato per burla da Re del Mondo. Da più di quindici anni, in particolare con i miei spettacoli “Vergine madre”, “Big bang” e “Apocalisse”, sono concentrata ad interpretare i testi sacri in stretto dialogo con la poesia e la scienza, senza mai rinunciare alla specificità o alla forza delle rappresentazioni che ciascun linguaggio porta con sé, godendo della grande sapienza dell’Umano. Alla fine di questo percorso però mi è rimasta una domanda: se dicessimo oggi “Ecco l’Uomo”, che cosa vedremmo? l’Homo oeconomicus? E poi tante altre: chi è l’Homo sapiens? Che significa, veramente, “Essere Uomini”? Negli ultimi secoli l’Uomo ha costruito di sé l’immagine di un Re da cui dipende il destin