Alcuni tratti dello Zodiaco...leggi il tuo !!!

...molto tempo fa lessi questo simpatico e colto libretto che parla di Zodiaco, ma in modo ironico..“Lo zodiaco” di François-Règis Bastide.
Oltre una caratterizzazione di ogni segno zeppa di citazioni letterarie e musicali, ho riscontrato una sorprendente aderenza alla realtà, nelle persone che conosco.
Solo la prefazione é da applausi.....l'Autore, tra l'altro scrive così:


"NON DIMENTICATE MAI :

- che l'astrologia non è una scienza esatta ma un insieme di tradizioni interpretate. Più esattamente: un modo coerente di animare i simboli. Dite pure, se volete, che l'astrologia è una simbologia esatta.

- che non si può dire nulla di serio sul conto di un individuo finché non si è steso il suo tema completo, maneggiando lo zodiaco, i pianeti, le case, l'ascendente e, soprattutto, gli aspetti. Ci vogliono dai dieci ai venti minuti per stendere un tema. Ci vogliono spesso più di quattro ore per interpretarlo.

- che esiste una razza di astrologi minuziosi, leggermente paranoici e preoccupati del loro conto in banca, che hanno la mania delle predizioni precise. Conosco qualcuno che si è sentito dire che non doveva trascorrere, il dato anno, le sue vacanze "all'ovest". Questa è follia pura.
Se incontrate un astrologo di questo tipo, chiudetelo a chiave a casa e informatemi.

- che esistono ben poche persone completamente "segnate" da un dato segno dello zodiaco. Sono generalmente dei geni o dei pazzi, o, a volte, le due cose insieme. Hitler era molto Ariete, Napoleone era molto Leone. sono due bellissimi temi da analizzare, ma è preferibile frequentare individui che, come voi e me, hanno il Sole nel dato segno, l'ascendente altrove, Mercurio e Venere ancora altrove, e un gruppo normalissimo di aspetti favorevoli o sfavorevoli. Se incontrate un signore che vi dice con tono perentorio che ha cinque pianeti e l'ascendente in Scorpione, ad esempio, e se vi pare felicissimo del suo stato, fuggite, fuggite subito. Se quel signore è un genio, lo saprete presto o tardi.
Se è un pazzo non tocca a voi curarlo.

- che dire "tra il tale e il tal altro segno vi è accordo o disaccordo" è un'approssimazione spesso vera, a volte divertente, a volte pericolosa. Ma più spesso vera. Non è colpa mia. Se siete Cancro, ad esempio, sapete che non vi capita di conoscere molti nati sotto il segno della Bilancia. E' così. Mentre vi trovate sempre tra i piedi degli arieti. Ma limitatevi a constatare. Se vi dico che Toro e Scorpione si intendono a meraviglia, che sono uno degli assi dello zodiaco, e se siete Scorpiona e vostro marito è Toro, esclamerete tutta felice: "Com'è vera, in fondo, l'astrologia!". Ma, riflettendo un poco, vi renderete conto che tutti gli uomini Toro del mondo sono i vostri complementi diretti.
E ciò potrebbe preoccupare parecchio il vostro consorte, giacché un dodicesimo degli uomini della Terra sono Toro, ed è molto, no?

- che gli individui schiavi dell'astrologia sono dei deboli, degli abulici, dei malati probabili.

- che non esistono segni "buoni" e segni "cattivi". Come non ci sono regole buone o cattive.
Un veneto e un napoletano sono diversi, ecco tutto.

- che l'astrologia infine, anche qui, in questo libro che tratta soltanto dello zodiaco, è un'ottima scuola. Vi costringe a pensare a voi stessi.
Non al vostro ombelico, che già conoscete, ma a certi aspetti ignoti della vostra personalità. E poi vi proietta fuori, nel domani.
E' una ginnastica del carattere e dell'immaginazione.
Ogni volta che potrete dirvi: "Non sono precisamente così, ma potrei esserlo", cambierete la vostra vita.
E, al tempo stesso, vedrete meglio gli altri, li capirete.
E così, conoscendovi quali siete e potendo amare gli altri per quelli che sono, avrete unito i due precetti di Socrate e di Cristo.
Il che non è affatto male."

Buona lettura !!!


ARIETE 21 MARZO - 20 APRILE

Parlate di astrologia ad un vero ariete e comincerà a vedere rosso. Ora, le collere di un animale di questa specie è meglio evitarle. Avanzo dunque in punta di piedi... costretto tuttavia a ricordargli che egli è il primo dei segni zodiacali, e segno di fuoco, perciò scintilla generatrice della terra e del cielo; la sua aggressività si può paragonare a quei colpi di sole che si ricevono in primavera, sul cranio. L'ariete, cioè la primavera, ci capita sempre addosso all'improvviso. Se si aggiunge che il suo pianeta guida è marte e che l'esperto in statistica dell'astrologia, il signor Gauquelin, ha scoperto un numero impressionante di militari guidati da questo pianeta, non so se arriverò intero alla fine di questo capitolo.
L'ariete è naturalmente un bambino estenuante, che vuole sempre tutto subito e che trascina i suoi piccoli amici in avventure insensate. Il pericolo è il suo ossigeno. Più si cerca di frenarlo e più lui si scatena. Nessun sistema di educazione gli si addice. In fondo, meglio lasciarlo libero. Ma i suoi genitori tengano sempre rifornita la farmacia di casa. Bisognerà spesso fasciargli la testa e accorrere la notte al suo capezzale. Dice che ha la febbre, urla che ha la febbre. Si preme le mani sulla fronte. Vive "battendo il capo contro i muri". Ma questo bambino ricompensa i genitori con una spontaneità ineguagliabile. Giacchè di tutti i segni, è il più sincero. Né calcolatore né insinuante, il bacio del piccolo ariete che chiede scusa sfiora il sublime. Davanti a questo don Chisciotte caduto ci sentiamo un pò tutti Sancho Panza, l'occhio umido e il cuore stretto.
Quanto alla donna ariete,cari signori, bisogna essere più forti di lei, oppure lasciarsi dominare di buon grado. E' quasi impossibile trattarla da pari a pari. Da piccola, già fa la gattina sulle ginocchia degli amici di suo padre. Scolara, studentessa, spesso si diverte a soffiare il ragazzo delle sue migliori amiche. Vero don Giovanni femmina, ha tutte le malattie della civetteria, l'occhiata quasi istintivamente agganciante, conquistatrice; ha anche la tristezza che segue le battaglie. Quando finalmente si stabilizza, diventa una femminista ardente (la luna è nell'ariete di George Sand e di Simone de Beauvoir). Le donne possono contare su di lei: quando sarà vecchia, cioè mai, lotterà ancora per imporre i suoi gusti, per riconciliare gli amici che hanno litigato, per lanciare una moda, un clan.

Se la polizia stradale esigesse per gli arieti un esame di guida speciale, più difficile, e un controllo annualedei riflessi, ci sarebbero meno incidenti. Giacchè l'ariete è un animale pericoloso. Niente può impedirgli un doppio sorpasso in curva, e lo farà a denti stretti, la fronte bassa, l'insulto che già gli spumeggia sulle labbra. Ma se eliminassimo gli arieti, il mondo morirebbe di sonno e di noia. Da Lenin a Hitler, da Bolivar a Bismarck, da Cromwell a Thorez, da Goya a Zola, che sono tutti ariete-marte, le fiamme divampano. Nella vita quotidiana, in una fabbrica, in un ufficio, l'ariete, anche se subalterno, accende le discussioni e secca tutti. Ma se volete vederlo riuscire, ditegli "ecco il tuo compito; è impossibile, rischioso, nessuno ne vuol sapere: prova tu..." e sfonderà. Non date importanza alle sue urla. L'ariete urla come gli altri si soffiano il naso.
Paradossalmente, l'ariete si rileva grande nello scacco (amoroso, sociale, familiare). Non si può dire altrettanto di un cancro, o di una bilancia, e soprattutto di un leone che, battuto, si da alla fuga. Un ariete non si piega mai. Atena, la dea dell'etere e del fuoco per gli alessandrini, illumina le acque. Santa Teresa d'Avila infiamma il mondo cattolico. Van Gogh, seppure dominato dalla pazzia, fa crepitare il cielo di Arles.
L'ariete deve vivere pensando al rogo di Savonarola, alle pietre scagliate contro Zola ai tempi dell'affare Dreyfus, e ho citato qui i due arieti più esemplari della storia giacchè in questo caso lo scacco è soltanto apparente. Un ariete scoraggiato, bisogna stimolarlo pungendolo nel punto giusto, come si riattizza il uoco. A dir la verità, vivere con un arietemaneggiando di volta in volta le molle (per separare i ceppi ardenti)o l'attizzatoio, è un'arte difficile. Chiedetelo a de Musset, che ha tanto amato George Sand.

*** L’ARIETE SOTTO TUTTI I PUNTI DI VISTA ***

L’ARIETE E L’ ”IO”

LEI - In un gruppo farà subito spicco, guizzerà come una fiamma. Non soltanto perché porta spesso una sciarpa rossa, ma perché guarda in alto. E perché il suo sguardo è chiaro. Alza spesso una mano come per accarezzarsi la fronte, o per scacciare un mal di testa. Finge di accomodarsi i capelli ma non ne ha bisogno, perché i suoi capelli sono perfettamente a posto. E invece c’è un’idea pazza che sta nascendo nel suo cervello.

LUI – E’ il duro tra i duri, il bruto, il campione, il calciatore sempre all’attacco, l’amico che ti da grandi manate sulla schiena. Da anni lo incontri sempre alla stessa ora, allo stesso posto. Eppure, ogni volta finge di ritrovarti come dopo una lunga separazione. A dir la verità non finge affatto: questo tipo entusiasta è un timido avvolto da un corpo di attaccabrighe. Anche se è roso dalla malinconia, dirà che è “in forma”, che “va fortissimo”, e farà di tutto per dimostrartelo. Anche se non è in collera cercate di calmarlo, ad ogni buon conto. Non scordatevi mai che gli arieti sono spesso vittime di incidenti dovuti al loro eccesso di vitalità.

L’ARIETE E IL DENARO

LEI – Non bisogna mai chiederle di fare economia. Oppure, bisogna presentarle la cosa sotto una forma così interessante che l’economia diventi una specie di avventura. Ma è difficile. Non è che la donna ariete sia una spendacciona, ma le capita, come a tutte le donne, di desiderare un determinato oggetto, diciamo un certo tavolino. Non lo trova, continua affannosamente le ricerche, corre, si precipita, ha le vertigini, vede in divano carissimo, del tutto inutile, e lo porta a casa. Non l’ha fatto apposta. La sera dirà a sua marito: “Avevo la testa che mi girava!”

LUI – Si può dire che il denaro non lo interessi. Non è né cupido, né avaro, né interessato, né impiccione, né inquieto. Si comporta come se i quattrini non esistessero. Vive all’età del bronzo. Gli piacerebbe che fosse ancora in vigore il metodo degli scambi in natura. E’ il solo sistema monetario che l’ariete riesca a capire. Su questo piano, come su molti altri, questa cicala ha bisogno di una moglie formica, che appartenga al segno della vergine, ad esempio. E con lei non sarebbe affatto pignolo. Non sfoglierebbe il libro dei conti.

L’ARIETE E LA FAMIGLIA

LEI – Può essere attaccatissima al padre, più raramente alla madre, quasi mai alla casa natale. Ha orrore delle feste di famiglia, del pellegrinaggio ai luoghi d’origine, alla culla, agli antenati.

LUI – Di tutti i segni zodiacali, e quello cui meglio si addice il famoso grido di Gide: “Famiglie, vi odio!” eppure prova l’irresistibile bisogno di rifugiarvisi spesso. E’ una specie di ritorno del figliol prodigo, e bisogna accoglierlo a braccia aperte.

L’ARIETE E IL LAVORO

LEI – Indisciplinata, incapace di sforzo continuato, detestai lavori regolari, monotoni, e poiché si fida soltanto del proprio istinto è inutile sottoporle un piano prestabilito, a meno che non sia pessimo: allora non lo seguirà, e ne scoverà un altro, eccellente. Giacchè “fa sempre di testa sua”, frase tipica dell’ariete tipica.

LUI – Non gli piace obbedire, ma comandare. Gli si attribuiscono generalmente le virtù del militare un po’ ribelle, del capitano di ventura. Eppure è capace di sforzi penosi se si tratta di raddrizzare un torto o di animare una rivolta. Lui che ha orrore delle cifre, può passare una notte a fare i conti del sindacato di cui è responsabile.

L’ARIETE E IL MATRIMONIO

LEI – E’ l’unica donna dello zodiaco che può sposarsi in quarantotto ore. Soprattutto se è giovanissima. Più tardi, se sarà incline a rimpiangere la sua decisione, non si abbandonerà a cupe meditazioni. La donna ariete è l’anti Bovary. Cosa molto piacevole. Per lui.

LUI – Un destino coniugale fatto a denti di sega. Momenti di grande entusiasmo, di lirismo. Una lealtà assoluta. Se deve mentire, l’ariete ne soffre molto di più della sua “vittima”. Perciò bisogna cercare di non costringerlo a mentire. Il che è assai difficile. Per lei.

L’ARIETE E LA MORTE

LEI – Non ci ha mai pensato seriamente, né per sé, né per coloro che ama. Metterle delle idee nere in testa non servirebbe a nulla. Se tronchiamo il suo slancio, è perduta. Vive nell’avvenire immediato, o nel presente più prossimo.

LUI – Certo, è possibile applicare al cruscotto della sua macchina la fotografia dei suoi bambini o appendergli una testa di morto allo specchietto retrovisivo. Ma sono scettico sugli effetti di questa messinscena. Andrà sempre a velocità pazzesca. La morte non gli fa paura. E in ogni caso la paura, per lui, sarebbe più pericolosa del peggior pericolo sfiorato.

L’ARIETE E I VIAGGI

LEI – Per carità non ditele mai: “Uno di questi giorni potremmo partire per il Portogallo o per la Norvegia, prenderemo l’aereo, noleggeremo una macchina, ci resteremo quindici giorni, a meno che tu non preferisca aspettare la primavera, i tulipani in Olanda…” Obietterebbe subito. Bisogna dirle: “Ecco qua i biglietti, partiamo alle ventuno e quarantadue”.

LUI – Se la sua vita è calma, un po’ monotona, potrà diventare la vittima di una trappola grossolana, e sarà il solo a caderci ad occhi chiusi: lo mandano in missione, non importa dove. Viaggia senza saperne il perché. Sperando che gli capiti qualcosa. Se non gli capita, sarà orribile. L’ariete dirà per esempio: “Sono scalognato, sono un borghesoccio, la mia vita è finita”.

L’ARIETE E IL SUCCESSO

LEI – E’ molto difficile guidarla in una carriera. Si dedica con entusiasmo alle professioni femminili più indipendenti per avere l’illusione della libertà. Poi incontra un ostacolo e crolla. Non tentate mai di farle la predica. Per riattizzare un fuoco, si può giocherellare con i ceppi. Ci si riesce, ma è una faccenda lunga. Provate invece a buttarci sopra della benzina. Radicale, anche se pericoloso. Ma alla donna ariete, appunto, piace correre rischi, sbattere le porte, dire parolacce al principale, e bussare poi al primo uscio che capita. Pensate soltanto al suo entusiasmo, che è la sua migliore qualità.

LUI – Questo grande impulsivo, per fare carriera dovrà procedere a balzi successivi. Se gli si dice: “Guarda fin dove potresti arrivare”, si precipita, ma raramente saprà correggere la sua traiettoria. Peggio ancora rifiuterà di impegnarsi se gli si offre un impiego da subalterno. Meglio proporgli la poltrona più importante, oppure fargli capire che potrà arrivarci. Nessuno meglio di lui è capace di “sfondare”, ma morde il freno se si accorge di essere l’eterno secondo. Quanto agli onori e alle decorazioni, se ne infischia.

L’ARIETE E L’INTELLIGENZA

LEI – Capisce a volo. Detesta le spiegazioni. Dice: “Ma lo so, lo so! Non sono un’idiota!” Però bisogna insistere. Può darsi che abbia capito male. Va troppo in fretta. Anche in questo momento crede che io la tratti da idiota, e non è vero, non è affatto vero!

LUI – E’ il primo ad avere la prima impressione su una situazione inedita. E’ sempre ad un ariete che bisognerebbe mostrare un nuovo modello d’automobile. La sua reazione rischia di essere quella della massa. Coglie subito il difetto, ma non sempre sa spiegarsi. Ha una intelligenza primaria; istintiva, fors’anche superiore, ma mai razionale.

L’ARIETE E L’AMICIZIA

LEI – E’ un’amica estenuante, giacchè dai suoi amici pretende tutto e subito. Da bambina, quando cambiava classe, il primo giorno di scuola decideva che la tale sarebbe stata la sua amica. E l’amicizia durava un anno. O un mese. Giacchè se la ferite, se non appagate le sue esigenze, la donna ariete si allontana. Sostiene che le affinità non si discutono. Il che è vero, ma spesso bisognerebbe dirle il contrario. Sennò un giorno o l’altro, rischia di trovarsi sola.

LUI – E’ stato il capo di una banda di compagni. Crede che nella vita adulta si prolunghi questa condizione felice e battagliera dell’infanzia. Ha sempre nuovi amici. Non per parlare con loro di gravi problemi, ma per “agire” assieme, nel meglio e nel peggio. Il suo migliore amico dovrebbe essere un gemelli o un cancro. Un amico che agisca da freno.

L’ARIETE E LE CONTRARIETA’

LEI – Sarebbe ingiusto augurarle delle catastrofi, ma bisogna riconoscere che le sopporta benissimo. Sa fronteggiarle. O meglio, vi si oppone come un muro. E subito passa ad occuparsi di altro. Che si tratti di uno scacco sentimentale o professionale, non ruminerà mai sulla sua disfatta, ma cercherà un nuovo campo di battaglia.

LUI – Il suo destino è ricco di imprevisti. Passa dal successo alla sconfitta e di nuovo al successo. E non potrebbe essere altrimenti, giacchè l’ariete ha la tendenza a imbarcarsi su navicelle provvisorie, incerte, chimeriche. Sopporta bene la disillusione, ma malissimo la solitudine. Da solo, non aprà mai come reagire. Non sarà amaro. Si irrigidirà. Dirà che la colpa è dell’universo intero.

*** L’ARIETE E GLI ALTRI SEGNI DELLO ZODIACO ***

ARIETE E ARIETE

Gli interessati credono di solito che possa andare malissimo. Facile preda dei colpi di fulmine, quando vengono a sapere che tutti e due appartengono al Primo Segno, indietreggiano atterriti. Anche se molto innamorati, rischiano di raffreddarsi. Io invece, seppure con certe riserve, sarei molto favorevole a questa unione. Per lo meno, la vita di due arieti non rischia di essere noiosa. Più difficile l’intesa tra madre e figlia, ma ottimo l’accordo tra padre ariete e figlio ariete.

ARIETE E TORO

Qui, niente da fare. Non vedo nemmeno come potrebbero andare d’accordo un padre ariete con un figlio toro. In amore, c’è il rischio che le aspirazioni del toro, ora elegiache, ora prosaiche, siano costantemente frustrate a contropelo (se così si può dire) dalle corna dell’ariete che non ha mai il tempo di cantare, o di contare, o di contemplare il passato. Né passato né avvenire. E il presente è un po’ poco se ci si pensa…

ARIETE E GEMELLI

Eccellente! Ancora, ancora! E’ una delle rare coppie perfette dello zodiaco, con toro scorpione e cancro acquario. Perché? Ma è semplicissimo, non c’è bisogno di commenti. Contro il fuoco impulsivo dell’ariete, la dolcezza tutta sfumature dei gemelli. Contro l’instabilità dei gemelli, la forza dell’ariete. Contro le gaffes o le grosse sciocchezze dell’ariete, l’intuizione prodigiosa ( infantile non diabolica) dei gemelli. Tutti questi contro fanno un pro durevole.

ARIETE E CANCRO

Tutti dicono di no. In effetti, da un punto di vista teorico, Il cancro con le sue perpetue incertezze e le sue sapienti ritirate narcisistiche sembra fatto apposta per irritare l’ariete che è sfondatore e spaccatutto per eccellenza. Il cancro dice sempre all’ariete: “Hai torto, vai troppo in fretta: Rifletti”. E frattanti il cancro si addormenta. Quando si sveglia, l’ariete è sparito.

ARIETE E LEONE

Si, senza esitazioni. La vita di questa famigliola non sarà riposante; i suoi viaggi saranno burrascosi. Per tutta la vita marito e moglie cercheranno di comprarsi una Ferrari rossa con scappamento fragoroso. Ci sarà anche una tendenza un po’ “pirata”, l’aspirazione a certi “colpi grossi” leggermente illegali. Gli anni della lotta partigiana furono il loro ideale… Per fortuna la storia non ci fornisce spesso occasioni del genere. Allora, nella piatta vita quotidiana dei nostri tempi bisognerà assolutamente trovare delle cause esaltanti. La pesca subacquea non basta. Ci vuole la politica, o lo sport, ma a livello nazionale, non regionale. Comprate subito i biglietti per i prossimi giochi olimpici.

ARIETE E VERGINE

Tanto diversi da diventare complementari. Ma è l’eterno problema delle affinità elettive, o meccaniche. Tra la solida e testarda vergine, diciamo Ingrid Bergman, e l’ariete tipo Marlon Brando non vi sono affinità naturali. Ma possono aver bisogno l’uno dell’altro. E’ quella che io chiamo un’affinità meccanica. Immaginate due pezzi di un motore che si chiamano, si rispondono, si sostituiscono a vicenda alla prima difficoltà, e prevedono tutto l’uno dell’altro. Non è una cosa esaltante, ma apprezzabile. Tra questi due segni può nascere un’amicizia solidissima. E si può preferire un’amicizia solida a un amore di rabbia.

ARIETE E BILANCIA

Ma si, certo, se la bilancia lo vuole davvero. Ma è proprio disposta ad assumersi tanti rischi? A lavorare senza rete? Credo che non lo rimpiangerà. L’ariete non può farle che del bene. Temo che, giunto alla sera della sua vita, L’ariete contemplerà con tristezza tutte le occasioni perdute, tutte le avventure morte sul nascere, tutto il suo sale annegato nel miele di una tenerezza che in fondo gli importava ben poco. Mi direte che se questi rimpianti si desteranno soltanto alla sera della vita, la cosa non sarà poi tanto grave. Infatti.

ARIETE E SCORPIONE

Sinceramente, credo che funzioni malissimo. Tutti gli astrologi, quando gli si chiede il loro parere, sconsigliano un’unione tra questi segni. Sono attivissimi tutti e due, certo; ma il tortuoso scorpione risponderà male all’impulsività dell’ariete. Lo scorpione vuole agire soltanto a colpo sicuro. E’ spesso più “intelligente” dell’ariete e lo sa. Ed è anche troppo complesso, troppo ricco di possibilità inesplicate per l’ariete che tende a fare di ogni erba un fascio nel massimo disordine. Per una madre ariete, il figlio più difficile sarà lo scorpione. Cerchi di non urtarlo, sia adattabile, discreta, rispettosa. Non si rispetta mai abbastanza un bambino scorpione.

ARIETE E SAGITTARIO

Un grande dinamismo li proietterà tutti e due in avanti. Nessuno dei due resterà a rimorchio. Il medesimo fuoco li consuma. E lo stesso orrore del tempo sprecato. Non leggeranno mai Proust in riva a un fiume. Si frattureranno contemporaneamente le gambe su piste nevose. Scoppieranno in grandi risate e si daranno pacche sulla schiena. Insomma, un amore che somiglia ad un’amicizia virile. Eppure, eppure… Il sagittario non può essere del tutto soddisfatto: un ariete non è mai all’altezza dell’ideale del sagittario.

ARIETE E CAPRICORNO

Hanno poco da dirsi. Un ariete ha spesso bisogno di qualcuno più profondo di lui, cioè del capricorno che gli insegna a vivere, a maturare, a vedere più lontano. Ma è come unire l’argento vivo col piede di piombo. Il capricorno è troppo saggio. L’ariete troppo pazzo. Esistono degli arieti saturnini (tipo Baudelaire) che possono armonizzare coi capricorni. Anzi, in generale sono ottime madri di bambini capricorno.

ARIETE E ACQUARIO

Eccellente rapporto amoroso, passionale. E fermiamoci qui. Le cose poi possono anche guastarsi. Bisognerebbe che l’amore durasse sempre, che la scintilla fosse il moto perpetuo, “l’allegro”, “il prestissimo” di una sinfonia sempre incompiuta, diretta da un direttore d’orchestra onnipresente. Ma chi potrebbe assumersi questo compito presso di loro? I figli, forse. Tutto dipende dall’acquario, se è più sublime che lucido, più angelico che realista. Il che gli capita abbastanza spesso.

ARIETE E PESCI

Non vedo come i pesci potrebbero adattarsi all’incandescenza dell’ariete, che è all’opposto della notte poetica di Nettuno. Bisognerebbe anche evitare (e mi chiederete: ma come?) che la madre pesci abbia un figlio ariete. Per tenerezza e per pietà gli lascerà fare tutto quel che vuole. Si limiterà a pregare per lui, soluzione nobile, ma pericolosa. Davanti all’ariete i pesci capitolano, si richiudono nel loro unico difetto grave: la passività.



TORO 21 APRILE - 20 MAGGIO

Se un giorno vi capitasse (non si sa mai) di finire in prigione, e vi concedessero di sceglievi il compagno di cella, scegliete un toro: a conti fatti, sia uomo o sia donna, tra tutti i segni è il più piacevole da viverci assieme. L'ariete aveva l'allegria un pò battagliera della primavera. Il toro, primo segno di terra, crede di più in se stesso, sa che i germogli diventeranno fiori e frutti, se ne sta là sdraiato ai margini della prateria, placidamente sazio, ebbro di verde, ha un fiato caldo e zuccherino, pensa a ciò che farà tra poco, quando si alzerà, e probabilmente farà qualcosa di dolcissimo, con lentezza e voluttà... Aprite le prime pagine de "Il giglio nella valle" di Balzac (toro) e sentirete <>. Il toro ha bisogno di amare e di generare. E se nella sua prateria troverà uno scorpione, saranno felici assieme e avranno molti bambini.
Il piccolo toro è un bambino facile, come dice sua mamma. Sa benissimo che non lo trovano molto dotato o brillante, ma non gliene importa niente. Studia. Annuncia in modo candido: "sono ancora il dodicesimo", ma passerà gli esami a giugno. Trascorre molte ore da solo. Non ha bisogno di nessuno. Dategli il modo di trafficare con dellegno, con della plastilina. Fategli fare dei tavoli, sempre dei tavoli di legno massiccio. Gli piace aver caldo, meglio ancora, gli piace fabbricare il suo calore con il suo lavoro. Eppoi ha un grande appetito. Dopo averlo accompagnato in pasticceria, la nonna si sentirà sull'orlo della rovina. Bisogna dargli un'educazione classica. Non ha molta simpatia per le novità, per i razzi interplanetari o per i record. Ma gli piacciono i quattrini e spaccherà da solo il suo salvadanaio per comprarsi qualcosa che ha in mente da molto tempo; poi si rimetterà a lavorare perchè gli diano altri soldini da infilare nel salvadanaio. Ha già paura di "perdere una buona occasione". Ha anche paura delle proprie collere. A contrario di quelle dell'ariete e dello scorpione, sono collere lente, che il toro vede arrivare, che cerca di frenare ma che lo sommergono; quando lascia una amico, è per sempre, e ne soffre moltissimo.
Si consola cantando perchè è innamorato della propria voce, ma la perde spesso perchè prende il raffreddore (va anche soggetto alle tracheiti, alle faringiti)o perchè ha urlato troppo durante la ricreazione; ma è meglio gridare che arrabbiarsi, lui lo sa benissimo. Se fossi in voi lo iscriverei ad una società corale.
Venusiano per eccellenza, l'amore sarà sempre il grande problema della sua vita. Così grande che impiegherà molto tempo a decidere o a dichiararsi. Amore spesso celibatario,ma duraturo: Balzac aspetta per vent'anni la signora Hanska. Amore dionisiaco, amore irresistibile, è anche l'amore più geloso. Ecco la sola vera malattia del toro: la gelosia del passato. Ho conosciuto una donna toro che faceva a pezzi le cravatte dell'uomo che amava e il poveretto aveva un bello spiegarle che qualcuna la aveva comperata da solo... E se il vostro pensiero si sta orientando verso un toro, badate di scordare il vostro passato amoroso, anche se poco importante, gicchè vi toccherà di raccontarlo cento volte, e se per caso vi capiterà di imbrogliarvi su un aprticolare, il vostro futuro marito furente vi dirà "lo vedi che menti!" Vi accorgerete però, cosa strana, che il toro ha bisogno della sua gelosia retrospettiva. E' uno degli alimenti che gli piace ruminare, e più rumina il vostro passato, più lo inventa, più va a cercare lontano, più vi ama. Quanto alle scene al ristorante del tipo più idiota("ho notato benissimo chi stai guardando con tanto interesse"), i tori uomini e donne ne sono addirittura maniaci. Ma pazienza. La gelosia è in questo caso il rovescio della costanza, che non ha prezzo.
Quanto a lei, affascinante ragazzina, non soltanto bisogna sposarla subito (anche se dirà di no, vuole aspettare, Afrodite coronata di fiori sorride, sorride...)ma portarla spesso in campagna e addirittura viverci con lei, se possibile. E' una fattoressa nata. Con lei, la terra "rende", in paese le volgiono tutti bene, invita gli amici ogni settimana, non per parlare e nemmeno per divertirsi, ma perchè apprezzano la sua cucina. Poi li porta sotto un albero, vuole dormire e veder dormire. Il suo sogno segreto: avere un piccolo ristorante sulle rive di un fiume, ascoltare la fisarmonica nelle ore calde, e la canzone del registratore di cassa...

Il denaro, che consolazione! Ecco quel che dice un toro deluso o stanco d'amore. Ha una scusa: la sua passione per il lavoro. Lavora come un cottimista oscuro. Morirà sotto il giogo, geloso della facilità del successo degli altri, furioso di non aver potuto tracciare il suo ultimo solco. Come impiegato, sarà troppo schiavo. Come capo, ha spesso pretese inumane: ma riesce a comunicare a tutti la sua angoscia per il piano quinquennale. Guardate che cosa fanno due tori che lavorano assieme. Giono e Fernandel: un film intitolato "Creso". Ah, quei sogni di vacche grasse! E questa trasformazione animale del lavoro in oro! Lo sentite il fruscio delle carte sotto il soffio di Balzac, la notte, e tutt'attorno il rotolare di carrozze lussuose, l'arredamento fastoso, i tappezzieri che inchiodano, i creditori che brontolano, i fallimenti del profumiere Birotteau, la mano adunca di Goriot che muore, e la penna di Balzac continua a scorrere, diciassette ore al giorno, bisogna che la signora Hanska abbia una bella casa, in rue Fortunèe naturalmente (oggi via Balzac), bisogna che ogni nota del canto creatore frutti qulcosa, bisogna che la terra "renda", bisogna Avere, o morire.
Lancio una sfida agli esperti in statistica: si troverà un nettissimo valore toro in tutti coloro che cantano o compongono canzoni. Provo persino un pò di pudore ad elencare Brahms e Wagner, Verdi e Faurè: che la melodia sia sottile o popolare, ampia e generosa, elegiaca o selvaggia, posso elencare alla rinfusa Caruso, Massenet, Puccini, Strauss... e mi fermo. Si direbbe che invento.
A dir la verità non vedo mezzo migliore per far uscire un toro di casa. un biglietto per l'opera o per il music-hall. E se volete farlo impazzire d'invidia, segnalategli quell'asta di disegni di Morandi, domani sera. Farà i suoi conti e forse ci andrà davvero a quell'asta, con gli occhi lucenti... Se torna a testa bassa, signora, accarezzategli il collo. In fondo ai suoi occhi buoni si nasconde una lacrima. E' una lacrima nobile.

***IL TORO SOTTO TUTTI I PUNTI DI VISTA***

IL TORO E “L’ IO”

LEI- Somiglia a Venere Genitrice. Avanza presso di voi preceduta dalla sua voce calda e carezzevole. La conoscete da un minuto appena, e già sapete che non potrete dimenticare quella voce. Né quell’allegria di ogni gesto, a volte un po’ spettacolare. E’ davvero necessario, mia cara amica, descrivere quel voluttuoso arco di cerchio con il braccio per prendere una zolletta di zucchero da mettere nel tè? Per un attimo, ho creduto di vedere un archetto di violino vibrare nell’aria…

LUI – Se tutto va bene, se è di buon umore, se ha voglia di canterellare, sarà una delizia guardarlo, placidamente seduto o mollemente sdraiato accanto a voi. Sennò… Credete che tutti gli uomini siano come lui? Niente affatto. Un toro di cattivo umore è orribile, cammina avanti e indietro col collo incassato nelle spalle, tace oppure si lascia sfuggire gemiti indistinti. Il toro dello zodiaco diventa l’elefante dello zoo…

IL TORO E IL DENARO

LEI – Quando parla dell’uomo che ama, o che ha amato, racconta forse cose interessanti, ma non dimentica mai di dire se è ricco o povero, come vive, se incassa forti provvigioni, se ha avuto toro o ragione di fare una “grossa” assicurazione sulla vita. Non lo fa apposta, e non bisogna biasimarla. Giacchè, se si innamora di un uomo povero, sarà felicissima di dire che non sarà molto dotato per le faccende pratiche e le affronterà da sola.

LUI – L’uomo toro può anche non essere avaro, ma sarà il solo uomo dello zodiaco sconvolto, la notte, dai sogni di vacche grasse o di vacche magre. Per lui i quattrini non sono affatto una cosa astratta, giacchè li destina sempre a scopi precisi. Se si è addossato da tempo quel lavoretto extra, è perché sa già benissimo quale tavolo o quale tappeto o quale automobile nuova ha intenzione di comprarsi. Se perde quattrini, o guadagna meno del previsto, non gli mancherà una certa somma, ma un oggetto sognato e che era già divenuto realtà nel suo cuore realista.

IL TORO E LA FAMIGLIA

LEI – Il suo ideale è di riunire tutti assieme i genitori e i suoceri, i cugini, i cognati e le cognate eccetera, naturalmente in campagna. Eppure le capita a volte di sentire che la sua famiglia è un freno, un impedimento. Ma evaderà difficilmente.

LUI – E’ l’uomo che sa dire meglio, e con più rispetto: “Mio padre…” E’ la coppia padre-figlio ideale. E quando il padre muore il figlio ne nobilita il ricordo. Vorrebbe essere ammirato allo stesso modo dalla famiglia che fonda. Giovane sposo, a venticinque anni, si sente già un poco patriarca.

IL TORO E IL LAVORO

LEI – E’ la classica brava allieva, senza problemi, che studia perché non può fare altrimenti. Lo sforzo le è naturale come il respirare, o come il sognare. Se trova una difficoltà, si accanisce. Ma se non riesce ad abbatterla, se tutto congiura contro di lei, la signora toro cola a picco. Rischi persino di perdere la sua prodigiosa buona salute.

LUI – Un’impresa che non sia sostenuta da una buona percentuale di tori non va avanti. Una statistica fatta tra i vari deputati dei parlamenti europei ha dimostrato che i soli deputati che conoscono tutti i documenti relativi alle questioni da esaminare e che propongono le soluzioni più pratiche sono toro. Ma non sanno presentarle nel modo giusto… Manca loro il brio dei gemelli.

IL TORO E IL MATRIMONIO

LEI – Anche se è travolta dalla passione, che è il suo stato d’animo preferito, riflette, matura le sue decisioni, poi passa in rassegna i suoi rancori come se fossero i capitoli del libro di storia prima dell’esame. Lo fa più spesso di giorno che di notte. Ha gli occhi bene aperti. E’ la sola che può rinunciare all’uomo amato se povero. Ma se tutto le piace, è la sposa più squisita.

LUI – Geloso prima, durante e dopo, furibondo per questa sua gelosia spesso puerile, è di una fedeltà un po’ ostentata, un po’ noiosa. Sembra che dica: “Sono fedele, ma lo rimpiango”. Giacchè è un uomo che ama stare in pace.

IL TORO E LA MORTE

LEI – di tutti i segni dello zodiaco, penso che la donna toro sia quella che ha l’atteggiamento più equilibrato di fronte alla morte. Non può assolutamente credere a un al di là. Tronca la comunicazione e passa ad un altro problema. Nessun compiacimento morboso. Si può crederla insensibile, ma non è affatto vero.

LUI – La morte improvvisa non gli fa paura. Ma la malattia, la lunga attesa, l’incertezza, le bugie pietose dei medici lo fanno infuriare. Vuol sapere la verità. Con gli occhi sempre aperti, pensa anche alle conseguenze economiche di un decesso: eredità, successione. “Se muoio domani, come vivranno i miei figlioli?”

IL TORO E I VIAGGI

LEI – In linea di massima non troppo mare, niente crociere con pranzi di gala in abiti da sera, niente alberghi di lusso. Preferisce gli alberghetti rustici con travi in bella vista e panna fresca per prima colazione. Importantissimo: lasciarla dormire i primi tre giorni.

LUI – Bisogna che il viaggio non sia troppo caro e che serva a qualcosa. Non stupitevi se il toro trova il mezzo di recarsi ad un appuntamento d’affari in piena vacanza; aveva preparato il colpo da tempo. Gli serve ad ammortizzare le spese dell’albergo. Non rimproverateglielo: è così contento! Si frega le mani ridendo. Commovente.

IL TORO E IL SUCCESSO

LEI – Riuscirà in tutto purchè l’ambiente sia allegro. Le piacerebbe cantare lavorando. Non sempre è possibile, ma eviti i lavori noiosi e cupi. Se comincia a ruminare è perduta. Può collaborare benissimo con un uomo disordinato, gli darà la stabilità, il colpetto di sprone quando ci vuole… e quando lui ne farebbe a meno. Si può chiederle qualunque cosa, con un sorriso. Dal canto suo chiederà “un piccolo aumento”, sempre con il sorriso.

LUI – Ce ne sono pochi che falliscono giacché hanno una fiducia ingenua, superstiziosa, nella loro capacità di lavoro. Immaginate un rivale del toro che voglia farlo inciampare addossandogli un numero enorme di compiti ingrati: il cattivo rivale ci rimette le penne, giacchè il toro, sia pure lentamente, abbatte tutti gli ostacoli come un boscaiolo abbatte gli alberi. Si inebria del lavoro che per lui è già una ricompensa. Balzac è il grande romanziere toro che sa descrivere così bene gli arrivisti. Ma nei romanzi di Balzac ci si rovina quando non si è santificati dalla fatica. D’altronde Balzac non è morto di gloria, ma di lavoro.

IL TORO E L’INTELLIGENZA

LEI – “A scuola mia sorella era molto più brillante di me ma io ero una secchiona, capite…” Così dice la ragazza toro. E sorride. Non ha complessi da intellettuale. E nemmeno snobismi. Non fingerà mai di ammirare un libro o un film che non ha capito o che non le è piaciuto. A un pranzo dirà con tutta franchezza: “Antonioni, che barba!”

LUI – Lasciategli il tempo di riflettere. Per capire un problema, una donna, uno spettacolo, la topografia di una città sconosciuta, ha bisogno di farne il giro, di impregnarsene, di respirarne profondamente l’aria. E’ l’uomo che ride per ultimo di una storiella un po’ complicata. Ma la ricorderà. Non bisognerebbe dire “memoria da elefante”, perché in fondo non ne sappiamo un bel niente, ma “memoria di toro”.

IL TORO E L’AMICIZIA

LEI – Un’amica deliziosa, perché ascolta le confidenze con aria profonda, meditabonda. Accoglie le confessioni più pesanti come una spugna assorbe l’acqua. Ma evita di pronunciarsi. Le ci vuole molto tempo. Dice: “Bisogna che ci rifletta a cuor sereno”. La sua grande amica, la scorpiona, le racconta drammi orribili. Allora la signora toro sorride e le propone di organizzare una festicciola la settimana ventura. Sarà divertente.

LUI – Se siete suo amico lo deluderete sempre, in un modo o nell’altro. Per lui l’amicizia dura quanto la vita e pensa che si possa avere un solo vero amico. Non ditegli mai che avete conosciuto un tipo straordinario che fa questo e quello. Un vero toro non ha né orgoglio, né istinto di possesso, ma odia le novità, per sé come per i propri amici. L’amicizia per lui è inesauribile. Eviti gli amici gemelli.

IL TORO E LE CONTRARIETA’

LEI – E’ una donna allegra, di buon umore, fatta per la gioia e la voluttà. Se qualcosa va male, se ne stupisce. Anche se ha sessant’anni, questo stupore che pare infantile dura a lungo. Eccola, ad esempio, messa alla porta dopo anni di fedeli servizi. Non riesce a “capire”. Poi decide di sorridere, il che non è una soluzione. Bisognerebbe spiegarle che le sconfitte si curano a ferro caldo, spingerla ad agire.

LUI – Le piaghe di quattrini sono le più dolorose. Accetta tutto fuorchè la rovina. Quanto alla delusione sentimentale, ci pensa spesso ma in fondo non ci crede. Se gli capita, comincerà con l’offrirsi uno splendido pasto al ristorante, poi si stringerà la testa tra i pugni, e finirà col compiacersi nel rimpiangere la felicità perduta. L’indomani canterà in bagno facendosi la barba, come tutti i tori, ma penserà anche alla vendetta, che non sarà una vendetta immediata, vedrete.

*** IL TORO E GLI ALTRI SEGNI DELLO ZODIACO ***

TORO E ARIETE

Qui, niente da fare. Non vedo nemmeno come potrebbero andare d’accordo un padre ariete con un figlio toro. In amore, c’è il rischio che le aspirazioni del toro, ora elegiache, ora prosaiche, siano costantemente frustrate a contropelo (se così si può dire) dalle corna dell’ariete che non ha mai il tempo di cantare, o di contare, o di contemplare il passato. Né passato né avvenire. E il presente è un po’ poco se ci si pensa…

TORO E TORO

E’ una coppia frequente e a conti fatti armoniosa. Ci si può anche aspettare un grande e duraturo amore passionale. O un’amicizia ricca di gelosia, di rancori, di pazienza, insomma di tutto ciò che dà sapore ad un’amicizia. Ottimo infine, e coronato dal buon umore, il rapporto madre toro e figlia toro.

TORO E GEMELLI

Di tutti i segni, il toro è quello che trova più facilmente l’ingiuria più sanguinosa per un gemelli. “Come sei superficiale!” dice un toro ad un gemelli che subito si richiude in se stesso come un’ostrica ammalata. “… è incostante” aggiungerà il toro, se lo si incoraggia. Già immaginate la scena… Giacchè l’ironia dei gemelli è tagliente, e poco dopo il toro comincerà a vacillare. La cosa è ancor più atroce e ingiusta perché il toro vorrebbe essere gemelli, cioè leggero, incostante, ironico.

TORO E CANCRO

E’ quasi l’ideale. Dico “quasi” perché l’ideale non esiste. Se questi due non si intendono al volo, se non hanno gli stessi sogni, lo stesso amore per la tranquillità, per la musica, per la frutta e le primizie, per il solido vino rosso, se non nutrono lo stesso odio per gli intrighi ambiziosi e la stessa passione per i bambini (i propri e gli altrui) allora vuol dire che l’astrologia è tutta una storia.

TORO E LEONE

In linea di massima non può andar bene. Due segni troppo forti, troppo innamorati dell’assoluto. Mi direte che possono avere in comune appunto questo assoluto. Non chiederei di meglio, ma un leone troverà sempre che il toro è timoroso e avaro, e un toro troverà il leone vanitoso, chiacchierone e buffone. Gli ci vuole una vita colma di grandi occasioni. Il leone è inimitabile e indispensabile. Ma nei particolari della vita quotidiana…

TORO E VERGINE

Non è né l’avventura allegra, né l’amoretto del sabato sera, né la limpida fiamma dell’amore trovadorico, né l’amicizia amorosa degli ambienti “bene”, né la passione rovinosa del romanticismo. E’ un rapporto solido basato sul lavoro, sull’esperienza, sui guadagni comuni, sui grandi principi della famiglia e sulle automobili dai freni potenti. Aggiungeteci anche un camion da cinque tonnellate per trasportare le madie rustiche che questi due hanno la mania di collezionare.

TORO E BILANCIA

Hanno in comune una virtù che non è più di questo mondo: la bontà. Prima di tutto, sono indulgenti l’uno per l’altra. Poi, per i propri amici. Checché se ne dica, ciò crea un clima piacevolissimo. Eppoi possono amarsi perché amano l’amore e tutti e due, già giovanissimi, hanno messo al centro della loro vita. La bilancia si dimostrerà forse un po’ troppo sottile, magari morbosa, nei confronti del toro che essa rischia di trovare “volgare”. E per un nativo della bilancia, volgare significa nauseabondo. E’ vero che il toro ha un lato un po’ “grasso” , e che gli piace digerire in santa pace. Bisogna vedere allora, come la bilancia inarca le sopracciglia…

TORO E SCORPIONE

Non è la coppia ideale. Non è la coppia perfetta. E’ ancora di più. E’ la Coppia. Comincia con un’attrazione violenta. Prosegue con tre chilogrammi di lettere febbrili, scritte di notte, impostate all’alba. Poi drammi, lacrime, risi, gelosie, collere sangue (sto esagerando). Infine la pace, l’elegia, la serenità fatta di un passato così pesante, e così ben curato. Insomma, è l’amore. E’ Dostoevskij, non un romanzo per signorine. Meglio non abitare al piano di sotto.

TORO E SAGITTARIO

Parola d’onore, vorrei tagliarmi la lingua. Può essere un’unione ottima o pessima, a seconda dei casi. A tutti e due piacciono le cose sane, semplici, sicure. Lavoreranno assieme. Avranno lo stesso modo di dire agli amici che litigano: “E se andassimo a fare una bella passeggiata in campagna?” Hanno il senso della manata sulla schiena. Possono amarsi o discutere, ma arriverà sempre la manata sulla schiena. E in definitiva, non fa mica male…

TORO E CAPRICORNO

Bisogna che abbiano in comune della terra, dei prati, delle pietre da ripulire, una “piccola fattoria da rimettere a posto”, come si dice. Hanno un senso molto preciso dei loro interessi. Detestano il tempo sprecato e la commedia amorosa. Possono amarsi fin dal primo giorno come ci si ama a settant’anni, cosa che, ne sono sicuro, costituisce il sogno della maggior parte delle donne che abbiano compiuto i venticinque anni. D’altronde hanno anche dei momenti esaltanti. Ma nessuno lo sa.

TORO E ACQUARIO

Dio, che cosa difficile! L’acquario è il segno che il toro maneggia con maggiore difficoltà. Quando parlano di cose reali: quattrini, vacanze, lavoro, casa, il toro ha l’impressione che l’acquario non lo ascolti, o che faccia apposta, o che faccia finta. Quando parlano di cose più vaghe, come la felicità, la speranza, il progresso morale, il paradiso (o l’inferno), le sedute spiritiche o l’educazione politica dei pigmei, è l’acquario che s’arrabbia, giacchè il toro spazza via tutto in quattro parole dicendo che non gli piacciono le “fisime”. La cosa più grave è che hanno una gran voglia di andare d’accordo, giacchè il loro disaccordo è tanto profondo che si completano perfettamente.

TORO E PESCI

Ah, poverini! Quante storie! E quanto seccheranno gli amici, col racconto complicato delle loro complicazioni! Dice la signora toro: “Naturalmente, ha dimenticato di far registrare il contratto dell’affitto” e il povero marito pesci è disperato perché ha confuso il contratto dell’affitto con un modulo per il pagamento delle imposte e ha ficcato il tutto nella busta dei documenti dell’automobile, cosicché lo si cerca da stamattina, ascoltando dischi di musica dolcissima. Il toro odia l’improvvisazione e il disordine. I pesci non odiano niente: essi sono l’improvvisazione e il disordine. Bisogna dunque che i pesci abdichino. Ma lo faranno in modo così grazioso e disarmante che il toro potrà a sua volta abbassare le braccia. Diffidare di un dramma probabile. Non sempre i pesci controllano le loro occhiate, e il toro è geloso.


GEMELLI 21 MAGGIO - 21 GIUGNO

Bisogna sempre dire ad un gemelli: "Dio mio, come sei complicato!" Prima di tutto perchè è vero, poi perchè gli piacciono le complicazioni, e infine perchè queste sue complicazioni sono spesso false. Ai gemelli piace mescolare il vero e il falso. Cerchiamo di non imitarli.
Primo segno dell'aria, è anche il primo a sapere che il seme affidatogli dal toro contiene elementi maschili e femminili. Li lancia verso il cielo, cerca la clorofilla, ha voglia di immeregersi in questa storia tutta doppiezze, vede che esiste una destra e una sinistra, il movimento e l'immobilità, il silenzio e il grido... Che cosa dovrà scegliere? Nel dubbio, gioca. Il gioco è la sua attività preferita. Se le leggi biologiche non l'obbligassero a crescere, resterebbe un bambino per sempre.
I gemelli godono dello spettacolo si sè stessi. Non c'è profondo dispiacere che in loro non si trasformi in sorriso. Applaudiamo alla loro facilità, al loro brio, ma ricordiamo loro che sono un pò ignoranti perchè non riflettono mai su ciò che imparano. La loro passione è piacere. I loro giochi: tutti. Un gemelli figlio unico e privo di amici fa tre capriole e si spegne. Un gemelli in seno ad una famiglia numerosa è la felicità assicurata, giacchè sarà un continuo incitamento all'allegria, il folletto complice di ciascuno.

Mettiamo subito in chiero che la vita con un gemelli è estenuante. Mercurio, pianeta dominante del segno, si manifesta qui in tutta la sua pienezza. Come mettere ordine in questa luminosità iridescente? Il gemelli, uomo o donna, vi scivola tra le dita. Dovrete ammettere che è l'intelligenza allo stato puro, e subito dopo sarete tentati di dire che non è nient'altro. Per tutta la vita gli rinfacceranno di essere senza cuore, senza anima, senza carattere, e queste ingiurie abituali lo scorteranno come comparse in una commedia. Lui sorride. Ci ha fatto l'abitudine. Pensa ad altro. Ma il suo sorriso spesso doloroso, ambiguo, è nato con Arlecchino e va da Molière a Françoise Sagan. Questo sorriso può anche diventare il rictus tragico degli eroi di Kafka o di Sartre. Non è il caso di paragonare Sagan a Sartre, ma piuttosto due climi analoghi: il tema fratello e sorella, la parodia che finisce male, il travestimento che arriva fino agli estremi, la discussione che s'inebria di sè.

E se parla d'amore? Ebbene, ne parlerà molto, si comporterà come un liceale curioso, forse millantatore, miltiforme e mitomane. Nemmeno lui ci resiste. La ragazza gemelli, in particolare, è una grande civetta e annega un pochino negli amori che suscita, e ai quali risponde si, ma da lontano. Quando l'uomo cade ai suoi piedi e minaccia di uccidersi, lei lo guarda, sorride, gli fa una lezioncina sull'amore e gli propone un'amicizia fraterna. L'uomo non si uccide. Poco istintiva, la donna gemelli è una moglie migliore di quel che si crede. si inventa degli amanti. Ha spesso accanto a sè un secondo marito teorico, una specie di confidente, di mediatore, che è al tempo steso un doppione di suo marito e di lei stessa. I loro amici ci perdono la testa, ed è appunto quel che la signora gemelli desisdera: ingannare tutti e ingannarsi senza ingannare. Vi avevo avvertiti che non era una cosa semplice... Naturalmente coloro che amano in modo profondo (toro e scorpione)dicono che i gemelli sono "superficiali". E' una parola da non usare mai. Se non avete fiducia nei gemelli, li farete precipitare nell'inferno. Rischiano di rifugiarsi nei paradisi artificiali che li tentano e che a volte li imprigionano per sempre: gli stupefacenti, l'alcool, i barbiturici, gli eccitanti. Vi ritroverete tra le mani dei clown ansimanti. Pensate al grande misicista di gemelli, Schumann, che va a gettarsi nel Reno. Ho fatto apposta a mettervi la paura addosso, ma i gemellli bisogna maneggiarli con delicatezza.

Il gemelli, com'è naturale, non lavora seriamente. Ma fa tutto senza sforzo. Privo di una vera genialità, respira il talento. Gli piacerebbe essere un fattorino, o un maggiordomo, o uno strillone. Diventerà certamente avvocato, giornalista, esperto di relazioni pubbliche. Tutti mestieri che richiedono il dono dell'improvvisazione e un telefono attorno al collo, se possibile tre telefoni. A un livello più modesto, una gemelli può essere la segretaria ideale che arriva sempre in ritardo ma inventa dei sistemi mnemonici per ricordare tutto. Bisogna dare a un gemelli la possibilità di essere molte cose contemporaneamente, giacchè molto speso non ha alcuna tendenza precisa. Potrebbe allora essere indotto a "fare finta", a truccare la propria vita, a mimare una vocazione. Nienet di più triste di un acrobata che inciampa. Quanto al denaro, meglio non pensarci troppo. Il gemelli è al tempo stesso incosciente e molto pratico, non per nulla Mercurio è il dio del commercio. E' anche il dio dei ladri... Non volevo proprio dire questo, ma insomma... Se affidate ad una donna gemelli i cordoni della borsa, potete aspettarvi di tutto; la bancarotta o una speculazione geniale, o la coserellina non del tutto onesta. In fondo, con un gemelli "non si sa mai".
Forse sono stato un pò troppo pessimista, e allora in un cielo azzurro di Dufy immaginate un bolide giallo pilotato da Sagan, il magnetofono di Sartre gira a gran velocità, le dita di Schumann volano suonando "Papillons", i grattacieli di Le Corbusier si innalzano... e tutto funziona a meraviglia, nessuno fallisce nella sua impresa, tutti i gemelli hanno successo.

*** I GEMELLI SOTTO TUTTI I PUNTI DI VISTA ***

I GEMELLI E L’ “IO”

LEI – Immagina di credere che sta recitando la parte di una soubrette che finge d’essere una principessa. Detto così non è semplice, ma lei ci si ritrova. La vita è un valzer e il viso di una gemelli è un festa mobile, le sue mani cercano sempre di cambiare qualcosa nel suo abbigliamento mentre parlano girandoci attorno e piroettando su se stessa. Il viso, la voce e il corpo di Françoise Arnoul dimostrano che “fuoco fatuo” dovrebbe essere di genere femminile.

LUI – Trovatemi cento uomini nati sotto il segno dei gemelli. E’ questione di pazienza. Se tra quei cento ne vedrete due che abbiano le spalle larghe e un viso di luna piena, vi offro appunto la luna, ad esempio. L’aspetto tipico dei gemelli è quello di Michel Jazy, il folletto che su tutti gli stadi dove ha corso, ha fatto tremare i giganti russi, scandinavi e americani. Un pacco di nervi, ma un pacco sorridente, furbesco, che non ha paura dei fotografi e strizza gli occhi agli amici ad ogni curva della pista. Un gemelli ha sempre l’aria di divertirsi. Ma non sempre è vero.

I GEMELLI E IL DENARO

LEI – Non ha mai capito che il denaro posso avere un valore anche quando sta chiuso in un cassetto. Per lei il denaro è mercurio. Prende in mano il portafogli come fosse un termometro e poi il termometro si spezza e il mercurio comincia a correre come un pazzo in tutti gli angoli della stanza. Così corrono i quattrini della gemelli, allegramente, spensieratamente. La sera, cerca di ricordare. Ha comprato questo, ha comprato quello, la sgrideranno un’altra volta. Se suo marito non è miliardario dovrebbe almeno essere capo contabile. E paziente.

LUI – Poiché il pianeta principe dei gemelli è Mercurio, e poiché questo simpatico dio era dio del commercio ma anche dei ladri, non ho bisogno di chiamare le cose con il loro nome. L’uomo gemelli è virtuoso in tutto, fuorché nelle faccende di quattrini. Se non è proprio ladro, è però Arlecchino, Sganarello, e altri servitori da commedia. Ciò che lo entusiasma sono i trucchi, le astuzie, le sorprese. Può anche perdercisi. E non riuscirà a ritrovare la strada da solo.

I GEMELLI E LA FAMIGLIA

LEI - Se la famiglia è divertente, si. Se il padre è un burlone, se la madre fa e dice cose spettacolose, se i pranzi della domenica sono tutti una festa, si. Altrimenti, non abbiate paura: la gemelli saprà rifarsi una famiglia con gli amici, i cugini, gli ammiratori. Chiamerà volentieri “papà” un lontanissimo zio stupefatto.

LUI – Più commette sciocchezze, più ha bisogno di una famiglia, di un focolare rispettabile. Ci si rifugia come un bambino, anche se è vecchissimo. Ma quando tutto gli va bene può scordarsi dell’ora dei pasti, degli anniversari, della mamma ammalata. Un gemelli felice è un bastardo, celibe, amnesiaco totale.

I GEMELLI E IL LAVORO

LEI – Non è che disprezzi il lavoro, ma ha una cert’aria di sufficienza nei confronti dei lavoratori accaniti. Fa tutto in fretta e sorridendo. Tutto? Purtroppo no, e non c’è niente di più pietoso di una gemelli in scacco. La prima della classe bocciata all’esame di maturità! Ma saprà trovare l’astuzia salvatrice.

LUI – Né capo né subalterno né socio né esecutore segreto di missioni di seconda mano. Allora chi? E’ un telefono, un tam-tam africano, un dispatching luminoso. Parla, corre, vola. Lo si applaude. Eppure (dice il toro geloso) non fa un bel niente. E non è vero. Quando è stanco può dormire tre giorni di fila. La sua pila si è consumata. Soltanto un ariete può ricaricarla.

I GEMELLI E IL MATRIMONIO

LEI – Anche se adora suo marito, anche se formano la coppia meglio riuscita tra i vostri amici, vi accorgerete che in lei c’è una parte di… non potrei dire una parte d’ombra, è qualcosa di più sfuggente. La donna gemelli ha bisogno di divertirsi a credere che tutto potrebbe essere diverso. Guarda sempre dietro lo specchio per vedere se c’è una persona amabile.

LUI – Instabile patetico, oppure instabile comico o instabile artificiale, può essere un delizioso compagno della vostra vita, pieno di premure improvvisate. Purchè non si compiaccia troppo d’essere delizioso. Giacchè allora sarebbe tentato di esercitare le sue delizie su altre donne. Una moglie ariete o vergine, saprà mantenerlo nei giusti limiti senza che egli se ne accorga.

I GEMELLI E LA MORTE

LEI – Sa che è meglio non pensarci. Pur di non essere triste, sarebbe capace di inventare delle cose “divertenti” attorno a non importa quale morte. Oltrepasserebbe addirittura i limiti del buongusto. Eppure, soffre del dolore degli altri con una forza stupefacente.

LUI – Non oso dire che ai funerali faccia il buffone. Ma anche se accompagna sua padre o sua moglie, non lascerà indovinare i propri sentimenti. Naturalmente, si dirà ancora una volta che è “leggero”.

I GEMELLI E I VIAGGI

LEI – Anche se è innamoratissima di voi, preferirà partire con molta altra gente, oppure sarà felice di incontrare quel tale a Malaga. L’idea di annoiarsi, l’atterrisce. Ha bisogno della sua “banda” che le faccia da coro. Non arrabbiatevi. Dite al coro di cantare in sordina. Sarà delizioso.

LUI – I viaggi non lo entusiasmano. Il più bel viaggio per lui è un bar nuvoloso dove alle quattro del mattino sta giocando un poker infernale. E se si decide a partire davvero per le Bahama, lo troverete al Bahamas Bar. Siederà a un tavolo come Musset, di fronte a “uno straniero vestito di nero, che mi somigliava come un fratello…”

I GEMELLI E IL SUCCESSO

LEI – Chiacchierona, un po’ fracassona, presto scoraggiata quando non riesce in qualcosa, pronta alle lacrime e subito dopo alle più pazze risate, sempre spettacolare ma sempre disposta a prendersi in giro, si dedicherà seriamente soltanto ad un mestiere che non sia serio. Tutti sanno che sognava di diventare attrice. Tocca a voi fare in modo che il compito più ingrato brilli di tutte le luci della ribalta. Un buon sistema: lasciatele credere che quel che sta facendo deve rimanere segreto, che ne va di mezzo la nazione, la pace mondiale. Si rivelerà ambiziosa soltanto quando avrà l’impressione di giocare un bel tiro alla sua migliore amica.

LUI – Se volete farlo ridere, parlategli della sua carriera, consigliategli di lavorare più seriamente, suggeritegli di cenare con il tale che potrebbe essergli utile. Vi mostrerà la lingua. A meno che il tale non sia davvero simpatico e allora il gemelli potrebbe accettare di pranzare con lui ma per parlargli di tutt’altra cosa che la sua carriera. Un gemelli non vuole riuscire. Vuole tentar di vedere che cosa accadrebbe se potesse avere successo in molti campi contemporaneamente. E’ una vera acrobazia. Ma il colmo è che spesso il gemelli ci riesce.

IL GEMELLI E L’AMICIZIA

LEI – E’ abilissima nel farvi credere che non può fare a meno di voi. Per un paio di settimane vi assocerà a tutti i suoi programmi, vi telefonerà dieci volte al giorno, non potrà né ridere né piangere senza la vostra compagnia. Eppoi… Se le volete bene davvero, allontanatevi voi per primi. Come una gatta, vi richiamerà subito.

LUI – Ha un numero incalcolabile di amici, ma li conosce poco. Ha la tendenza a vederli quando ha bisogno di loro. Si ammalerà di tristezza (la spettacolare tristezza dei gemelli) se glielo farete notare. Se siete sua moglie, costringetelo a ricevere regolarmente tre o quattro amici scelti. Che piacciano soprattutto a voi o a lui, poco importa. Bisogna che si attacchi a qualcuno, è assolutamente necessario.

I GEMELLI E LE CONTRARIETA’

LEI – “E’ spaventoso, orribile, un vero dramma, e sai che cosa ha avuto il coraggio di rispondermi?...” Una telefonata di un’ora. Una donna gemelli che ha avuto una “seccatura” parla ininterrottamente. E poi è sempre divertente, anche la peggiore catastrofe ha un lato spettacolare. La donna gemelli è una lamentatrice da tragedia classica, i capelli coperti di cenere, le lacrime di coccodrillo, le urla…

LUI – La tristezza, lo scoraggiamento, la malasorte, è una specie di numero di varietà recitato con tanto brio che stentate a credere che sia triste davvero. E invece questo è il dramma: un gemelli soffre come tutti, e in profondità, ma preferisce mascherare i propri tormenti anche a se stesso. Più gratterete sotto lo spessore di questa maschera, e più il gemelli vi sfuggirà. E troverà il modo di farvi dei rimproveri: non lo avete aiutato quando ne aveva bisogno.

*** IL GEMELLI E GLI ALTRI SEGNI DELLO ZODIACO ***

GEMELLI E ARIETE

Eccellente! Ancora, ancora! E’ una delle rare coppie perfette dello zodiaco, con toro scorpione e cancro acquario. Perché? Ma è semplicissimo, non c’è bisogno di commenti. Contro il fuoco impulsivo dell’ariete, la dolcezza tutta sfumature dei gemelli. Contro l’instabilità dei gemelli, la forza dell’ariete. Contro le gaffes o le grosse sciocchezze dell’ariete, l’intuizione prodigiosa ( infantile non diabolica) dei gemelli. Tutti questi contro fanno un pro durevole.

GEMELLI E TORO

Di tutti i segni, il toro è quello che trova più facilmente l’ingiuria più sanguinosa per un gemelli. “Come sei superficiale!” dice un toro ad un gemelli che subito si richiude in se stesso come un’ostrica ammalata. “… è incostante” aggiungerà il toro, se lo si incoraggia. Già immaginate la scena… Giacchè l’ironia dei gemelli è tagliente, e poco dopo il toro comincerà a vacillare. La cosa è ancor più atroce e ingiusta perché il toro vorrebbe essere gemelli, cioè leggero, incostante, ironico.

GEMELLI E GEMELLI

Non sarà mai una relazione piatta e noiosa. Immaginate due clown o due equilibristi che durante una tournèe, di scarso successo riuniscano nella loro camera d’albergo tutti i colleghi. Che accade? Si direbbe che la coppia gemelli si moltiplica per quattro. C’è come un gioco di prestigio nell’aria, e il riflesso di mille specchi sfaccettati. I due gemelli parlano e all’improvviso, in quella stanza un po’ squallida, si scatena una sfrenata allegria.

GEMELLI E CANCRO

Due bambini, due eterni bambini che non prendono mai niente sul serio, nemmeno il loro amore, se si amano. Lo stesso compiacimento nella contemplazione dei rispettivi ombelichi. A volte si irritano, ma lo fanno apposta: per avere un’occasione di tenersi il broncio, di cercarsi, di allontanarsi e riavvicinarsi. Se sono fratelli o fratello e sorella, non confidate loro il minimo segreto; le loro chiacchiere creano inestricabili pasticci. Ottimi convitati per i pranzi noiosi, e anche economici: a furia di parlare non mangiano niente.

GEMELLI E LEONE

In ogni caso, una meravigliosa intesa intellettuale. Per il cuore e “tutto il resto…” (come si legge nei romanzi di Cechov) la cosa non mi riguarda, perché al leone non piace che lo si osservi troppo da vicino. I gemelli sanno stabilire le distanze. Dicono senza troppa convinzione: “Ho avuto un’idea”. E subito il leone ruggisce: “La tua idea è buona, ma la mia è migliore.” Poi i gemelli, come un gatto, riescono a mescolare le tue idee. Come un gatto, cioè senza averne l’aria. Tra tutti e due, formano una coppia smagliante di intelligenza.

GEMELLI E VERGINE

E’ una coppia possibile, alla quale manca sicuramente un po’ di follia, di magnificenza, di entusiasmo. Può darsi che la magnificenza non piaccia a tutti. Rischiano di smarrirsi nei particolari, nel possibilismo. La vergine “frenerà” i gemelli, ma chi può sapere e che punto si spezzerà l’equilibrio? I gemelli divertiranno, affascineranno la vergine. Ma quando giungerà il momento di calare il sipario? Allorché la Vergine dichiara: “Basta con gli scherzi” è come una lama di ghigliottina che scende, è come una condanna a morte.

GEMELLI E BILANCIA

Quanta aria! Quanta aria! Quanti amici aerei che svolazzano e volteggiano attorno a loro. Quanti progetti pazzeschi e assolutamente irrealizzabili. Quanto fascino reciproco, quante piccole attenzioni, quante caramelle sul tavolino da notte, quanta civetteria inebriante come il profumo delle tuberose. Messi assieme questi due segni, danno un risultato buono o cattivo? E chi lo sa? Non chiedetelo a loro. Ritiratevi camminando in punta di piedi. Le grandi parole non gli fanno effetto. Quanto all’amore non lo scrivono con la maiuscola e nemmeno con la minuscola, ma in un modo speciale inventato da loro. E’ l’amore di seta.

GEMELLI E SCORPIONE

Non si perdonano il minimo difetto. E si sa che di difetti ne abbiamo tutti. Si osservano vivere con la ferocia di due entomologi. Forse non è crudele ma è certo estenuante. I gemelli gridano per primi. Ma lo scorpione continua a fissare il suo occhio cupo sul punto che più brucia la vanità dei gemelli. Se l’uno dei due ha il genio degli affari faranno fortuna. Non sempre in modo del tutto onesto. Ma nemmeno disonesto. Insomma mi sono spiegato…

GEMELLI E SAGITTARIO

Francamente non oso pronunciarmi. E’ come se mi proponessero di mettere assieme una salamandra e un pacchetto di garza sterile. Scelgo il paragone a caso. Gli astrologi più prudenti ci si sono spaccati la testa. Il mondo gemelli e il mondo sagittario sono i più estranei possibile. L’idealismo dell’uno stanca gli altri, e l’intelligenza di quelli irrita questo, che ha lo spirito meno sottile, ma interessi più vasti. Il sagittario è un ottimo padre di gemelli.

GEMELLI E CAPRICORNO

In generale una capricorna giudicherà un gemelli come una persona poco seria, bohème e infantile. E il gemelli troverà la capricorna troppo cupa e incline a discutere. Eppure, sul piano intellettuale, basta che ci sia l’ammirazione reciproca. La capricorna ne rimarrà affascinata.

GEMELLI E ACQUARIO

Andrà tutto bene, in modo naturale, fresco, spontaneo. Faranno sogni chimerici per tutti i loro cari, non per sé. Non resteranno mai da soli tre minuti senza aver voglia di telefonare agli stessi amici. Ammettete che è abbastanza raro. Non credo che possa nascere tra loro una di quelle passioni brucianti che lasciano il segno in una vita, ma si creerà piuttosto un clima ci amicizia amorosa, molto tenera, un po’ tiepida a volte. Non è la Spagna, è la Valle del Reno.

GEMELLI E PESCI

Non è una coppia, ma un doppio plurale che naviga all’infinito, prigioniero di un gioco di specchi. Nelle fiere di paese vanno alla ricerca del labirinto. Si incontrano appunto perché amano perdersi in se stessi, con voluttà. Nessuno li capisce. Moltiplicandosi per se stessi fanno venire le vertigini. Come i felini, ricadono sempre in piedi. Parlano molto, a voce bassa, la notte, senza saper bene quel che dicono.



CANCRO 22 GIUGNO - 22 LUGLIO

Quel monello, quel prestigioso giocoliere che era il gemelli è diventato un adolescente sognatore seduto accanto a una sorgente. Tutta l’acqua del cancro Schubert la ritroviamo qui, mulini, mugnaie, trote e cascatelle. Ma perché quella brutta parola: cancro? In verità bisognerebbe dire gambero, come gli astrologi cinesi. Lo squisito crostaceo d’acqua dolce dorme raggomitolato, avanza, indietreggia, dorme ancora, sogna, indietreggia, avanza. Soltanto la luna, suo pianeta principe, lo mette in movimento, e il sole gli fa paura. L’acqua, che è la sua vita, è l’acqua primitiva, l’acqua madre, l’acqua che si sogna. La luna, che è la sua luce, è la notte benefica, la notte antica del feto, la notte feconda. Per parlar chiaro il cancro (conserviamogli questo nome, giacchè non siamo cinesi) sarà di tutti i segni il meno attivo e il più incosciente.
Per il bambino cancro, quello che più conta è il bacio della mamma. L’ha detto molto bene Proust (cancro) nell’inizio di “Alla ricerca del tempo perduto”, e tutta la sua vita e tutta la sua opera sono la più bella illustrazione di questo segno. Il piccolo cancro, anche se non è Proust, cresce di ricordo in ricordo. Ha appena otto anni e già gli piace farsi raccontare, seduto sulle ginocchia della mamma, quel che faceva a tre o quattro anni. L’avvenire lo sgomenta. La sua ora preferita è il crepuscolo. Il suo terrore è il mattino, che lo costringe a uscire dal suo languore. E’ un bambino di lusso, bisogna fargli fare delle passeggiate, o metterlo a cavallo, al mattino, mandandolo a scuola il pomeriggio, quando sarà finalmente sveglio. Molto benvoluto dai compagni (e ha bisogno di essere amato) si interessa soltanto a se stesso. Non gli piacciono i giochi pericolosi, non ha la passione per le automobiline. Predilige le vacanze in famiglia e la sua collezione di farfalle, di oggetti preziosi, di gioielli, di pezzuole. Un piccolo cancro non va trattato come una bambina. Bisogna fargli fare dello sport, dell’alpinismo, dello sci, tutto quello che volete. Bisogna procurargli i lividi e i bernoccoli che l’ariete si procura da solo. Piangerà, cercherà rifugio in un cantuccio, farà il bambino gatto o il bambino malato (la sua suprema risorsa), ma non badategli, privatevi un poco della sua tenerezza, che è tuttavia quel che egli ha di meglio.

La sua vita sarà la vita sognata. Non necessariamente la vita felice, ma piuttosto la vita che si immagina, una vita da struzzo con la testa nella sabbia, una vita da nictalopo, gli occhi sbarrati nella notte, una vita da Narciso chimerico. Ecco un altro cancro tipico: Rousseau. “Meditazioni di un vagabondo solitario” è già tutto un programma. Il fatto che chiamasse “mamma” la sua amica signora di Warens è abbastanza eloquente. Comporre un trattato di pedagogia, inventare il romanticismo, costruire, sia pure “confessandosi “, un mondo immaginario, e soprattutto esclamare per tutta la vita: “gli oggetti mi fanno molto meno impressione dei ricordi”, ecco il ritratto di un sentimentale incorreggibile, un po’ lacrimoso, sublime e irritante, che ha ben poche probabilità di diventare un uomo d’azione. Nel cancro non troviamo né generali battaglieri né grandi sportivi né uomini politici, con l’eccezione di Pompidou che preferisce la compagnia di scrittori e attori a quella di deputati e ministri ed esercita contemporaneamente il suo fascino su de Grulle e su i Rothschild. Quanto alla vita di ogni giorno, l’uomo cancro non è facile da analizzare. Tutto dipende dal clima in cui si effettua l’unione tra sogno e realtà. Il cancro ha più immaginazione che esperienza, è più ipersensibile (magari medium) che sensibile. Tutto dipende anche dalla sua famiglia: può diventare un adulto bambino, adulato o materno. Accanto al fuoco, la sera, finge di dormire e poi se ne va.

La donna sognata, così come l’immagina il più uomo degli uomini, è proprio lei. E’ forse un caso se Giuseppina Beauharnais e Maria Luisa erano così fortemente segnate dal cancro? La donna cancro ha ciò che l’uomo preferisce: la passività più apparente. Un vero bocciolo di rosa che i lascia fiutare, che non chiede niente, che è spesso stanca, che finge d’essere malata e dorme tardi al mattino. Ma ottiene sempre tutto, o quasi. Può essere affascinante come Lola Montez o Eleonora Duse, capricciosa come Clara Schumann o Maria Antonietta. Spesso nutre un segreto disprezzo per l’uomo, che è la sua preda. Ma non lo divora, come fa la donna scorpione. Sarebbe troppo stancante. Preferisce starlo a guardare per tutta la vita attraverso le palpebre socchiuse. Vorrebbe averlo sempre accanto, ma lui lavora troppo. Perché? Per lei? “Ma io non pretendo tanto…” E’ una donna che culla, una donna odalisca, una divoratrice di zuccherini, un’arredatrice nata, pensa più alle tende del salotto che all’arrosto nel forno. Come il marito cancro, anche lei sogna di andarsene. Come lui, non sa bene dove. Forse verso la morte, la sua migliore amica, di cui parla spesso e senza paura. Si mangia la morte come se fosse una pasta alla crema. Trova che l’idea è deliziosa. E poi, siccome bisogna pur fare qualcosa, farà un altro bambino. E’ una mamma nata, una mamma martire, adorata, la sorella maggiore dei suoi figli. Li fa lavorare volentieri in vece sua e sospira: “Ah, questi ragazzi mi uccidono!” Ha la mania di persecuzione. Suo marito dice che legge troppi romanzi. Infatti ne comincia parecchi, ma non arriva mai fino all’ultim pagina. Dice: ”la mia vita è un romanzo”. Non spiega il perché ed io non ne so nulla, ma se fossi in voi, caro signore, una donna così la sposerei due volte.
“Il lavoro, che orrore!” dicono tutti i veri cancro. Il più delizioso tra loro, La Fontane, aveva trovato nella sovrintendenza forestale il modo ideale per impegnarsi (?) , cosa che non gli impediva di passare, sorridendo, da una dama protettrice all’altra. Ma gli altri? Come se la cavano? Ci sono i cancri automatici, che lavorano in punta di dita pensando ad altro. Ci sono i cancri vagabondi, che fanno qualsiasi cosa con la stessa disinvoltura, in un sontuoso disordine, dormendo letteralmente in piedi. A Montparnasse c’erano quattro amici di questo segno, Cocteau, Radiguet, Max Jacob e Modigliani. A giudicare dalla loro opera, perfezionata fino allo sfinimento, si sarebbe tentati di giudicarli grandi lavoratori. Eppure, un nervo misterioso dava ordini alla loro pigrizia. Ancora oggi c’è chi (per invidia, senza dubbio) li considera dei dilettanti. E’ vero che si affannano molto per avere l’aria di non fare nulla. Il dramma del cancro è che la sua mania di persecuzione lo induce a credersi sempre sfruttato. Allora tanto vale non lavorare affatto… D’altra parte egli è cullato, trasportato da una dolce corrente che regola lo spazio e il tempo. Ed è indotto a lavorare per forza, perché non può resistere a tale corrente. Che si chiami Proust o Corot, con la stessa mano disfatta, tra fiumi e valli ricostruisce il mondo a somiglianza del suo sogno.
Più prosaicamente, il cancro può essere un buon medico, una buona infermiera, un eccellente educatore. E’ fatto per parlare ai bambini. La Fontane e la contessa Ségur lo dimostrano. I cancri sono di solito professori affascinanti, e la più arida delle scienze in bocca loro diventa una storia di fate. Un grosso difetto: quando sono vecchi hanno troppi ricordi. Ma li raccontano così bene!

*** IL CANCRO SOTTO TUTTI I PUNTI DI VISTA ***

IL CANCRO E L’ “IO”

LEI – Il suo sogno, evidentemente, sarebbe di non avere consistenza fisica, di passare attraverso i muri, vestita di veli azzurri e bianchi… E’ vero che cammina in modo strano. La si direbbe una trota vagabonda, e i tre romanzi che ha letto stanotte danno al suo sguardo un che di febbrile, di stregato. Ormai, niente da fare, essa è prigioniera del suo personaggio un po’ pigro e un po’ artificiale. Ma che importa! C’è almeno un uomo ai suoi piedi…

LUI – Questo lungo viso triste, se è un cancro saturnino, o questa faccia radiosa, se è un cancro lunare, questo occhio mobile posato su di voi e su qualche altra cosa, se è un cancro mercuriano… in ogni caso si tratta di un’apparizione magica. Se non vi piace, direte che ha l’aria di un incubo mal riuscito. Non è mai completamente presente. Porta in sé l’altrove, come un lutto naturalissimo. Ha bisogno di sentirsi dire che è sul punto di incespicare, di cadere. Ma non bisogna urtarlo. E’ questione di tatto.

IL CANCRO E IL DENARO

LEI – Bisogna che il denaro accompagni il suo sogno. E’ incapace di una qualsiasi disciplina finanziaria. Eppoi conta sempre sul suo fascino per operare miracoli. Può diventare così la vittima dei peggiori imbroglioni. Confessa ingenuamente di avere scoperto una meravigliosa compagnia immobiliare che si rivelerà una truffa. Giacchè per lei i quattrini sono prima di tutto la casa che ha, e la casa che sogna. E in più una terza casa favolosa per la quale sarebbe disposta a vendere l’anima, ma di cui non sa nulla.

LUI – Vorrebbe non avere preoccupazioni dal lato quattrini. Non è avverso agli investimenti da buon padre di famiglia, alle eredità bene amministrate, alle rendite modeste ma solide. Purtroppo coi tempi che corrono, non è vero? Tutto ciò è impossibile. Quando gli chiedono quanto guadagna, o quanto spende, risponde: “Non saprei, non ne ho un’idea precisa”. Non potrebbe esprimersi meglio di così: non gli piacciono le idee precise. Detesta l’iniziativa. E’ fatalista. I quattrini, per lui, sono una lotteria nazionale.

IL CANCRO E LA FAMIGLIA

LEI - Figlia sottomessa, figlia affettuosa, figlia schiava, a volte troppo “controllata” dai genitori, non può però staccarsi da loro e sarà anche un’ottima madre, la moglie che sa restare tre giorni chiusa in casa occuparsi di nonnulla, a mettere in ordine le fotografie, a frugare nei sedili delle poltrone per snidare il cammeo perso da una vecchia zia che morì nel 1922.

LUI – Nessuno dei vostri amici cancro potrà passare una serata senza raccontarvi qualche ricordo d’infanzia. Provate a fare questo piccolo test nella vostra cerchia e vedrete che è vero. Naturalmente ha soltanto ricordi felici. Ma il cancro è soprattutto uno specialista nel mettere pace tra coniugi in urto. “Sente” i conflitti. Sa placarli. La famiglia, per lui, è l’armonia.

IL CANCRO E IL LAVORO

LEI – Funziona al contrario della pila: si consuma anche se non serve a nulla. E non le piace servire. Intuite il pericolo? Questa “emotiva non attiva” immagina di aver lavorato tutto il giorno perché la notte prima ha sognato di lavorare…

LUI – E’ il regno del capriccio. Non può fare nulla se non desta l’interesse attorno a sé. Allora ristagna. Si sente perduto. Se lo applaudono, reagisce come la scimmia sapiente davanti a un pubblico entusiasta. Bisogna che il suo lavoro faccia appello alla memoria. Eppoi un particolare qualsiasi può cambiare tutto. Il colore delle pareti, la faccia della sua segretaria, persino il numero civico del suo ufficio…

IL CANCRO E IL MATRIMONIO

LEI – E’ la sola che potrebbe sposare un uomo tiepidamente amato purchè le facesse fare dei bei bambini. Per lei i bambini sono molto più importanti del matrimonio, ne saranno il cemento, o la decorazione floreale, la sua consolazione e la sua esaltazione. Per sé non chiede molto. Nessuno, su questa terra, può saziare la sua sete di felicità. La sua tristezza improvvisa, al crepuscolo, non deve preoccuparvi.

LUI – Il matrimonio non conta, la famiglia è tutto. Per famiglia intende un vasto bozzolo colmo di tenerezza, di ricordi autentici o immaginari. Può avere bisogno di una moglie madre, che lo culli in continuazione. Ha soprattutto bisogno di capricci, ma questi capricci, sono meno gravi di quel che si potrebbe immaginare.

IL CANCRO E LA MORTE

LEI – Fin dalla più tenera infanzia pensa alla morte come a una grande fata bianca, sorridente, infiorata. Oppure fissa il suo specchio che all’improvviso si oscura, si spegne e si illumina di nuovo, più trasparente di prima. Non ha paura. E’ abituata.

LUI – La morte è una sorta di grande interruzione. Di tutti i segni, il cancro è quello che crede più facilmente un futuro che somiglia al passato, e a un al di là che non è obbligatoriamente quello delle religioni. “La fanciulla e la morte” del grande Schubert (cancro) esprime bene i miei sentimenti.

IL CANCRO E I VIAGGI

LEI – Dipende. E’ spesso instabile. Può darsi che il viaggio le dia la possibilità di stare meglio, ma ci perderà il suo fascino. Oppure farà in modo che la sua malinconia si decuplichi. Non avrà voglia di niente, resterà per ore al balcone. E’ più vagabonda che viaggiatrice.

LUI – In un viaggio, quel che l’annoia è la necessità di andare in un posto preciso, di prendere un biglietto per tale destinazione e ritrovarsi fatalmente proprio là. Il suo sogno è l’Agenzia dei Viaggi Stravaganti che vi manda Altrove, lasciandovi da un’Altra parte, senza bisogno di abbandonare il nido familiare. Ah! Non è un sogno facile da esaudire…

IL CANCRO E IL SUCCESSO

LEI – Dice: “La donna che lavora, che buffonata”. In ogni modo non lavorerà mai da sola, in modo indipendente. Eppure la carriera della moda e della bellezza le calzano come un guanto. Riesce purchè possa recitare il suo numero di affascinatrice, che ha ormai raggiunto la perfezione. Davanti allo specchio, sorride e declama quel che dirà domani ai clienti. Ma bisogna ripeterle di continuo che è deliziosa. Altrimenti può addirittura scordarsi di aprire gli occhi su ciò che ha da fare.

LUI – All’inizio, nessuna ambizione. E anche alla fine, di solito. Un’indolenza naturale di fronte ai problemi sociali. Una sorta di fiducia, di fatalismo. Può addormentarsi quando dovrebbe essere brillante, efficace. Vuole restare un uomo tranquillo, e quasi sempre lo è. Create attorno a lui un’atmosfera da club amichevole. Non mette un piede davanti all’altro se non può dire: “Cedo alle sollecitazioni dei miei amici…”

IL CANCRO E L’INTELLIGENZA

LEI – Quasi sempre chiusa in se stessa, è nemica del minino sforzo. Può anche rinunciare a chiedere che la ripetano una domanda, un ordine. A volte si comporta come un magnetofono che gira senza registrare. All’improvviso, uno scatto: ha capito. Cioè ha scoperto per quale via traversa può collegare a se stessa quella domanda, quell’ordine. Se volete spiegarle come funziona l’organizzazione dei sindacati, ditele che si preannuncia uno sciopero delle sartorie. Capirà subito.

LUI – Si fida soltanto del suo intuito, che è grande. Odia il ragionamento. E’ pronto a credere a un bugiardo simpatico piuttosto che ad un onest’uomo noioso. Non studia niente a fondo, ma ha delle idee luminose su tutto. Va avanti come un pendolo. Non dice mai: “Capisco” ma: “Ho l’impressione”. Detesta le idee generali ed i preconcetti. Ripete spesso: “E’ più complicato di quel che sembra…” il che è anche vero, ma lui non sa spiegarsi più di così.

IL CANCRO E L’AMICIZIA

LEI – La dicono egoista, perché fa sempre confronti con se stessa. E’ il suo modo di celebrare l’amicizia. Non le piacciono i ricevimenti importanti e nemmeno, a tavola, le conversazioni generali. Allora assume la sua aria assente, la sua aria di un altro mondo. La sua più grande gioia, invitare a casa, per tutta una sera, un’amica alla quale parlerà di se stessa. L’amica potrà dire una parola, o anche molte, durante i suoi silenzi. Può darsi che la seduta termini alle quattro del mattino.

LUI – E’ molto simpatico. Ci si riunisce attorno a lui come attorno a un caminetto. Appunto perché non è né fuoco né fiamma, ma sorrisi e buon umore. La sua specialità: organizzare le conversazioni colme di ricordi. Sarebbe un ottimo presidente di un’associazione di ex allievi. E’ lui che rammenta perfettamente quel povero professore che parlava con la lisca e aveva una verruca sotto l’occhio destro.

IL CANCRO E LE CONTRARIETA’

LEI – Si direbbe che la disgrazia non la sfiori nemmeno. E’ serafica, quasi distratta, in un altro mondo. Diranno che è insensibile. Eppure se riuscite ad avvicinarla da solo a sola, la sera molto tardi, scoprirete che si crede perseguitata dall’umanità intera, e votata all’infelicità. Quel che è più grave nel suo caso, non è che non si renda conto delle difficoltà, ma che le subisca in modo così passivo.

LUI – Nulla lo scalfisce. I rovesci finanziari ad esempio, o le difficoltà nel lavoro, tutto scivola come sull’acqua. Preferisce ricordare un evento felice di dieci anni prima. Ha l’aria di un incosciente. Bisogna spiegargli che la situazione è molto grave. C’è tuttavia una cosa che sopporta malissimo: la malattia. In quel caso può essere odioso, patetico, sfiorare il melodramma e la crisi di nervi.

*** IL CANCRO E GLI ALTRI SEGNI DELLO ZODIACO ***

CANCRO E ARIETE

Tutti dicono di no. In effetti, da un punto di vista teorico, Il cancro con le sue perpetue incertezze e le sue sapienti ritirate narcisistiche sembra fatto apposta per irritare l’ariete che è sfondatore e spaccatutto per eccellenza. Il cancro dice sempre all’ariete: “Hai torto, vai troppo in fretta: Rifletti”. E frattanti il cancro si addormenta. Quando si sveglia, l’ariete è sparito.

CANCRO E TORO

E’ quasi l’ideale. Dico “quasi” perché l’ideale non esiste. Se questi due non si intendono al volo, se non hanno gli stessi sogni, lo stesso amore per la tranquillità, per la musica, per la frutta e le primizie, per il solido vino rosso, se non nutrono lo stesso odio per gli intrighi ambiziosi e la stessa passione per i bambini (i propri e gli altrui) allora vuol dire che l’astrologia è tutta una storia.

CANCRO E GEMELLI

Due bambini, due eterni bambini che non prendono mai niente sul serio, nemmeno il loro amore, se si amano. Lo stesso compiacimento nella contemplazione dei rispettivi ombelichi. A volte si irritano, ma lo fanno apposta: per avere un’occasione di tenersi il broncio, di cercarsi, di allontanarsi e riavvicinarsi. Se sono fratelli o fratello e sorella, non confidate loro il minimo segreto; le loro chiacchiere creano inestricabili pasticci. Ottimi convitati per i pranzi noiosi, e anche economici: a furia di parlare non mangiano niente.

CANCRO E CANCRO

Bellissima relazione, molto poetica. Bisogna però notare che, nell’amicizia e nell’amore, due cancri messi assieme non si incoraggiano all’azione. Avranno sempre un lato “pranzo degli ex combattenti”, degli “ex allievi”. Diranno: “ Ti ricordi…” molto più spesso che: “ E se facessimo…” Ci sarà anche un velo di malinconia, lunghi silenzi. I cancri tra loro giocano ad affascinarsi, ma siccome conoscono tutti i trucchi si tratta di un gioco un po’ scontato.

CANCRO E LEONE

Si, se il cancro si rannicchia all’ombra del leone. Si, se al leone la cosa piace. Si, se il leone è un vero leone, forte, indulgente. Si, se il cancro non esagera troppo con la storia della sua apparente debolezza. No, se non si verificano tutte queste condizioni. A dir la verità, cancro e leone hanno tutti e due molta simpatia per una certa vita un po’ superficiale, mondana e a volte futile. Ma, a meno di essere abbruttiti, un giorno o l’altro n avranno abbastanza; bisognerebbe che si stancassero contemporaneamente e si ritrovassero faccia a faccia senza paura. Al leone piace comandare, ma bisogna resistergli nei piccoli particolari.

CANCRO E VERGINE

Tradizionalmente, sono due segni che si completano più che non si adorino. Non vedono le stesse cose, ma hanno bisogno dei loro quattro occhi. Il cancro intuisce, indovina, intravede e può sbagliare. La vergine osserva, analizza, smonta e non sbaglia mai. Hanno una stesso padrone: il Tempo. Come fratello e sorella, un rapporto eccellente. Anche come padre e figlia. Ma l’ipersensibilità del cancro può essere urtata dalla rigorosa intelligenza della vergine che ha orrore delle lacrime e dei sogni inutili.

CANCRO E BILANCIA

Eccoci di fronte a un paradosso: due temperamenti molto sentimentali, innamorati di tenerezza e di paroline dolci. E’ il matrimonio tra l’azzurro pallido e il rosa confetto: un po’ moscio. Se preferite, è il matrimonio di una favola elegiaca di La Fontaine (cancro) e di un’altalena di Watteau (bilancia). Finirà col farvi venire voglia del vino rosso e della paprica. Detto questo, i due segni possono comprendersi e amarsi, purchè mai l’idea della passione li sfiori. Eccellenti rapporti di lavoro nei commerci e nelle industrie di lusso. La loro parola chiave: un ambiente piacevole. Se non lo trovano assieme, si richiuderanno come due ostriche nel guscio.

CANCRO E SCORPIONE

Simbolicamente, si stringono l’uno all’altro con le loro pinze. Non dimenticate che il cancro è un gambero dalle pinze un po’ friabili, e che quelle dello scorpione, nere e oro, sono dure, magari crudeli, ma esaltanti. Questo piccolo dramma si svolge sott’acqua, di notte, nel silenzio. Amano ciò che hanno di più segreto, a volte di meno confessabile. La loro intesa è profonda, così profonda che non sempre affiora, e mai alla prima occhiata. E’ duratura anche nel dolore. Genera spesso conflitti familiari. E’ una sinfonia patetica.

CANCRO E SAGITTARIO

In teoria, non vedo che cosa possano avere in comune questi due segni. Ci sono amori, o amicizie, o simpatie basati sulle affinità: ma anche i contrari si attirano. In questo caso però credo che i contrari siano troppo accentuati. Il cancro è spesso amorale. Il sagittario rispetta la “gente perbene” e i “buoni sentimenti”, la salute del corpo e dell’anima. Il cancro ha la passione delle mezze verità. Al sagittario piace la Verità in tutto il suo splendore. Il cancro propone. Il sagittario impone. Potrei continuare così per un pezzo…

CANCRO E CAPRICORNO

Opposizione quasi irriducibile. La capricorna ha una nozione corroborante del passato. Il passato è la Storia, oppure la somma di tutte le esperienze umane. Il cancro vede unicamente il proprio passato. Se incontra una difficoltà, si mette a frignare. Allora la capricorna gli dice: “Credi di essere unico, eccezionale! Guarda il nostro amico, il tale, che si trova negli stessi guai!” Il cancro si sente sempre più incompreso. E sa che la capricorna ha ragione. Bisognerebbe che questa saggia compagna si accontentasse di un trionfo modesto, che sapesse tacere con intelligenza, essere discreta. Evitare sempre l’ironia con un cancro.

CANCRO E ACQUARIO

Tutti gli astrologi sono d’accordo, è una buona unione. Hanno in comune la passione di inventare situazioni ideali, il disprezzo del contingente e della realtà che tutti e due chiamano la “sozza realtà”. Fin qui tutto bene. Ma in pratica la situazione delicata. Paradossalmente, vanno troppo d’accordo per capirsi veramente. Non sono abbastanza complementari, né abbastanza opposti. Se sono fratello e sorella sarà perfetto.

CANCRO E PESCI

E’ incredibile quanto parlano quando sono assieme! Ma sanno anche ascoltarsi. Dirò anzi che si ascoltano troppo. Si cullano a vicenda, si coccolano, se ne lagnano, piangono sui loro tormenti. Può durare una vita intera. Bisogna assolutamente che mettano al mondo una quantità di bambini arieti o leoni, per svegliarsi al mattino, senza il sapore amaro delle lacrime notturne. Ma che mondo poetico, che dolce brezza circola attorno a loro! Tutti li adorano.



LEONE 23 LUGLIO - 23 AGOSTO
Se fossi nascosto nella carta di questa pagina, so benissimo che cosa vedrei: i lettori leoni e le lettrici leonesse chini su di me… è che adesso hanno già girato la pagina. Lo immaginavo e per due buone ragioni: al leone non piace che si parli di lui. Se la cava benissimo da solo in questo compito che considera una sua prerogativa esclusiva. Inoltre, il leone fugge l’astrologia come i gatti fuggono l’acqua. Sa che gli astrologi conoscono i punti deboli della sua corazza e i suoi difetti. Non gli va che gli tirino i baffi. Re di cuori, quale è, detesta che un malizioso fante di cuori lo interrompa. E, in effetti, gli astrologi sono molto severi con lui. Pensate che mi metterò anch’io in urto contro un dodicesimo dell’umanità? Nossignori, perché, sebbene possa parere strano, i leoni puri sono relativamente rari. Ancor più rari degli arieti puri. Si direbbe che noi fabbrichiamo degli anti leoni come gli anticorpi. Ci capiterà infatti di incontrare deli omettini modesti che vi diranno con voce malsicura: “sono un leone, immaginatevi un po’…” E voi non immaginerete un bel nulla, giacchè il più potente dei segni è spesso minato, corroso, avvilito da Saturno, dalla vergine, da Mercurio, dall’acqua. Il suo fuoco brilla, si, ma a prezzo di quali sforzi! Molti leoni cercano di essere tali, ma pochi lo ono. Noi parleremo soltanto di questi ultimi. Leoni puri, leoni naturali, leoni regali.

Se il vostro bambino è un vero leone, so che la cosa non mi riguarda, ma dovreste dargli subito un fratellino o una sorellina (che lui comanderà a bacchetta), altrimenti toccherà a voi assecondarlo. Con un bambino di questo genere si stabilisce prestissimo un problema di priorità. Ci sono dei ragazzini che se ne infischiano di essere gli ultimi della classe. Il piccolo leone mai. Ruggisce, piange, accusa, e rischia persino di fuggire di casa. Ma è generoso con i suoi compagni. Se si è districato prima degli altri nel tradurre un brano latino irto di congiuntivi, passerà il foglio della brutta di mano in mano. Una luce si è accesa nei suoi occhi, rialza la criniera, fra poco si getterà nelle braccia della mamma, colmo di gioia; non soltanto è stato il rpimo, ma si è trasformato nel mecenate della classe. Spero che sua madre saprà capirlo. D’altronde, un leone è facilissimo da capire, anche troppo.

Ma non è facile amarlo… Il leone è prima di tutto “io” e faticherà parecchio a diventare “tu”. Sa che bisogna arrivarci, ma come? Quando cammina sente gli sguardi altrui posati su di lui, che lo spiano, che forse non lo ammirano, che rischiano di non amarlo. In questa folla egli cerca di isolare Un Altro, uno solo, ma non vede che lui. La tradizione gli da come insegna “un uomo declamante davanti ad un blasone”, e la donna amata egli la immagina un po’ come quel blasone. Rovescia su di lei più lusso che voluttà, la copre di regali insensati, si rovina, gioca d’astuzia con la fortuna, si indebita, fa una tragedia con tutto ciò che gli impedisce di mostrarsi sotto l’aspetto più fastoso. Il leone innamorato è quel signore elegante, pletorico, coi sopraccigli alteri, che arrivando al ristorante getta il cappotto al ragazzo, urla perché il tavolo migliore è già prenotato, chiama il direttore perché la bistecca non è al sangue, fa rifare l’omelette flambèe perché tutti possano ammirare i riflessi dell’alcool in fiamme sulle guance della sua diletta tremante, e quando se ne va lascia una scia di schiene piegate in due dall’enormità delle sue mance. Ah, Victor Hugo ha fatto dell’astrologia senza saperlo: avrebbe potuto aggiungere trentasei epiteti diversi all’aggettivo “superbo”, avrebbe potuto dire “meraviglioso, ombroso, prestigioso”, ma seppe trovare il migliore e per bocca sua la donna amata e soggiogata mormora: “sei il mio leone, superbo e generoso”. Un po’ più tardi quella stessa donna scoprirà il rovescio della medaglia. Dirà “tirannico”. Si accorgerà soprattutto che la professione o l’impiego sono sempre più importanti dell’amore anche per i leoni innamorati, che si chiamino Francesco I, Luigi XIV, Alessandro Dumas, Napoleone o Liszt.

Quanto alla signorina leonessa, vi porrà gli stessi problemi, e capirete al volo che con lei non si può certo tentare il colpo del “delizioso ristorantino a buon mercato”. Non cercate nemmeno di dimostrarle che è meglio rinunciare alla platea e andare in loggione perché l’acustica lassù è migliore. Acconsentirà a venire con voi al concerto del famoso pianista, a patto di sedersi a quattro metri dal pianoforte. In linea di massima è sempre lei che decide e all’ultimo minuto può rimandare l’appuntamento. Vede soltanto chi le va a genio e sposerà chi vorrà lei; se si cerca di frenare la sua indipendenza si rischia di spezzarla. Margaret d’Inghilterra è una leonessa… Se non riesce a sposare chi vuole, la nostra amica sposa un cavalier servente. Non è poi tanto grave; deve esserci un dodicesimo degli uomini che appartiene a questa categoria: mariti di leonesse. L’importante sta nel non sbagliare. Ma non vedo come potrebbe andar bene una coppia di leoni puri. A meno che non si divertano a divorare tutto sulla loro strada.

Tutto sommato, il leone è il più felice dei segni, perché riesce a imporre la propria legge e regnare a lungo. Un vero leone non abdica mai (Cucile Sorel, Marlene Dietrich). Muore sempre in modo spettacolare (Luigi XIV, Liszt, Claudel) o drammatico (Napoleone, Bolivar, Mussolini), mai cessando semplicemente di vivere. E’ più rappresentativo che creatore. La metà dei Presidenti della Repubblica Francese è nettamente segnata dal leone, ma in questa famiglia si trovano pochi pittori (con la grandissima eccezione di Rubens), un solo cineasta che amava i film colossali: Cecil B. de Mille; un solo grande musicista, Liszt, e in una lista di quattrocento scrittori francesi contemporanei, solamente tre leoni: Claudel, Paul Morand, Roger Peyrefitte. Notate che i primi due furono ambasciatori e che il terzo scrisse “Le ambasciate”. Non ci posso fare nulla, pare che il mestiere di ambasciatore sia l’ideale del leone. E se non arriva tanto in alto? Ebbene, conobbi l’autista leone di un ambasciatore il quale diceva, ad esempio: “domani diamo un ricevimento”. Era salvo.

*** IL LEONE SOTTO TUTTI I PUNTI DI VISTA ***

IL LEONE E L’ “IO”

LEI – La si nota subito. E’ appunto quel che vuole. Non si è mai considerata un ectoplasma. Non sfugge gli sguardi, li ricerca. Non tanto per essere ammirata quanto per persuadersi di esistere. Pensa sinceramente che se nessuno le rivolge la parola è perché la trovano brutta, opaca, spenta, morta. Fin dal mattino non si veste per piacere, ma per sembrare ancora più smagliante. Costa fatica, e la leonessa lo ammette. Il momento in cui una leonessa si spoglia delle apparenze per mostrarsi com’è davvero… Ah, è un momento indimenticabile.

LUI – Non cammina, sfila. Non parla, proclama. Non va in collera, urla. E se gli si resiste, non esita a farvi il ricatto più odioso, quello del cardiaco che sta per morire. Eppure, quale che sia la sua posizione sociale, gli piace che ci si burli di lui, che lo si imiti, che si gridi altrettanto forte. Naturalmente ci vuole del tatto. Ci vuole soprattutto l’arte di mostrarsi meno magnifici, meno belli, meno forti di lui. Vi adorerà.

IL LEONE E IL DENARO

LEI – Senza dubbio molto dotata per spendere, ed è un dono molto più raro di quanto si creda. Quali che siano i suoi mezzi, sa sfruttarli al massimo. Sa anche spendere per conto degli altri. Ad esempio, si fa appello al suo talento per organizzare un ricevimento di nozze con una certa somma. Ma se non ha i mezzi per ricevervi fastosamente, preferirà dirvi: “Non posso invitarvi adesso, ha gli imbianchini in casa”.

LUI – Non si riesce ad immaginare un leone povero. Eppure tutti noi ne conosciamo almeno uno. Ma allora riuscirà a rendere spettacolare anche la sua povertà. Attualmente, due capi di Stato sono leoni: Bourghiba e Castro. Il primo mostra ai giornalisti i soffitti d’oro del suo palazzo. Il secondo fa sfoggio della sua vita da barbone. Tutti i leoni sono capi del proprio Stato. Tutti dicono: “Io, sono ricco”. Oppure: “Io, sono povero!” Ma tutti i leoni non capi di Stato imprestano quattrini. Basta saperli ringraziare.

IL LEONE E LA FAMIGLIA

LEI – Guai se un giorno dovesse arrossire dei suoi genitori, se questi si rivelassero disonesti, o squattrinati, o di un ambiente sociale inferiore a quello del marito della signora leonessa, o magari semplicemente malvestiti. Perché essa possa amarli davvero deve sentirsi fiera di loro. In fondo, non è il caso di negarle la nostra comprensione, e speriamo che possa sentirsi fiera davvero…

LUI – Tutto dipende dal suo grado di forza e di splendore. Se non ottiene quel che sperava, si ammanterà di mistero, eluderà le domande, non saprà dirvi da dove viene, dove abita. Forse nasconderà sua moglie. Nel caso contrario, gli piace molto tener tavola imbandita e far ammirare tutto quel che possiede.

IL LEONE E IL LAVORO

LEI – In linea di massima, non c’è da preoccuparsi con la leonessa. Le basta un colpo d’occhio per sapere quel che deve fare. Affronta il lavoro come una battaglia. A volte sorgono delle difficoltà. Oppure vi sono cose che lei non sa. Allora lavora di nascosto, e a fondo. L’unico grave pericolo: le occorre una bella professione e che non sia mai a contatto con una vita degradante.

LUI – Un grande dirigente, forse un po’ insultante. Se è subalterno può inasprirsi facilmente. Ad ogni modo, il leone è quello che fa. Come sempre, sistema le cose in modo da piacere almeno a se stesso. Ha faticato parecchio tra i trenta e quarant’anni. Poi è diventato sempre più tirannico, ma come non ammirarlo?

IL LEONE E IL MATRIMONIO

LEI – Niente di peggio di una leonessa che si vergogni di suo marito. E’ imbarazzante per lui, per tutti. Ha bisogno di mostrarlo. Certe donne si compiacciono di avere pietà, o pensano a trasformare i propri mariti. Lei no, mai. Bisogna che non commetta errori. Non si saprà mai se ama il suo uomo oppure no. Si dirà: “Che magnifica coppia!” Per la leonessa il matrimonio non è fine a se stesso, ma una tappa della corsa verso il sole.

LUI – E’ il marito tonico per eccellenza. Soprattutto se sposa una donna cancro o bilancia. Gli piace di innalzarle fino a lui. Non sopporta la minima ombra. E’ al di sopra di qualsiasi forma di gelosia. Se lo si schernisce, può anche uccidersi. Se sua moglie è meno elegante delle sua amiche, può andarsene all’improvviso dalla casa in cui sono invitati. Eppure non è mai ridicolo. Non si può fare a meno di ammirarlo. Chi ama fare dell’ironia, se ne astenga.

IL LEONE E LA MORTE

LEI – Preferirebbe morire subito, nel suo letto, ancora bellissima, piuttosto che tra dieci anni, sfigurata da un incidente d’auto. Ogni morte è un’insidia grave contro la sua forza viva. Chi la crede egoista sarà stupito dall’affetto che rivela in caso di disgrazia.

LUI – La morte gli fa una gran paura. Ci pensa molto più di quanto ammetta. Si sa che in guerra sono gli eroi ad avere paura, mentre i vigliacchi sorridono. Il leone stringe i denti. Guardatelo quando passa un funerale in strada. Distoglie lo sguardo, diventa pallido, pensa a se stesso. Non ha mai avuto tanto bisogno di tenerezza.

IL LEONE E I VIAGGI

LEI – Le ci vogliono molti riguardi, naturalmente, e alberghi di lusso dove è sicura di incontrare i più bei nomi dell’arte e dell’alta finanza. Ma è anche capace di starsene sola, tranquilla, purchè glielo si chieda. La sua semplicità sarà un po’ ostentata. Dirà: “I viaggi organizzati non sono niente male in fondo, sapete?”

LUI – Piuttosto morto che viaggiare in economia, o ospite di amici. Non accetta il minimo invito al più modesto week-end, se non è sicuro di poter ricambiare il favore centuplicato. Se partite con lui, sappiate che correrà rischi folli per visitare tutti i posti proibiti e che il suo viaggio somiglierà a un’esplorazione.

IL LEONE E IL SUCCESSO

LEI – Ha soltanto bisogno di un po’ di fortuna. Poi tutto andrà bene. La sua carriera non presenta problemi. Ma se la fortuna la tradisce, la situazione può diventare drammatica. La leonessa accusa l’umanità intera di aver tramato la sua rovina. Trovatele subito un piccolo lavoro qualsiasi, assicurandole che lei meriterebbe ben altro, il che è vero. Versate balsamo sulle piaghe del suo orgoglio ferito. Ditele: “Abbiamo bisogno di te” e certamente finirete con l’avere bisogno di lei, del suo entusiasmo, del suo coraggio.

LUI – C’è bisogno di descrivere la criniera di un leone in marcia verso il suo successo? E’ uno spettacolo affascinante, un po’ penoso per i piedi che egli calpesta. Se riesce, non si comporterà come l’ariete: il mondo intero lo saprà e sarete sommersi dal suo lusso infantile, commovente. In fondo se lo merita perché molti falliti potranno approfittare del suo successo. Il leone adora i falliti. Ma non arriva fino al punto di mettersi al loro posto, ben inteso.

IL LEONE E L’INTELLIGENZA

LEI – Bisognerebbe quasi dire che la sua intelligenza funziona in modo diametralmente opposto a quella del cancro mascolino. Ha talmente paura di osservare il mondo attraverso un binocolo rovesciato che rischia di accecarsi a furia di vedere tutto troppo grande. Ogni problema, ogni caso psicologico, ogni uomo un po’ misterioso per lei diventa immenso. Ha il senso della storia. E’ intelligenza delle sintesi più audaci.

LUI – Capire, imparare, comunicare, e perché? Il leone è costretto a vivere come se sapesse già tutto, cosa che non sempre si verifica, naturalmente… Allora. O è dotato di vero genio, o mille persone obbediscono ai suoi ordini, oppure bluffa, e riesce comunque a trovare cinque persone che lo seguono. Ma lui, che cosa sa veramente? Che cosa ha capito? Se riesce a far tacere il suo orgoglio, si vedrà che ha un’intelligenza quasi sempre straordinaria.

IL LEONE E L’AMICIZIA

LEI – Se ha deciso che oggi dovete andare a cena da lei, inutile dirle che il vostro bambino ha trentanove di febbre oppure che vorreste rivedere un vecchio film che danno al cineclub per una sera soltanto. Si metterà a urlare e obbedirete. Ma se vi occorre un vestito da sera, il suo, sarà felice di imprestarvelo perché possiate uscire con vostro marito, e verrà di persona a vegliare il vostro bambino che ha trentanove di febbre. Non ditele mai bugie. Odia le meschinità.

LUI – E’ un tiranno. E va bene. Si ricorda dei minimi particolari della vita dei suoi amici, bisogna seguire i suoi consigli, che sono ordini; non dovete affittare quell’appartamento. Nelle sue mani vi trasformerete in una specie di giocattolo. E poi un giorno venite a sapere che molto tempo fa, a vostra insaputa, ha fatto per voi una cosa inaudita, importantissima. Si è sacrificato per voi, vi ha difeso quando vi attaccavano… E ha orrore della riconoscenza.

IL LEONE E LE CONTRARIETA’

LEI – Prima di tutto tenta il bluff. “E la chiamate una difficoltà? Ma andiamo, è proprio quel che mi ci voleva, in fondo questo (marito, viaggio, appartamento, lavoro ecc.) non mi piaceva affatto.” Poi idealizza. Suo marito è morto: diventerà la Vedova sublime, giacchè suo marito era un Dio. Ne parlerà per vent’anni. Nel fondo del suo cuore le cose sono più semplici, più umane, ma voi non lo saprete mai.

LUI – Qualunque cosa capiti, ruggisce furibondo. La sconfitta è l’unico momento della sua vita in cui non si dimostri olimpico. Giacchè considera la minima disavventura come un’offesa personale, un colpo inferto al suo orgoglio. Naturalmente vi sono disgrazie a cui si può porre rimedio. Cercate di spiegarglielo: non vi ascolterà neppure. Se gli è sfuggita la buona occasione per comprare quell’appartamento, è colpa dell’agenzia immobiliare dove sutti sono farabutti e imbroglioni. E adesso andrà a vivere in Svizzera, su una montagna altissima.

*** IL LEONE E GLI ALTRI SEGNI DELLO ZODIACO ***

LEONE E ARIETE

Si, senza esitazioni. La vita di questa famigliola non sarà riposante; i suoi viaggi saranno burrascosi. Per tutta la vita marito e moglie cercheranno di comprarsi una Ferrari rossa con scappamento fragoroso. Ci sarà anche una tendenza un po’ “pirata”, l’aspirazione a certi “colpi grossi” leggermente illegali. Gli anni della lotta partigiana furono il loro ideale… Per fortuna la storia non ci fornisce spesso occasioni del genere. Allora, nella piatta vita quotidiana dei nostri tempi bisognerà assolutamente trovare delle cause esaltanti. La pesca subacquea non basta. Ci vuole la politica, o lo sport, ma a livello nazionale, non regionale. Comprate subito i biglietti per i prossimi giochi olimpici.

LEONE E TORO

In linea di massima non può andar bene. Due segni troppo forti, troppo innamorati dell’assoluto. Mi direte che possono avere in comune appunto questo assoluto. Non chiederei di meglio, ma un leone troverà sempre che il toro è timoroso e avaro, e un toro troverà il leone vanitoso, chiacchierone e buffone. Gli ci vuole una vita colma di grandi occasioni. Il leone è inimitabile e indispensabile. Ma nei particolari della vita quotidiana…

LEONE E GEMELLI

In ogni caso, una meravigliosa intesa intellettuale. Per il cuore e “tutto il resto…” (come si legge nei romanzi di Cechov) la cosa non mi riguarda, perché al leone non piace che lo si osservi troppo da vicino. I gemelli sanno stabilire le distanze. Dicono senza troppa convinzione: “Ho avuto un’idea”. E subito il leone ruggisce: “La tua idea è buona, ma la mia è migliore.” Poi i gemelli, come un gatto, riescono a mescolare le tue idee. Come un gatto, cioè senza averne l’aria. Tra tutti e due, formano una coppia smagliante di intelligenza.

LEONE E CANCRO

Si, se il cancro si rannicchia all’ombra del leone. Si, se al leone la cosa piace. Si, se il leone è un vero leone, forte, indulgente. Si, se il cancro non esagera troppo con la storia della sua apparente debolezza. No, se non si verificano tutte queste condizioni. A dir la verità, cancro e leone hanno tutti e due molta simpatia per una certa vita un po’ superficiale, mondana e a volte futile. Ma, a meno di essere abbruttiti, un giorno o l’altro n avranno abbastanza; bisognerebbe che si stancassero contemporaneamente e si ritrovassero faccia a faccia senza paura. Al leone piace comandare, ma bisogna resistergli nei piccoli particolari.

LEONE E LEONE

Santo cielo! Immaginatevi una coppia formata Luigi XIV e Irene d’Olanda… Le cose non andrebbero tanto lisce. E conviene che la cassaforte sia piena. Questi due si rassegneranno difficilmente a vivere in tre locali più servizi. E’ probabile che la loro vita, mai monotona e spesso tempestosa, dia molto lavoro al cardiologo di famiglia. A conti fatti, meglio che uno dei due sia addirittura cardiologo.

LEONE E VERGINE

A priori si dovrebbe negare la possibilità di un’intesa profonda tra due segni così diversi, ma attenzione! Esistono molti leoni che hanno parecchi lati in comune con la vergine: sono i leoni che abdicano presto. Esistono anche numerose (o numerosi) vergini, che non sono poi tanto umili e si impuntano volentieri. E’ questione di fortuna. Se tale fortuna vi è capitata, sapete già tutto; niente di più commovente di un buon leone sottomesso, tenero, altruista.

LEONE E BILANCIA

Ottima intesa. Hanno tutti e due la passione per i rapporti sociali, sfumata da un’amicizia discreta, pudica. Gli piace piacere agli amici, con mille attenzioni delicate. Rischiano forse di addormentare i loro sentimenti. Come dire che dopo una serata trascorsa in casa d’altri il leone, ad esempio, sarà molto sorpreso di trovare la bilancia sconvolta da un particolare… Diventerà triste, il leone. Non aveva notato nulla… troppo impegnato a aprire incessantemente.

LEONE E SCORPIONE

Possiamo azzardare ancora una volta un paragone: è la conversazione di un gatto bianco e un corvo davanti ad un pezzo di carne. Lo scorpione ha l’intelligenza un po’ troppo rapida in confronto a quella del leone che, in compenso, abbraccia un più vasto orizzonte. Lo scorpione ha delle ossessioni che il leone definirà “morbose”, anche se non è vero. Il leone ha un modo di pensare semplice, forte, attivo, sano. Lo scorpione ama il dramma. Il leone la tragedia, che non è affatto la stessa cosa. Sono i due segni più collerici dello zodiaco , ma il leone dimentica, mentre lo scorpione rimugina…

LEONE E SAGITTARIO

Ecco, in teoria, l’unione sacra, la migliore possibile per tutti e due, se sono davvero leone e sagittario puri. Avranno larghe vedute. Nessuno potrà abbatterli o frenarli. Tra loro, nulla di meschino. Nel caso, raro, di tempesta, preferiscono il silenzio. Può essere un’eccellente relazione amorosa, ma anche professionale, amichevole. Per loro, tutto è possibile. Le montagne da scalare non saranno mai abbastanza alte, i compiti da intraprendere non saranno mai abbastanza ardui. Vegliare sulla salute dei bambini, che reggeranno a stento a questo ritmo.

LEONE E CAPRICORNO

Ah, se potessero fare della politica! La loro situazione ideale, è il banchetto che segue la seduta dl congresso. Il leone dà spettacolo, esalta i sentimenti, brilla di tutta la luce della sua intelligenza, strappa le adesioni. E lei, la capricorna, in un canto, osserva gli effetti del discorso su ciascuno dei convitati. Sa analizzare tutto meglio di lui. Nota le debolezze che il leone spazza via con un braccio vendicatore. Il leone è felice. Questa è la gloria, subito. La capricorna pensa che la gloria arriverà domani, o dopodomani.

LEONE E ACQUARIO

Se il leone è veramente un leone prodigioso, se l’acquaria non scopre in lui la minima manchevolezza, la minima inclinazione segreta, se lui non l’urta mai, se non vuole esibirsi troppo, allora si. Ma i “se” sono molti. In fondo non ci credo. E non ci credono nemmeno loro. Bisognerebbe che lei fosse un’acquaria temperata dai pesci. E casi così ce n’è uno su centoquarantaquattro.

LEONE E PESCI

Da qualunque punto lo si osservi, il problema mi pare insolubile. Che voi siate una pesci moglie di un leone, figlia di leone, segretaria di leone… no, impossibile. Non provateci nemmeno. Eppure vi piacciono le chimere. L’impossibile vi attira come la luce attira gli insetti. Esiste anche una specie che sta scomparendo: i leoni schiavi, e schiavi con ostentazione, con compiacimento. Ottimi come maggiordomi. Ma siete in grado di assumere un maggiordomo? E vi pare ragionevole?



VERGINE 24 AGOSTO - 22 SETTEMBRE

In un calendario del medioevo la vergine è effigiata come una donna che, portandosi un dito alle labbra, ripone il grano in una madia. Tutta la simbologia del segno è proprio qui, e non si potrebbe esprimerla meglio. Notiamo che una volta di più i vocaboli adottati dall’astrologia occidentale sono approssimativi. Invece di dire vergine bisognerebbe parlare di Cerere, di Demetra, di Proserpina, che evocano le messi. Si eviterebbero così le risatine un po’ imbarazzate dei nativi della vergine che confessano la loro appartenenza a questo segno. Quel padre di famiglia che confessa arrossendo: “sono vergine” è davvero idiota. E ha già abbastanza complessi per conto suo. Se potesse dire: “sono Demetra” si sentirebbe molto meglio.
Pare che il sesto segno sia infastidito dagli istinti dei cinque che lo hanno preceduto.Era certamente necessario che tutto fosse creato, ma guardate un po’ che disordine, il fuoco dell’ariete, la linfa del toro, i capricci del cancro! Senza di me, dice la vergine, non riuscireste a organizzare nulla. Non lo dice con orgoglio, ma con un’umiltà di sottordine indispensabile. Dice anche: sono la Ragione e l’Efficacia, il Metodo e il Classicismo, il Particolare e l’Ordine. Voi avete fatto il grano, ma sono io che lo conservo.

Se il vostro bambino è nato sotto il segno della vergine, sa che i suoi compagni lo giudicano troppo incline a spaccare un capello in quattro, un po’ noioso. Spesso si ritroverà solo. Dovrebbe avere un piccolo giardino a sua disposizione. O in mancanza di un giardino, un erbario dove disporrà con ordine meticoloso le sue scoperte nel mondo della natura. Maeterlink (La vita delle api, La vita delle formiche, ecc) e Cuvier appartengono a questa grande famiglia vergini di classificatori perfezionati. Ancor piccolissimo, il vostro bambino vuole essere perfetto. Non il più brillante o il più rapido o il più forte, ma vuole fare tutto bene, e meglio ancora, senza che lo si sappia. Ha bisogno del segreto, e di quel posto di secondo della classe, o di terzo, che occupa tranquillamente rinunciando di proposito al primato.

L’amore, le dichiarazioni d’amore, le manifestazioni della passione, tutte cose impudiche. L’amore da troppe angosce e impedisce di lavorare, di vedere chiaro. E adesso lavoriamo, dice la ragazzina vergine, a tutte queste sciocchezze penseremo dopo. Ci sono buone probabilità perché il celibato l’insidii, ed essa vi si rifugi. E se si sposa, diventa una specie di suora infermiera, una schiava della sua casa. La trovate davanti ai pentoloni dove cuoce la marmellata, davanti ai tegami della zuppa di pesce. I piatti di lunga ed elaborata preparazione, ecco quel che preferisce. E la caccia alle tarme, la strategia complicata dei pacchettini di naftalina nelle fodere… ma santo cielo, che noia! Direte voi. Lo pensa anche la vergine; si crede molto noiosa; crede che la gente non si diverta a venire a casa sua.
“Riceverebbe” molto più spesso, ma è un tale problema! Da otto giorni sta pensando ai cibi che servirà agli invitati, ha orrore delle cose abborracciate, l’improvvisazione domestica, artistica, amorosa, la lascia boccheggiante di ammirazione. Sarebbe felice se anche lei potesse, ma… Un giorno, dopo molti silenzi e molte esitazioni, troverà la sua strada. Se si tratterà d’amore, sarà un sentimento profondo e duraturo. Se si tratterà d’arte, ci metterà molta passione per i particolari e molto humour (che è la sua migliore ancora di salvezza, e infatti vi eccelle). Se si tratterà di scienza, la vergine potrà assumervi una statura eroica: Irene Joliot-Curie. E non dimentichiamo la luminosa rivoluzione scatenata nel campo pedagogico da Maria Montessori. A dir la verità, tre quarti degli uomini hanno nostalgia dlle qualità della vergine. Basterebbe che la donna di questo segno lo sapesse. Quando l’ammirano è salva.

L’uomo di “buona volontà”, per dirla con Jules Romains, è nato sotto il segno della vergine. Ma se una certa modestia si addice alla donna, l’atteggiamento dimesso proprio di questo segno preoccupa l’uomo. Egli cerca allora di compensarlo con eccessi di orgoglio un po’ teorici, che gli si addicono ancor meno, poi torna ad un’umiltà ostentata, quasi imbarazzante. Per un uomo vergine di tipo purissimo, la vita potrebbe diventare una lotta per le precedenze (e Le precedenze è infatti il titolo di uno dei primi romanzi del vergine Mauriac). Il conflitto è seganto da una aprte dall’intelligenza acuta, e dall’altra dall’impressione di appartenere ad una razza d’uomini secondari, timorosi, marginali, vinti in anticipo.

Che fare? Bisogna che l’intelligenza domini tutta la vita. I vergini che si immaginano già vinti, crollano. I vergini che combattono la loro inferiorità col lavoro, con lo spirito critico o con l’ironia, possono riuscire in modo eccezionale. Goethe e Tolstoi appartengono a questa famiglia, ma come gloriose eccezioni, giacchè il successo della vergine è spesso più oscuro: Cuvier Lavoisier, Taine, Buffon. E l’idea dell’Enciclopedia francese nacque da Diderot…

Coloro che si divertono a stabilire delle equivalenze tra le nazioni e i segni dello zodiaco (ariete=russia, toro=Germania, gemelli=Italia, cancro=Francia, leone=Inghilterra e così via) non mancheranno di attribuire la Svizzera alla vergine. Non soltanto perché il grande romanziere contadino Ramuz è vergine, ma perché la Svizzera ha dato dignità d’arte a molte delle virtù della vergine: gli alberghi e le casseforti di prima qualità, gli idilli ragionevoli, la precisione degli orologi e delle compagnie d’assicurazioni, una passione dominante per la dietetica, un grande scetticismo e una predilezione per le battute un po’ pesanti, ma che mirano al sodo. D’altronde, battute del genere vengono lanciate un po’ troppo spesso in faccia alla Svizzera e alla vergine. Queste due signore sorridono. Ci sono avvezze. Eppure… Anche la Francia ha in sé una buona dose di vergine, più precisamente il classicismo francese. In effetti Richelieu, Colbert, Boileau, Rameau, David e In gres sono profondamente marcati da questo segno. Spesso diciamo: Colbert e Boileau, che noia!... e li spediremmo volentieri in Svizzera…

*** LA VERGINE SOTTO TUTTI I PUNTI DI VISTA ***

LA VERGINE E L’ “IO”

LEI – Se le fosse concessa la possibilità di scegliere l’atteggiamento che preferisce, non esiterebbe a eleggere il più discreto, dove si sentirà maggiormente a suo agio. Non le piace “uscire”, né “vestirsi”, né mostrare la sua casa a molti invitati. Bisogna vederla sola nella sua cucina, che è un alveare fragrante oppure un’officina moderna. In strada cammina lungo i muri, ad occhi bassi, finge di non vedere qualcuno che invece saluterebbe volentieri, e se questo qualcuno prende l’iniziativa di avvicinarla rimane senza parole. Ma molto tempo dopo averla vista, ci si ricorda di lei per un particolare minuscolo.

LUI – Ha tanta paura di essere ignorato, disprezzato, giudicato come egli stesso si giudica (cioè malissimo) che tende un po’ a travestirsi quando si veste, a parlare a voce alta quando gli altri tacciono, a guidare l’automobile come se fosse un’ariete. Bisogna rassicurarlo di continuo, se si vuole vederlo veramente com’è. Quest’uomo medio non è un uomo mediocre. Quando ritrova la propria calma, ci si accorge di quanto tale calma sia piacevole per chi lo circonda. Ci sono tanti pazzi su questa terra che l’aspetto esteriore di un vergine silenzioso, il suo modo di incrociare lentamente le gambe, fanno bene al cuore.

LA VERGINE E IL DENARO

LEI – Ecco la dea degli acquisti sensati, delle liquidazioni prodigiose, dei libri dei conti perfetti, dei programmi quinquennali. Se suo marito è un leone, lo farà impazzire a furia di economie obbligatorie. Anche se è ricca, adora economizzare. Comprerebbe tutto a rate. Senza rendersene conto, fa apposta a dimenticare il suo portafogli per non pagare subito un chilo di mele o un pacchetto di ovatta. Prova per il denaro un sentimento violento, fatto di repulsione, di paura e di tenerezza insieme. Non bisogna mai ridere delle sue manie.

LUI – Si dice troppo spesso che è “interessato”. E’ vero, ma non nel senso peggiorativo. Infatti non si entusiasma mai per un acquisto, che si tratti di una penna a sfera o di una casa di campagna. Non vuole essere “imbrogliato”. Enumera gli inganni che potrebbero tendergli. Ha studiato la questione. Hanno inventato un nuovo tipo di penna a sfera. E la casa che gli propongono di acquistare sarebbe un affare migliore se il tracciato dell’autostrada passasse più vicino. Insomma, urge aspettare. Spendere i quattrini, per lui, è questione di meditazione infinita, quasi religiosa.

LA VERGINE E LA FAMIGLIA

LEI – E’ il contrario della leonessa. Avrebbe un po’ la tendenza a dire che i suoi genitori non erano niente di speciale, ma così “meritevoli” e che lei è stata allevata secondo le loro possibilità, vale a dire modestamente. Vi strappa le lacrime. E adesso? Adesso si continua. La famiglia è il focolare, il pane nel forno, l’oliera in tavola, le virtù antiche.

LUI – Può darsi che sia tenero, “col cuore in mano”, e che apprezzi molto la pace domestica. Ma non ne parla, o soltanto raramente. Nei rapporti familiari è ancora più pudico che nei rapporti amorosi, ed è tutto dire. La famiglia, per lui, è un gentleman britannico, muto, felpato.

LA VERGINE E IL LAVORO

LEI – Lavora da sempre con piacere, con umore uguale, con minuzia ed accanimento da ape operaia. Ma lei preferisce dire da “formicuzza” tanto si disprezza, suo malgrado. E’ l’Assistente con l’A maiuscola. Quando va in vacanza, tutti si sentono perduti. Anche lei d’altronde, e aspetta soltanto un richiamo per ritornare subito al suo posto.

LUI – La sua grande forza: ha imparato i trucchi del mestiere meglio di tutti i suoi colleghi, soci, eccetera. Non soltanto conosce la disciplina che li fa marciare assieme, ma ha anche “studiato” il suo lavoro. Non lascia nulla al caso. E’ un pianificatore, un sistematico. Il “buon vecchio metodo”, il sio, è il solo che gli convenga.

LA VERGINE E IL MATRIMONIO

LEI – E’ la regina delle spose. Non posso elencare tutte le sue qualità coniugali, sarebbe troppo noioso. Eppure avrebbe potuto essere benissimo anche la regina delle vecchie zitelle. In un angolino del suo cuore c’è un sottile, tenace profumo di celibato. E’ il profumo che suo marito dovrà alimentare, per quanto ciò possa sembrare strano.

LUI – Se sua moglie è leggera, o se non sa afferrare la felicità, o se si stufa d’essere adulata, dirà stupidamente: “Mio marito è tanto buono e tanto noioso!” La verità è che, nel matrimonio, gli piace dipendere. Eppure fa degli sforzi. Assume delle commoventi arie da conquistatore. Ma non corrisponde affatto all’immagine tradizionale di don Giovanni. Tutto andrà benissimo se sua moglie è abbastanza intelligente da capirlo. Se no, tanto peggio per lei.

LA VERGINE E LA MORTE

LEI – Appartiene alla razza delle infermiere, delle consolatrici degli afflitti. Poi chiude gli occhi e li riapre di nuovo, calmissima. Il mondo reale, che è il suo mondo, riacquista i suoi diritti, con molta precisione. Potete invidiarla.

LUI – Riesce sempre a trovare la frase giusta e ragionevole: “doveva capitare un giorno o l’altro… In fondo non ha sofferto… la sua vita era così triste…” Rifugge dal patetico. Gli piace molto l’humour macabro.

LA VERGINE E I VIAGGI

LEI – Dormire molto, mangiare cibi genuini, fare del turismo culturale, vestirsi con una certa negligenza molto studiata, seguire dei programmi abbastanza elastici, ma che siano stati preparati con tre mesi d’anticipo. Non lasciarsi mai prendere alla sprovvista.

LUI – Piuttosto brontolone, trova da criticare su tutto quel che vede all’estero. Eppoi ha paura di non saperne abbastanza sul paese che visita. Preferisce vedere poche cose, ma bene. E’ lui che dice: “Ho fatto Toledo”. E’ una vera agenzia turistica ambulante, una biblioteca, una cartoteca, e impara a memoria tutte le canzoni folkloristiche.

LA VERGINE E IL SUCCESSO

LEI – “Non sono capace di far niente”, dice monotona. Non è vero. E’ inimitabile nelle carriere che esigono precisione e perseveranza. Sa ascoltare con quell’attenzione che gli uomini adorano. Non avrà mai fiducia in se stessa, anche se il successo le arride. Frignerà molto. Ma è un’assistente di gran classe.

LUI – Questo falso modesto, questo ambizioso inappagato, vale molto più di quanto ha ottenuto. E lo sa. E critica spietatamente gli altri. Conosco un industriale di Lione (maniaco dell’astrologia) che quando visita uno dei suoi opifici si fa presentare gli impiegati vergini. E li bombarda immediatamente in una categoria superiore. Il risultata è straordinario.

LA VERGINE E L’INTELLIGENZA

LEI – Diffida del proprio istinto, e in ugual misura detesta i sentimentalismi e disprezza la passione; è perciò costretta a rifugiarsi nell’intelligenza. Ma, come a tutti, può capitarle di non essere molto intelligente. Si affiderà allora a una sorte di buon senso modesto, un po’ contadino, e in ogni caso naturista, spesso molto efficace. E’ l’intelligenza che nessuno nota ma che capisce tutto.

LUI – Spirito soprattutto critico, può produrre il meglio o il peggio. Ascoltatelo parlare di libri, di film, di jazz, di sport; è spietato con tutti. Aspettate il momento in cui si citeranno Balzac, Chaplin, Armstrong o Coppi; può darsi che il vergine sia feroce fino in fondo, non risparmia nessuno. Una cosa che rattrista. Bisognerebbe fornire occasioni d’amore a questa intelligenza anche troppo penetrante. Ma per lui, la ragione è incompatibile con l’amore.

LA VERGINE E L’AMICIZIA

LEI – E’ l’amica fedele. Anche se la vedete raramente, riprenderete subito la considerazione dove l’avete interrotta. Ha paura di disturbare, di imporsi, non fa mai il primo passo; le è molto dispiaciuto quando ha saputo che quest’estate avete invitato degli amici nella vostra casa di campagna, e lei no… E’ troppo discreta. Cercate di valorizzarla. Vostro marito può facilmente renderle questo prezioso servigio. La vergine non ve lo dirà mai.

LUI – E’ l’amico fedele, ma critico. Quando un compagno gli presenta la sua ultima conquista femminile, lui la demolisce in dieci minuti. Perché vede chiaro. Tanto chiaro che ripete:”Sono un fallito”. E qui sbaglia. Ma ha paura di rischiare, si rifugia nella vita automatica. Eppure ha degli istinti, come tutti. Trovateli.

LA VERGINE E LE CONTRARIETA’

LEI – E’ sempre colpa sua. Immaginate che abbia un figlio unico di dodici anni. E’ stato travolto da un’automobile uscendo di scuola. La mamma vergine se ne addosserà la responsabilità, il che è assurdo. Parlatele della volontà divina, della fatalità, non vi ascolta: è colpevole. Se non si tratta di suo figlio, ma del figlio di un’amica, sarà sempre lei la colpevole. Nella più grande come nella più piccola delle disgrazie, c’è un mezzo per salvarla: la ragione. Dovrete ricostruire piano piano tutta la vicenda con una logica minuziosa. Ci riuscirete.

LUI – Tace, si nasconde, nessuno sa dove sia. Aveva previsto quella mazzata del destino. Scopre improvvisamente che deve fare con urgenza qualcosa di manuale. Magari è una stupidaggine, oppure smonta il carburatore della macchina, fischiettando. Pensa di essere l’ultima delle nullità. Nemmeno un bravo meccanico. Si rifugia nell’humour. Ad esempio, un amico gli ha fatto un grave torto, e lui scrive una lettera spiritosissima. Non credetelo insensibile. Ditegli che lo trovate spiritoso: starà subito meglio.

*** LA VERGINE E GLI ALTRI SEGNI DELLO ZODIACO ***

VERGINE E ARIETE

Tanto diversi da diventare complementari. Ma è l’eterno problema delle affinità elettive, o meccaniche. Tra la solida e testarda vergine, diciamo Ingrid Bergman, e l’ariete tipo Marlon Brando non vi sono affinità naturali. Ma possono aver bisogno l’uno dell’altro. E’ quella che io chiamo un’affinità meccanica. Immaginate due pezzi di un motore che si chiamano, si rispondono, si sostituiscono a vicenda alla prima difficoltà, e prevedono tutto l’uno dell’altro. Non è una cosa esaltante, ma apprezzabile. Tra questi due segni può nascere un’amicizia solidissima. E si può preferire un’amicizia solida a un amore di sabbia.

VERGINE E TORO

Non è né l’avventura allegra, né l’amoretto del sabato sera, né la limpida fiamma dell’amore trovadorico, né l’amicizia amorosa degli ambienti “bene”, né la passione rovinosa del romanticismo. E’ un rapporto solido basato sul lavoro, sull’esperienza, sui guadagni comuni, sui grandi principi della famiglia e sulle automobili dai freni potenti. Aggiungeteci anche un camion da cinque tonnellate per trasportare le madie rustiche che questi due hanno la mania di collezionare.

VERGINE E GEMELLI

E’ una coppia possibile, alla quale manca sicuramente un po’ di follia, di magnificenza, di entusiasmo. Può darsi che la magnificenza non piaccia a tutti. Rischiano di smarrirsi nei particolari, nel possibilismo. La vergine “frenerà” i gemelli, ma chi può sapere e che punto si spezzerà l’equilibrio? I gemelli divertiranno, affascineranno la vergine. Ma quando giungerà il momento di calare il sipario? Allorché la Vergine dichiara: “Basta con gli scherzi” è come una lama di ghigliottina che scende, è come una condanna a morte.

VERGINE E CANCRO

Tradizionalmente, sono due segni che si completano più che non si adorino. Non vedono le stesse cose, ma hanno bisogno dei loro quattro occhi. Il cancro intuisce, indovina, intravede e può sbagliare. La vergine osserva, analizza, smonta e non sbaglia mai. Hanno una stesso padrone: il Tempo. Come fratello e sorella, un rapporto eccellente. Anche come padre e figlia. Ma l’ipersensibilità del cancro può essere urtata dalla rigorosa intelligenza della vergine che ha orrore delle lacrime e dei sogni inutili.

VERGINE E LEONE

A priori si dovrebbe negare la possibilità di un’intesa profonda tra due segni così diversi, ma attenzione! Esistono molti leoni che hanno parecchi lati in comune con la vergine: sono i leoni che abdicano presto. Esistono anche numerose (o numerosi) vergini, che non sono poi tanto umili e si impuntano volentieri. E’ questione di fortuna. Se tale fortuna vi è capitata, sapete già tutto; niente di più commovente di un buon leone sottomesso, tenero, altruista.

VERGINE E VERGINE

La vergine è uno dei segni che più ricercano il loro simile. Spesso per timidezza. Quando sono insieme sono almeno sicuri di essere capiti, di non venir urtati, graffiati. E insieme poi si divertono a parlar male degli altri. L’ironia di due vergini associate può essere terribile. La loro critica è, in più, giusta. Coglie nel segno. Faranno un sacco di progetti, minuziosamente studiati. Non credo che li realizzeranno tutti. Se lo impediranno. Peccato.

VERGINE E BILANCIA

Può essere una cosa squisita. Dopo quarant’anni di matrimonio saranno ancora pieni di attenzioni delicatissime, si rispetteranno a vicenda. Volevano la pace. L’hanno avuta. Se siete scorpione o sagittario direte: “Come devono annoiarsi quei due!” Ma è assurdo, via! Non parlate così. Siete gelosi del loro equilibrio. E, ad ogni modo, vergine e bilancia hanno segreti impenetrabili.

VERGINE E SCORPIONE

Sono così complementari che si vedono molti vergini scorpioni e molti scorpioni vergini. Sul piano intellettuale, le affinità e le doti sono le stesse. La vergine è più riflessiva, lo scorpione ha più fiuto. Ma le difficoltà possono nascere da due diversi atteggiamenti nei confronti della vita. La vergine manca un po’ di energia, di tensione nervosa. E’ un blocco troppo rigido per la mobilità, per la ricerca appassionata dello scorpione.

VERGINE E SAGITTARIO

Hanno pochissimo in comune. Non vedo come possa nascere tra loro un amore pazzo, o un amore di convenienza. Forse un amore d’eccezione. D’altronde, possono completarsi nel lavoro e nell’attività. La vergine azionerà il freno, il sagittario l’acceleratore. Se non vanno d’accordo, il motore, evidentemente, invocherà pietà. Il sagittario non è molto arrendevole, e la vergine non è troppo malleabile. In ogni caso si rispetteranno, giacchè hanno lo stesso senso di valori morali.

VERGINE E CAPRICORNO

E’ la coppia meno “divertente” dello zodiaco. Chi li invita, li trova opachi e terra terra. Sono i primi a congedarsi. Gli altri, quelli rimasti, commentano. Li credono tristi, tormentati, o che il loro amore è finito. Nient’affatto. Parlano soltanto quando è necessario dire qualcosa. In casa loro, tacciono per ore intere. Oppure meditano di ridipingere l’appartamento. Ah, quel dolce fruscio dei pennelli sulle pareti!

VERGINE E ACQUARIO

In ogni caso, ci può essere una grande simpatia intellettuale. L’acquario ha bisogno della precisione della vergine. Ma non vedo come si possa stabilire tra loro un rapporto passionale. Un pudore così grande, e tanto tatto, e tanta delicatezza per non urtarsi… che finirebbero col non dirsi nulla. In una famiglia che avesse la mania per le tragedie, saranno l’elemento moderatore. E Dio sa se ce n’è bisogno.

VERGINE E PESCI

Tutti gli astrologi e i più antichi trattati sono formali: pessima unione, rapporti difficili. E si capisce il perché. Pesci e vergine sono due segni sottomessi, che sognano di sottomettersi. E non si può trascorrere la propria vita in ginocchio. Si finirebbe col trovarsi al di sotto del livello del mare. Roba da raccoglierli col cucchiaino. Bisogna dunque che uno dei due reciti la commedia del tiranno, che si creda un leone. Meglio che sia l’uomo. E non dico così perché sono un uomo anch’io… Tutte le pesci che conosco sognano un “Superman”. Che delusione se incontrassero dei timidi adoratori.


BILANCIA 23 SETTEMBRE - 22 OTTOBRE

Certamente avete degli amici e delle amiche nati sotto il segno della bilancia. Io pure. Ma ho un bel cercare: sono pochi. Come se questo fosse un segno meno diffuso degli altri, il che non è possibile. Bisogna dunque che sia il segno più discreto, quello che si mette meno in evidenza, all’opposto dell’ariete o del leone, ad esempio. Il segno che si inchina avanti a se stesso per lasciarsi passare. E quando qualcuno mi dice: “sono bilancia, come sono?” mi trovo nell’imbarazzo. E’ il segnoi del “non si sa mai”, del “non so che”. E’ il più dolce dei “forse”. Insomma, se si dovesse fare un paragone geografico, direi che la bilancia è la Toscana tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno, sotto un cielo velato. La bilancia sta nel mezzo dello zodiaco. E’ il primo segno che sfugge alla materia elaborata dai sei precedenti. Segna l’ingresso dell’Essere nello Spirito. E’ il primo sguardo verso l’Altro.

“Come posso essere concreto?” ecco il problema capitale per il bambino bilancia. Vorrebbe poter dare dei nomi ai sentimenti, ai sogni vahi che lo incantano. Vorrebbe essere efficace. Ma non ha una grande vitalità. Ha molti amici ed è abbastanza simpatico, ma non appena si parla di sport o di una lunga escursione, esita, pesa il pro e il contro, dimostra l’inutilità dello sforzo. Sorride e resta a casa. I suoi compagni andranno da lui se ci sarà da stabilire chi ha torto o chi ha ragione. In questo caso lo vedrete esultare perché la giustizia è la sua passione. Non è molto vivace, ma sa far apprezzare la vita. Ha un modo inimitabile di dire: “quel che fa più piacere è il riposo dopo lo studio, e lo studio dopo il riposo”. Non è un’idea molto originale, ma il fascino di questo piccolo bilancia è tale che lo si ascolta volentieri. C’è tuttavia un pericolo: sua madre lo trova noioso e lo dice a tutti. E’ un po’ vero. Il bimbetto non fa niente di irragionevole, non ha nessun desiderio profondo. Ma non bisogna chiuderlo nel suo nirvana, rischierebbe di diventare altero, sprezzante. Non è colpa sua: conosce da tempo la vanità delle attività umane. Come gli si può chiedere di essere entusiasta? E fu Bossuet che con Mercurio (l’intelligenza) in bilancia lanciò la famosa frase dell’Ecclesiaste: “vanità delle vanità, tutto è vanità!”

“Alla ricerca dell’armonia”, probabilmente introvabile, sarà il suo slogan. Una donna della bilancia la troverà molto più facilmente di un uomo, giacchè siamo qui davanti a un segno femminile nel senso più nobile della parola, senza sdolcinature, senza debolezze. La donna della bilancia è una grande sognatrice, ma non come la donna del cancro che dorme pensando alla morte: la donna della bilancia sogna per arrivare ad una soluzione, per conciliare l’inconciliabile, per trovare una giusta ragione di agire. La troverà poi? Non è sicuro. Come due grandi donne di questo segno, Margherita di Navarra e Katherine Mansfield, guarda la vita che passa e si occupa di nonnulla, di confidenze amorose, di un interminabile ricamo a piccolo punto. L’immagino volentieri in un salotto azzurro Luigi VX, con le persiane socchiuse, che legge un libro di sapienza cinese pensando vagamente a quel vestito rosa chiaro che ha intravisto ieri e che non sa se comprare o no. Bisognerebbe che suo marito fosse d’accordo, o che un’amica l’accompagnasse, o che la commessa sapesse suggerire… ma poi, quel vestito è proprio necessario? Si deve pensare anche a tutte le donne che non hanno denaro, vero? Guarda, una mosca è entrata dalla finestra, una grossa mosca azzurra. La signora bilancia l’osserva per due ore e si scorda del vestito rosa. Per lei tutto è azzurro o rosa. Basta leggere la lista dei grandi pittori della bilancia: Boucher, Watteau, Largillière, Bonnard, Vuillard…
Dobbiamo augurare a tutti i nativi della bilancia un matrimonio particolarmente felice, giacchè per loro la felicità passa dai cancelli coniugali. L’uomo di questo segno sarà raramente un don Giovanni. E’ fatto per i grandi incontri unici e dipenderà in molte cose dalla sua compagna, la contemplerà come se fosse uno specchio affascinante. Raggiunta l’armonia, proclamata l’armonia galante che tutto nobilita, bisognerà pur agire. Che seccatura! Ritroviamo i problemi del bambino bilancia. L’uomo di questo segno li moltiplica per mille. E’ tutto indulgenza, dilettantismo, ricerca dell’assoluto, della perfezione. Come potrebbe tendere la mano? La sua grande tentazione sarà l’immobilismo, il giusto mezzo, l’equilibrio ad ogni costo. Tre re di Francia furono bilancia, e tutti e tre mirarono soprattutto all’ordine: Enrico IV, Luigi XIII e Luigi Filippo. A uno stadio superiore, l’uomo sarà tentato dalla dimissione, dalla rinuncia totale. Nei gradini più alti della bilancia troviamo uno dei più nobili eroi del nostro tempo, Gandhi, che libera il suo paese con la non violenza. In effetti non c’è segno più spirituale della bilancia, ma lo è con grande discrezione. I due famosi piatti della bilancia sono quelli della giustizia, naturalmente, ma sono anche le due mani aperte per la preghiera, per la sottomissione, per il sacrificio. Segno venusiano, ma sublime. Segno contemplativo, ma in segreto.

*** LA BILANCIA SOTTO TUTTI I PUNTI DI VISTA ***

LA BILANCIA E L’ “IO”

LEI – Somiglia molto alla vergine, con la quale va perfettamente d’accordo quando si trovano assieme ad una riunione, in un gruppo, e si divertono a guardare gli altri e a criticarli. Ma la vergine ha un atteggiamento invisibile, mentre la bilancia è alla ricerca di un atteggiamento armonioso. Non tenta di sembrare bella per piacere, ma per essere bella, per onorare la bellezza, che è il suo angelo custode, la sua ossessione. E se sente una parola fuori posto, arrossisce, impallidisce… Ha una carnagione da irlandese, sensibile a tutto, terreno ideale per le allergie. La morte di una mosca la fa rabbrividire.

LUI – Si affanna per scomparire, per evadere non appena gli pongono una domanda, per non dover decidere nulla, per ascoltare senza udire. E’ così assente, e così felice di esserlo! E’ il solo uomo dello zodiaco che davvero non so a cosa somigli. Sfugge ad ogni regola a furia di seguirle tutte. Sopravvissuto di una civiltà scomparsa, molto raffinata, il suo sorriso sempre uguale è forse una maschera?

LA BILANCIA E IL DENARO

LEI – Compriamo, compriamo senz’altro. Ma che cosa? E se in un altro negozio vi fosse lo stesso oggetto ma più bello o più a buon mercato? Infatti la sua amica le accennava che… Bisogna dunque telefonare all’amica. Ma qual’è il suo numero di telefono? E poi forse non è in casa. Tanto la vedo domani sera. E allora le chiederò… Ma come posso ricordarmi quel che devo chiederle? Ma si, cara bilancia, diventi economa a furia di indecisioni.

LUI – I quattrini non sono mai un problema. Rifiuta di lasciarsi agganciare dall’angoscia di mancare un buon affare, o di spendere troppo. Sa arrangiarsi in tutte le situazioni. C’è in lui una macchinetta complicata, una sorta di termostato molto sensibile, una “bilancia dei conti” che egli è il solo a far funzionare senza sforzo. Ha calcolato talmente bene tutti i rischi che non ne corre alcuno.

LA BILANCIA E LA FAMIGLIA

LEI – Questa donna che non è fatta per la solitudine, che cerca tutte le occasioni per conoscere nuovi amici e per farli conoscere tra di loro, non può tollerare una famiglia disunita. Detesta i litigi. Non alza mai la voce. Ma può morire a forza di aspettare invano un sorriso che non le concedono.

LUI – Sa misurare alla perfezione la libertà, i legami, la dipendenza di sua moglie nei suoi confronti, così come ha sempre saputo, da bambino, affascinare i genitori, fingere di obbedire e evadere in segreto. In cinque minuti, ristabilisce la calma se in casa sua minaccia tempesta. E’ il mago della famiglia. Ma poi non sa che farsene di questa calma. Aspetta il prossimo temporale.

LA BILANCIA E IL LAVORO

LEI – Se conoscete una bilancia ricca di doti, piena d’intuito, di fascino e di spirito, ma che vegeta penosamente, trovate il modo per dirle di cambiar vita. Scegliere, agire, insomma tutto ciò che spinge al successo la leonessa, sono invece altrettanti freni per il successo della bilancia. Non sa quasi mai come, dove e perché lavorare. Decidete per lei.

LUI – Il dilettante dello zodiaco non è un lavoratore accanito, ma ha il dono di appianare le difficoltà, di placare le crisi, di distendere i nervi. I suoi nervi sono invece un po’ deboli. Al momento dello sforzo, dello scatto, tende a dire che tanto è inutile, che si può aspettare domani…

LA BILANCIA E IL MATRIMONIO

LEI – Non concepisce la felicità al di fuori del matrimonio. Fin da bambina sognava il suo principe, lo ornava di mille doti, lo agghindava con magnificenza orientale. Lo immaginava anche come un grande saggio cinese. Purchè non sia stata delusa! Difficilmente riuscirà a consolarsi. E ci vorrebbe una completa catastrofe per indurla a pensare a un altro uomo. Se è vedova, l’immagine del caro scomparso rimarrà come impressa sul suo volto.

LUI – Marito adorabile, calmo, edificante, cade spesso, come si suol dire, su una donna un po’ squilibrata. Allora si comporta in modo perfetto. Sa parlare e sa tacere al momento giusto. Gli basta un minimo particolare per intuire tutto. E’ un moderatore e non ci stancheremo di raccomandarlo alle arieti e alle pesci, per ragioni diverse. Gli piace tanto la felicità che a volte finge di essere felice, e lo diventa.

LA BILANCIA E LA MORTE

LEI – La morte ha poca presa su di lei. Pudore? Distacco? Timidezza? Profonda insensibilità? Non è la prima volta che mi capita di esitare nel momento di definire un atteggiamento della bilancia, come se fossi contagiato dall’atmosfera di questo segno così delicato che può inalberarsi davanti ad una virgola.

LUI – E’ forse un bene metterlo di quando in quando davanti ad una tragedia. Obbligarlo a guardare la morte in faccia. Ciò può stimolarlo, aumentare il suo tono vitale che spesso rimane soffocato e nascosto sotto tonnellate di prudenza e di estetismo. Ma una morte brutta, sporca, può farlo tremare di paura, può lasciargli una catastrofica impressione per tutta la vita. Insomma ancora una volta ripetiamo che la bilancia va maneggiata con precauzione.

LA BILANCIA E I VIAGGI

LEI – Perché partire? Si potrebbe benissimo restare a casa. E perché andare tanto lontano? Basterebbe fare una visitina ai cugini di Vicenza. Però anche Vicenza, è di una noia… E che cosa dirà tuo padre? Vuoi andare in Grecia? Ma ci fa così caldo… Ah! Lasciamo perdere!

LUI – Al momento della partenza è ancora peggio della signora bilancia. La cosa è talmente tragica da diventare ridicola. Soffre terribilmente della sua perpetua esitazione. In fondo al cuore, aspira con tutte le sue forze a questo viaggio che sarebbe una rottura, uno choc psicologico, e trasformerebbe finalmente la sua vita. Ma ha paura dell’ignoto. Riuscirete a fargli percorrere tremila chilometri soltanto se potrete descrivergli con precisione un particolare della tappezzeria della sua futura camera.

LA BILANCIA E IL SUCCESSO

LEI – Può essere la moglie meravigliosa di un arrivista scatenato e anche un po’ ottuso, che non afferra le sfumature. Ci pensa lei a rimediare. Coglie la minima inflessione di una voce durante un pranzo importante. Dice:”Hai notato quando il tale diceva la tal cosa, suonava falso…” La sua specialità: la cronaca nera e giudiziaria. Tutti i crimini che la bilancia non commetterà mai, ma che arriva a perdonare a furia di intelligenza.

LUI – Una melodia in sordina, come quella della vergine. Ma sembra piuttosto che l’uomo bilancia dica:” A che serve il successo?” e accompagna la frase con un’alzata di spalle nella più pura tradizione della saggezza orientale. Che cosa possiamo obiettare? In effetti, a che cosa serve… Ma se non lo si contraddice, l’uomo bilancia passerà tutta la vita a far scorrere un po’ di sabbia da una mano all’altra. Cosa deliziosa, ma poco onorifica.

LA BILANCIA E L’INTELLIGENZA

LEI – Più è colta e intelligente, più si domanda a che cosa le servano la sua agilità mentale e la sua biblioteca. E’ questo il solo scoglio che possa incontrare, perché già da bambina sapeva separare il buon grano dal loglio, e sapeva ricordare soltanto l’essenziale di ciò che udiva. Ha una memoria puramente selettiva. Bisogna ripeterle di continuo:”Ma via, tu che sei così intelligente, tu che hai tanto buon gusto, questo è il momento di farti avanti!”

LUI – Quel che più conta per lui è la forza di un’idea, la genialità di un grande talento, non l’utilità di un movimento politico. Dategli un libro dicendogli che se lo legge diventerà padrone del mondo. Vi risponderà che la cosa non è “intellettualmente onesta”. Un leone non vi darebbe certo la stessa risposta! Chi ha ragione? Chi ha torto? Ecco un dilemma sul quale la bilancia mediterà tutta la vita. Gli si rimprovera di spaccare un capello in quattro. Ma che egli agisca come freno, come intermediario o come mediatore, la sua intelligenza è indispensabile.

LA BILANCIA E L’AMICIZIA

LEI – Se sorgerà la minima nube nella vostra amicizia, la vedrete svanire come neve al sole. Basta una parola detta a voce troppo alta. E’ pronta a farvi qualsiasi favore, giacchè non sa dire di no. Promette. Poi ci ripensa, non sa come cavarsela. Vi telefona. Esita, si sta chiedendo se… Credi davvero? Ah, bene. Allora forse… Ci si abitua, a meno di essere un ariete frettoloso.

LUI – E’ l’uomo degli accordi, delle riconciliazioni, dei compromessi (per il meglio, non per il peggio), degli adattamenti. In fondo, nemmeno lui sa bene che cosa pensa di voi. Ecco perché viene spesso a trovarvi e si dimostra così cordiale, così affettuoso. Se ha tanti amici, è per poter scegliere tra loro in modo sottile, seguendo un codice segreto. Non sempre ci si ritrova.

LA BILANCIA E LE CONTRARIETA’

LEI – Non c’è niente di drammatico, giacchè la bilancia sa scoprire un lato buono in tutto. Ci sono tuttavia disgrazie prive di lati buoni. Non diteglielo, perché se ne accorge da sola. E’ armoniosa, sempre uguale a se stessa, sotto i colpi più duri della sorte. “Una donna ammirevole”, si dice di lei. E le basta. Vi sorride. Ha in orrore la sofferenza che avvilisce, diminuisce, rende brutti. Decisamente, c’è da invidiarla.

LUI – Se gli giocate un brutto tiro, si direbbe che è quasi felice di spendere tesori di indulgenza per assolvervi. Ma c’è una cosa che non perdona mai: la slealtà. Non soffre per via dei quattrini che gli hanno rubato. Soffre perché a questo mondo vi sono dei ladri. Se siete voi il ladro, vi farà una predica morale, molto gentilmente. Questo giusto, non è un giustiziere.

*** LA BILANCIA E GLI ALTRI SEGNI DELLO ZODIACO ***

BILANCIA E ARIETE

Ma si, certo, se la bilancia lo vuole davvero. Ma è proprio disposta ad assumersi tanti rischi? A lavorare senza rete? Credo che non lo rimpiangerà. L’ariete non può farle che del bene. Temo che, giunto alla sera della sua vita, L’ariete contemplerà con tristezza tutte le occasioni perdute, tutte le avventure morte sul nascere, tutto il suo sale annegato nel miele di una tenerezza che in fondo gli importava ben poco. Mi direte che se questi rimpianti si desteranno soltanto alla sera della vita, la cosa non sarà poi tanto grave. Infatti.

BILANCIA E TORO

Hanno in comune una virtù che non è più di questo mondo: la bontà. Prima di tutto, sono indulgenti l’uno per l’altra. Poi, per i propri amici. Checché se ne dica, ciò crea un clima piacevolissimo. Eppoi possono amarsi perché amano l’amore e tutti e due, già giovanissimi, hanno messo al centro della loro vita. La bilancia si dimostrerà forse un po’ troppo sottile, magari morbosa, nei confronti del toro che essa rischia di trovare “volgare”. E per un nativo della bilancia, volgare significa nauseabondo. E’ vero che il toro ha un lato un po’ “grasso” , e che gli piace digerire in santa pace. Bisogna vedere allora, come la bilancia inarca le sopracciglia…

BILANCIA E GEMELLI

Quanta aria! Quanta aria! Quanti amici aerei che svolazzano e volteggiano attorno a loro. Quanti progetti pazzeschi e assolutamente irrealizzabili. Quanto fascino reciproco, quante piccole attenzioni, quante caramelle sul tavolino da notte, quanta civetteria inebriante come il profumo delle tuberose. Messi assieme questi due segni, danno un risultato buono o cattivo? E chi lo sa? Non chiedetelo a loro. Ritiratevi camminando in punta di piedi. Le grandi parole non gli fanno effetto. Quanto all’amore non lo scrivono con la maiuscola e nemmeno con la minuscola, ma in un modo speciale inventato da loro. E’ l’amore di seta.

BILANCIA E CANCRO

Eccoci di fronte a un paradosso: due temperamenti molto sentimentali, innamorati di tenerezza e di paroline dolci. E’ il matrimonio tra l’azzurro pallido e il rosa confetto: un po’ moscio. Se preferite, è il matrimonio di una favola elegiaca di La Fontaine (cancro) e di un’altalena di Watteau (bilancia). Finirà col farvi venire voglia del vino rosso e della paprica. Detto questo, i due segni possono comprendersi e amarsi, purchè mai l’idea della passione li sfiori. Eccellenti rapporti di lavoro nei commerci e nelle industrie di lusso. La loro parola chiave: un ambiente piacevole. Se non lo trovano assieme, si richiuderanno come due ostriche nel guscio.

BILANCIA E LEONE

Ottima intesa. Hanno tutti e due la passione per i rapporti sociali, sfumata da un’amicizia discreta, pudica. Gli piace piacere agli amici, con mille attenzioni delicate. Rischiano forse di addormentare i loro sentimenti. Come dire che dopo una serata trascorsa in casa d’altri il leone, ad esempio, sarà molto sorpreso di trovare la bilancia sconvolta da un particolare… Diventerà triste, il leone. Non aveva notato nulla… troppo impegnato a aprire incessantemente.

BILANCIA E VERGINE

Può essere una cosa squisita. Dopo quarant’anni di matrimonio saranno ancora pieni di attenzioni delicatissime, si rispetteranno a vicenda. Volevano la pace. L’hanno avuta. Se siete scorpione o sagittario direte: “Come devono annoiarsi quei due!” Ma è assurdo, via! Non parlate così. Siete gelosi del loro equilibrio. E, ad ogni modo, vergine e bilancia hanno segreti impenetrabili.

BILANCIA E BILANCIA

E’ la coppia ideale dello zodiaco. L’amore perfetto basta a farli felici. L’unione di questi due segni è semplicissima: guardare e tacere. A dir la verità, se ricevessi una sola lettera di due bilance smaniose di dimostrarmi il mio errore, cesserei subito di credere a tutto quel che ho detto qui. Ma quella lettera, non la riceverò mai.

BILANCIA E SCORPIONE

Lo scorpione esige troppo dalla vita, per la bilancia che è sempre disposta all’indulgenza. Lo scorpione marito di una bilancia, ad esempio, non perdonerà mai a certi amici di aver “dimenticato” di venire a cena la sera stabilita. La bilancia dirà che hanno delle scuse, telefonerà per informarsi, in caso di bisogno la buona scusa l’inventerà lei… La bilancia ha soprattutto orrore delle grida, dei musi e dei cattivi umori. Infine, lo scorpione non ammette che si perda tempo, e alla bilancia piace andare per le lunghe.

BILANCIA E SAGITTARIO

Si, nell’ambiente sociale, morale, politico, filosofico, magari mistico. E’ già enorme. No, probabilmente, nella vita quotidiana. Il sagittario va troppo in fretta e non perde mai tempo a studiare le sfumature del cuore della bilancia, che ben presto si crederà trascurata. Ci vorrebbe un sagittario senza egoismo e una bilancia di tipo attivo. Si possono anche trovare. Sarebbe meglio, che in questo caso, la bilancia fosse l’uomo. Ma posso sbagliare, perché le vere bilance sono molto rare.

BILANCIA E CAPRICORNO

Non ci saranno mai malintesi profondi, giacchè il capricorno ha paura di drammi e la bilancia ne ha orrore. Ma temo che passeranno accanto a una vera intesa senza raggiungerla. Una capricorna in certi casi può sopportare un bilancia, disprezzando il cattivo uso che egli fa delle sue doti, le sue chiacchiere, la sua indolenza.

BILANCIA E ACQUARIO

E’ la coppia ideale. E’ il dodicesimo secolo. E’ la vetrata della cattedrale dove i due innamorati si contemplano con una rosa in mano e si parlano scambiandosi sonetti. I loro amici trovano che la cosa è ridicolissima. Ma chi potrà gettare la prima pietra? Le loro relazioni poggiano su un segreto: la capacità di adattamento, l’arte di scrollarsi i crucci di dosso, le concessioni multiple accordate con un sorriso. E’ il matrimonio della saggezza cinese con la saggezza indù. Padronissimi di trovarlo buffo, se volete. Ma non vedo che cosa potrebbe accadere di male, a questi due.

BILANCIA E PESCI

La bilancia sogna l’armonia. I pesci sognano l’armonia universale. Ecco una solida base d’intesa, ma che lascia i pesci un po’ insoddisfatti. La bilancia dovrà misurare con cura le sue esortazioni alla moderazione, e questo è un esercizio difficile, che rischia di renderla insipida. Piccolo particolare pratico: I pesci sono il più disordinato di tutti i segni. E la bilancia ha la mania dell’ordine. Inoltre, la bilancia ha un linguaggio conciso, e i pesci impiegano un quarto d’ora per dirvi che stasera fa fresco.



SCORPIONE 23 OTTOBRE - 22 NOVEMBRE

Avete notato il sorriso delle persone che vi dicono: “sono nato sotto il segno dello scorpione”? Un sorriso teso, terrificato e provocatorio al tempo stesso. L’astrologo Barbault dice molto giustamente che lo scorpione è “il cimitero dello zodiaco”. In effetti, questo è il segno della morte. E’ anche quello della resurrezione e non c’è famiglia zodiacale più ricca. Si potrebbe ad esempio sopprimere dalla storia dell’umanità tutte le celebrità della vergine o della bilancia: la vita apparirebbe meno feconda e armoniosa, ma non ci sarebbero vuoti troppo crudeli. In compenso, sopprimete lo scorpione e avrete soppresso la metà, o anche di più, delle religioni, della letteratura, delle arti. Ecco perché il vostro sorriso è provocatorio: perché siete sicuro della scintilla che arde in voi. Ma il vostro sorriso è però anche teso, atterrito, perché, e lo sapete benissimo, questo è il segno più difficile da vivere, il più a disagio nella sua nera corazza. La sua freccia avvelenata gli propone sempre il male, e a volte lo compie, ma di questo male ne fa anche un capolavoro. “Perché mai è un tipo così?” si chiede la gente attorno a lui. Mi ci vorrebbero trenta pagine per dare una spiegazione ancora insoddisfacente…
Questo bambino scorpione ha il diavolo in corpo! Già glielo dicono quando egli ancora non sa che cosa sia il diavolo e che cosa sia il corpo. Ma non tarderà a conoscere l’uno e l’altro.
E’ il bambino più difficile ed appassionante da educare. Il piccolo ariete ad esempio, che è piuttosto “difficile” anche lui, fa delle sciocchezze vistose. Il piccolo scorpione si mette al lavoro di notte, negli inferi di Plutone, nella solitudine sotterranea. Gli piace “l’angolino dove si sta tranquilli” (Anouilh) e a questo punto potrei raccontare molte cosucce poco pulite. Non è colpa mia, sono gli psicanalisti che hanno parlato per prima della “aggressività anale”. Questo bambino punisce i suoi genitori per essere poi punito a sua volta. Scopre, come il più grande di tutti gli scorpioni, Dostoevskij, il valore del “delitto” e del “castigo”. Conosco una bella principessa romana, scorpiona, che non si stanca mai di raccontare “le stupidaggini che facevo da bambina e come mi punivano”. Ricorda che un giorno nascose delle vipere negli stivali di suo nonno… Non dico che tutti gli bambini scorpioni raggiungano questi virtuosismi nella cattiveria, ma sono sicuro che li sognano. Bisogna dunque punirli il meno possibile. Lo scorpione sogghigna. Bisogna spalancare davanti a lui le porte del mondo. Crede che tutto sia nascosto. Bisogna spiegargli che non è vero (anche se ha ragione lui, in fondo). Giacchè la sua intelligenza è fantastica, insaziabile. Non vuole conoscere per capire; vuole conoscere per conoscere e per impadronirsi del potere. Gioca all’investigatore, al criminologo. E la bambina scorpiona gioca alla strega, alla suora mistica.
Ma tutte le donne scorpione hanno del fascino, e così potente che detestano sentirne parlare. Mi fermano con un gesto. “Si, lo so, adesso tirerai fuori la storia della mantide religiosa e della morte sulla spiaggia”. Con loro, meglio tacere. Eppure quello sguardo d’aquila, quegli occhi da pantera, quelle labbra napoletane, quel sorriso canzonatorio… siamo molto lontani dalle infuocate arieti. La scorpiona non fa nulla per stregarvi. Pronta anzi ad assumere un’aria ipocrita: “Io? Ma tu sogni, caro mio!” E pronunciano questa frase con voce calda e dolce, una voce da corno inglese, da violoncello nelle corde alte, una voce un po’ violacea. Anche se è molto felicemente sposata, io la vedo sempre come vedova. Guarda il marito con occhi da cartomante, da strega. Carmen era sicuramente scorpiona, e Georges Bizet era scorpione, naturalmente.
Eppure è la migliore madre che esista. E anche la più possessiva. Sa capire al volo le malattie e le pene dell’infanzia. E’ a lei che i bambini o gli sposi infelici confidano i loro segreti, ed essa li custodisce gelosamente, li culla, li fonde con i propri tormenti. La notte, a occhi aperti, porta in sé tutto il dolore del mondo e cerca di trasfigurarlo. La donna scorpione è il perdono, la redenzione universale. Assume la parte di Maria Maddalena, piange e geme. Al risveglio la vediamo ancora più bella, rinata dalle sue lacrime. Mi accuserete di subire il fascino di questa donna. Ma chi non è mai stato, almeno una volta, conquistato da una scorpiona!
Che sia uomo o donna, lo scorpione non invita ad un’esistenza tranquilla e superficiale, i compromessi sentimentali non lo soddisfano, ogni attimo della sua giornata si presenta come un problema da risolvere con ardore. Il sipario si alza, ha inizio la tragedia. E non si tratta di una messinscena, né di un bluff, né di un’esperienza: è la pura verità. Ecco gli eroi di Racine e i personaggi di Mauriac, “la cognizione del dolore” di Gadda, gli articoli brucianti di Camus, l’uomo ribelle di Rodin nella “Porta dell’inferno”, i racconti diabolici di Barbey D’Aurevilly, e non dimentichiamo che “I diabolici” era anche il titolo di un film di Clouzot, autore del “Corvo”, l’uccello caro ad Edgar Allan Poe… Tutti i nomi che cito sono nomi di scorpioni molto tipici, e mi salgono alle labbra quasi automaticamente… Picasso, Restif de la Bretonne, Henry Miller… Sulla vetta, Maometto e Lutero, nell’abisso due scorpioni dissonanti, Goebbels e Goring. A volte, quando sorgono in me dubbi sulla veridicità degli astri, contemplo la famiglia scorpione: è un mondo così coerente, così unito, che il caso da solo non ha certo potuto organizzarlo.

*** LO SCORPIONE SOTTO TUTTI I PUNTI DI VISTA ***

LO SCORPIONE E L’ “IO”

LEI – La scorpiona tipica ha fiammeggianti capelli di un biondo veneziano, e i suoi occhi sono neri con riflessi rossastri. Non è un modello corrente. Non tutte le scorpione sono belle, altrimenti sarebbe troppo semplice. Ma tutte, giovano o vecchie, brutte o splendide, hanno uno sguardo affascinante, al quale non si sfugge. E questo sguardo non possono dominarlo a volontà. Spesso capita di domandare a una scorpione: ”Perché mi guardi così?” e lei risponde: “Come ti guardo?” Spesso la gente è severa con loro. Si dice anche che abbiano poca salute, che siano “cagionevoli”. Ma i loro nervi, che affiorano nel minimo gesto, le tengono in vita a lungo.

LUI – Di taglia media, il capello nero, l’occhio spagnolo, la bocca amara, il sogghigno pronto a lacerare il volto, fa paura e se ne diverte. Già nel suo incedere indoviniamo il suo istinto, comprendiamo subito che ha messo in luce i nostri pensieri più segreti, che non potremo nascondergli nulla. Quando tace è terribile, raccolto su se stesso come una belva. E se grida, si deplora il suo silenzio. Tra tutti gli uomini dello zodiaco, è l’unico dall’aspetto esteriore inalterabile, che nulla potrà modificare: né la moda, né la cortesia, né la commedia. Benefico o malefico, avrà sempre un aspetto bizzarro.

LO SCORPIONE E IL DENARO

LEI – Con la donna gemelli, è la più spendacciona dello zodiaco. Ma in lei la mania di spendere è più vitale, più organica, oserei dire. E’ un bisogno profondo, imperioso. Gli astrologi psicanalisti osservano su questo terreno tutto un gioco di compensi. E a volte, l’assurdità di certe frenesie d’acquisto della scorpiona, che non ne trae alcun piacere, sembra dar loro ragione. Mentre la gemelli, almeno, si diverte.

LUI – Ha un istinto profondo del denaro, che non limita alla sua persona. E’ capace di concepire piani grandiosi su scala industriale e commerciale. La sua specialità (e la sua inclinazione segreta) è l’interpretazione di un testamento complicato oppure la liquidazione di un fallimento. E’ l’uomo provvidenziale delle catastrofi finanziarie. Quando gli annunciano che “non c’è più nulla da fare” è felice. Tocca a lui agire.

LO SCORPIONE E LA FAMIGLIA

LEI – I suoi genitori hanno sempre detto che non la capivano. In effetti si richiudeva in camera, da sola, per ore. La sua pubertà è stato un avvenimento che ha lasciato il segno su tutti. Poi è diventata più umana. Oggi pare disinteressarsi all’ambiente familiare, salvo in caso di crisi. Allora è ammirevole. Se volete un paragone, è il personaggio incarnato da Germana Montero in “Nozze di sangue” di Lorca.

LUI – Raramente apprezza le tranquille gioie della famiglia. Bisogna che si ricordi di un parente morto, di un fratello di cui non ha più notizie da tempo, del figlio di un amico che è gravemente ammalato. Il suo occhi si incupisce. Dobbiamo rassicurarlo in tutti i modi. Ma senza burlarci di lui.

LO SCORPIONE E IL LAVORO

LEI – Forse fa un po’ troppo affidamento sulla sua intelligenza. Il suo sforzo non è mai regolare. Soltanto l’amore può indurla ad oltrepassare certi limiti, a dimenticare ciò che voleva per obbedire a ciò che vuole. In questi casi il suo lavoro sacro è inimitabile.

LUI – Si impegna a fondo nelle crisi. Le crisi drammatiche, quando si ha l’impressione che è tutto perduto, la bancarotta in agguato, la concorrenza che vi pugnala alla schiena, e proprio durante le vacanze del principale: ecco l’ora in cui lo scorpione lavora a meraviglia.

LO SCORPIONE E IL MATRIMONIO

LEI – Concepisce il matrimonio soltanto come uno stato violento. Un marito troppo borghese, conformista, pigro o troppo sereno, ecco la fonte dei suoi drammi. Non soltanto ha bisogno di amare appassionatamente, ma l’uomo deve inoltre lasciarsi scoprire, perforare dallo sguardo della moglie scorpiona. Allora essa vorrebbe nascondere il loro amore, sfuggire alla compagnia idiota degli amici, alle chiacchiere. Conoscete un’isola deserta?

LUI – Dorme, cova, si attizza piano piano, è un matrimonio a combustione lenta. E poi scoppia all’improvviso come un colpo di timpani. Ci troveremo forse davanti alla collera di un demone, o a un cantico d’amore. In ogni modo: “Da molto tempo volevo dirtelo ma non ne avevo il coraggio…” Ah, non è certo un marito noioso. Ma bisogna liberarlo dalle sue angosce, dalle sue ossessioni, dai suoi orrori notturni.

LO SCORPIONE E LA MORTE

LEI – La morte è il suo impero, la sua fatalità a volte il suo alimento (in senso simbolico naturalmente) e la sua necessità. E’ la sola donna dello zodiaco che può trasformare una morte, foss’anche quella di un essere caro, in una resurrezione. Non chiedetemi come fa… è il segreto di quest’affascinante maga.

LUI – A denti stretti, il sorriso teso, un po’ sprezzante, bisogna vederlo all’opera quando si verifica un incidente stradale. In quella folla di cretini, che si credono necessari e sono soltanto importuni, lui solo sa vedere la verità, e se il caso è urgente, chi deve chiamare la polizia e l’ambulanza. Implacabile.

LO SCORPIONE E I VIAGGI

LEI – Non viaggia per svagarsi ma per arricchirsi, o arricchire gli altri con una nuova esperienza interiore. Fruga il suo viaggio come una bestiolina fruga il suolo, si accanisce, vuole che ogni minuto, ogni chilometro percorso portino i loro frutti. E’ esaltante; un po’ stancante se si è partiti già stanchi.

LUI – Voglio morire impiccato se uno di voi mi dice di conoscere uno scorpione capace di dichiarare “vacanze banali” o di mandare un telegramma di questo genere durante un viaggio: “Tutto bene”. Se gli scorpioni sono sempre pronti a rassicurare gli altri, è perché muoiono di inquietudine, affascinati dall’ignoto che hanno ricercato voluttuosamente.

LO SCORPIONE E IL SUCCESSO

LEI – E’ la sola donna che gli uomini rispettino nel lavoro. Vede tutto, capisce tutto, ha delle piccole frasi ironiche che stupiscono il più asciutto dei dirigenti. E ha l’occhio cupo, anche quando è azzurro.

LUI – Tutto è possibile. Successo sfolgorante, o uno scacco in cui si compiacerà rabbiosamente. La rivolta, sempre la rivolta. Gli sgambetti, gli intrighi lo rendono pazzo. E l’ineguaglianza delle classi sociali, i figli di papà, che orrore! Sogna di schiacciarli. Se non vi sentite più forti di lui, non mettetevi sulla sua strada.

LO SCORPIONE E L’INTELLIGENZA

LEI – Su questa terra esistono certamente delle scorpione completamente idiote. Ma io non ne conosco, e la tradizione astrologica, che trova loro un sacco di difetti, non ha mai potuto dire che mancassero d’intelligenza. D’altronde in questa sede la parola è impropria. Bisognerebbe dire fiuto, perspicacia, lampo folgorante che sa cogliere un rapporto tra mille. Anche in amore, che l’ami o che abbia cessato di amarla, un uomo non ha mai bisogno di spiegare qualcosa a una scorpiona. E’ assai piacevole.

LUI – Non capisce: afferra. E contemporaneamente vede quel che bisogna fare. Non che sappia sempre farlo, poi. Ma sa una quantità di cose insospettabili, e può esercitare le sue doti in campi che si credevano molto lontani dalla sua competenza. Immaginatevi un prete che cominci a spiegarvi come si bara a poker. Lo guardereste con tanto d’occhi. Ecco qual è l’intelligenza dello scorpione. Accompagnata da una terribile risata che significa press’a poco: “Ah, questa non te l’aspettavi, eh?”

LO SCORPIONE E L’AMICIZIA

LEI – Un’amica prodigiosa, purchè tutto vi vada male, ma veramente male. Può anche rendervi dei servigi di tipo poliziesco (come pedinare qualcuno). Naturalmente vede tutto nero, ma con accanimento sublime fa e disfa varie combinazioni di interessi, di complicità. Non le affidate mai il compito di acquistare per voi regali di Natale.

LUI – Che la vostra amicizia con lui sia una lotta, contro qualcuno o contro qualcosa. Non ditegli mai delle cose stupide (capita a tutti di dirne) o banali, o neutre. Non ha il tempo di ascoltarle. Non ditegli mai: “Ti vorrei più bene se capissi”. La sua risata sardonica vi perseguiterebbe. Spesso si detesta. E della vostra ammirazione se ne infischia.

LO SCORPIONE E LE CONTRARIETA’

LEI – Una scorpiona provata dalla vita va a nascondersi per piangere da sola, sfuggendo da tutti. Non posso dunque dirvi di più. Nessuno sa. Nessuno deve sapere. Può avere delle inimicizie segrete, soffocate. Può essere odiata, e nessuno se ne accorge. Ma lei invece sa gire in conseguenza. Di tutti i segni, è quello che ha il comportamento più nobile nelle avversità.

LUI – Davanti alle contrarietà, si irrigidisce. Non si tratta di stoicismo o di collera. Si nutre della propria sofferenza. Poi, cerca subito di trasformarla in elemento positivo. Se è perseguitato da un odio, per esempio, pensa di unirsi con gente ancor più violenta per vendicarsi di chi lo odia. Se gli capita una disgrazia, tenta di trascinare più gente che può nella stessa galera. Insomma, rende più nero tutto ciò che è nero. Non è divertente. Ma “divertente” è una parola che lo scorpione detesta.

*** LO SCORPIONE E GLI ALTRI SEGNI DELLO ZODIACO ***

SCORPIONE E ARIETE

Sinceramente, credo che funzioni malissimo. Tutti gli astrologi, quando gli si chiede il loro parere, sconsigliano un’unione tra questi segni. Sono attivissimi tutti e due, certo; ma il tortuoso scorpione risponderà male all’impulsività dell’ariete. Lo scorpione vuole agire soltanto a colpo sicuro. E’ spesso più “intelligente” dell’ariete e lo sa. Ed è anche troppo complesso, troppo ricco di possibilità inesplicate per l’ariete che tende a fare di ogni erba un fascio nel massimo disordine. Per una madre ariete, il figlio più difficile sarà lo scorpione. Cerchi di non urtarlo, sia adattabile, discreta, rispettosa. Non si rispetta mai abbastanza un bambino scorpione.

SCORPIONE E TORO

Non è la coppia ideale. Non è la coppia perfetta. E’ ancora di più. E’ la Coppia. Comincia con un’attrazione violenta. Prosegue con tre chilogrammi di lettere febbrili, scritte di notte, impostate all’alba. Poi drammi, lacrime, risi, gelosie, collere sangue (sto esagerando). Infine la pace, l’elegia, la serenità fatta di un passato così pesante, e così ben curato. Insomma, è l’amore. E’ Dostoevskij, non un romanzo per signorine. Meglio non abitare al piano di sotto.

SCORPIONE E GEMELLI

Non si perdonano il minimo difetto. E si sa che di difetti ne abbiamo tutti. Si osservano vivere con la ferocia di due entomologi. Forse non è crudele ma è certo estenuante. I gemelli gridano per primi. Ma lo scorpione continua a fissare il suo occhio cupo sul punto che più brucia la vanità dei gemelli. Se l’uno dei due ha il genio degli affari faranno fortuna. Non sempre in modo del tutto onesto. Ma nemmeno disonesto. Insomma mi sono spiegato…

SCORPIONE E CANCRO

Simbolicamente, si stringono l’uno all’altro con le loro pinze. Non dimenticate che il cancro è un gambero dalle pinze un po’ friabili, e che quelle dello scorpione, nere e oro, sono dure, magari crudeli, ma esaltanti. Questo piccolo dramma si svolge sott’acqua, di notte, nel silenzio. Amano ciò che hanno di più segreto, a volte di meno confessabile. La loro intesa è profonda, così profonda che non sempre affiora, e mai alla prima occhiata. E’ duratura anche nel dolore. Genera spesso conflitti familiari. E’ una sinfonia patetica.

SCORPIONE E LEONE

Possiamo azzardare ancora una volta un paragone: è la conversazione di un gatto bianco e un corvo davanti ad un pezzo di carne. Lo scorpione ha l’intelligenza un po’ troppo rapida in confronto a quella del leone che, in compenso, abbraccia un più vasto orizzonte. Lo scorpione ha delle ossessioni che il leone definirà “morbose”, anche se non è vero. Il leone ha un modo di pensare semplice, forte, attivo, sano. Lo scorpione ama il dramma. Il leone la tragedia, che non è affatto la stessa cosa. Sono i due segni più collerici dello zodiaco , ma il leone dimentica, mentre lo scorpione rimugina…

SCORPIONE E VERGINE

Sono così complementari che si vedono molti vergini scorpioni e molti scorpioni vergini. Sul piano intellettuale, le affinità e le doti sono le stesse. La vergine è più riflessiva, lo scorpione ha più fiuto. Ma le difficoltà possono nascere da due diversi atteggiamenti nei confronti della vita. La vergine manca un po’ di energia, di tensione nervosa. E’ un blocco troppo rigido per la mobilità, per la ricerca appassionata dello scorpione.

SCORPIONE E BILANCIA

Lo scorpione esige troppo dalla vita, per la bilancia che è sempre disposta all’indulgenza. Lo scorpione marito di una bilancia, ad esempio, non perdonerà mai a certi amici di aver “dimenticato” di venire a cena la sera stabilita. La bilancia dirà che hanno delle scuse, telefonerà per informarsi, in caso di bisogno la buona scusa l’inventerà lei… La bilancia ha soprattutto orrore delle grida, dei musi e dei cattivi umori. Infine, lo scorpione non ammette che si perda tempo, e alla bilancia piace andare per le lunghe.

SCORPIONE E SCORPIONE

Non si può evitare un moto di sgomento. E’ una coppia rarissima. Quando esiste, non vedo come si possa descrivere perché si attirino a vicenda. Se due scorpioni si amano e se la loro unione è duratura sarà un amore ricco, esaltante per i loro amici e per i loro figli. Se sono fratello e sorella, o soci nel lavoro, i loro rapporti avranno sempre una cert’aria di società segreta. Nessuno ci capirà nulla, cosa che li renderà felici. Ah, tutte quelle domande poste dagli amici, e alle quali risponderanno col loro sorriso teso!

SCORPIONE E SAGITTARIO

Di fronte a una difficoltà, il sagittario si lancia con coraggio, e lo scorpione si lancia in modo drammatico. Ma lo slancio c’è sempre. L’importante è che questi due si lancino nella stessa direzione. E’ uno spettacolo interessante da osservare. Da vivere… non ne sono altrettanto certo. Sono due segni quasi troppo ricchi, e anche troppo indipendenti. Non si perdoneranno il minimo capriccio. Una scorpiona può essere un’ottima madre di sagittario. Un sagittario sarà più difficilmente un buon padre di scorpione. Il sagittario è a volte troppo sincero, troppo esplicito. Lo scorpione è troppo segreto, magari tortuoso.

SCORPIONE E CAPRICORNO

Si, e anche un si entusiasta, purchè tra loro non sorga un conflitto di potenza. Bisogna ad esempio che la capricorna accetti di capitolare ogni volta che lo scorpione proietta in avanti la sua intuizione. Se accenna a frenarlo, lo scorpione diventerà furibondo. Il pericolo che li insidia è la loro ricchezza di risorse interiori. Ciascuno di loro può fare a meno dell’altro. La loro fortuna è che, tra tutti e due, non si lasciano imbrogliare da niente e da nessuno. Se li attaccano, saranno di una cattiveria efficacissima. Proveranno anche una sorta di piacere a vendicarsi assieme. Una vera festicciola in famiglia!

SCORPIONE E ACQUARIO

Una nativa dell’acquario ha poca simpatia per i drammi e per le lunghe spiegazioni notturne. Uno scorpione tenderà sempre a rimproverarle la sua anima semplice, pura, ingenua. Insomma, la tratterà come un’imbecille, cosa che non accomoda nulla, anche quando è falsa; e soprattutto se è vera. Ancora più difficili possono essere i rapporti tra madre acquario e figlio scorpione. Soltanto un grande amore, con la sua inevitabile parte di abnegazione, può consentire ad una acquario di tollerare gli scontri con lo scorpione. E una lunga pazienza.

SCORPIONE E PESCI

Spesso si affascinano vicenda. L’aggressività naturale dello scorpione è come smussata, disarmata dai pesci. Lo scorpione è simile alla pesante marcia tragica, autunnale, di un fiume nero che si getta nell’oceano pesci. Alla foce si forma un gorgo purificatore. I pesci, per lo scorpione, rappresentano la redenzione. Niente di meno. Pericolo probabile: il melodramma.



SAGITTARIO 23 NOVEMBRE - 21 DICEMBRE

Il sagittario è il terzo e ultimo segno di fuoco. Il primo, l’ariete, diceva: “Parto”; il leone proclamava: “Sono arrivato”; il sagittario annuncia: “Andrò più lontano”. E’ anche il più avventuroso di tutti i segni, che la tradizione presenta nell’aspetto di un centauro focoso, l’arco teso verso le cime. Ed è anche il segno più direttamente governato da Giove: nella famiglia del sagittario incontreremo di capi militari o di suscitatori di rivolte. Infine, la freccia incoccata nell’arco e tutto il movimento ascendente del segno indicano che, nel gran girotondo dello zodiaco, stiamo per strapparci definitivamente all’animale, alla carne, e ci innalziamo verso lo spirito. Il centauro non soltanto mira ad andare “più lontano”. Sogna Dio, un’immensa collettività morale, un eroismo sociale, dimentica di essere quello che è per inventare un nuovo mondo folgorante. Segno nobile, sarà a volte di difficile convivenza come lo scorpione, ma lo si ammirerà con piacere.

Per un bambino nato sotto il segno del sagittario, la cosa più penosa è il sentirsi dire: “quando sarai grande…” giacchè egli è roso dalla smania del movimento, e i genitori esitano a frenare i suoi istinti, sempre bellissimi. E’ il più umano dei bambini., quello di cui si dice subito che “è un ometto!” perché si ribella soltanto per il bene della comunità, o di un gruppo di mici, o per conquistare il diritto allo sport più violento. Ha idee grandiose, molta foga, piani assai fumosi per le vacanze della famiglia, si arrabbia anche, se non gli si dà ragione. E’ ha quasi sempre ragione. Sarà forse un Giove prometeico, dirà una parola di troppo, ma “bisogna pur convincerlo”. Se non gli si dà retta, rischia di diventare un po’ fanfarone, un po’ “meridionale” (nel senso più nobile). E’ il piccolo Marius di Pagnol, che seduto sui cordami del porto sogna di partire, di raggiungere le isole di Sottovento… Bisogna che tutti capiscono che cosa significa partire… E se non lo capiscono, il piccolo sagittario è perduto, giacchè ha poca disposizione per i sogni irrealizzabili. Questo nostalgico pieno di senso pratico è, di tutti i figli del secolo, il più interessato ai viaggi interplanetari. Chiuso in camera sua, fabbrica forse modellini di aerei supersonici. In ogni caso, potete dirgli che i quattro grandi aviatori Guynemer, Lindbergh, Mermoz e Saint-Exupèry sono quattro figure tipiche del sagittario.
Per la sagittaria tutto è molto serio: il lavoro, l’amore, la società, la vita spirituale. E’ la meno leggera delle ragazzine. Può giocare a tennis per anni con lo stesso ragazzo senza pensare ad altro che a perfezionare i suoi servizi. Quando torna agli spogliatoi dà un gran manata sulla schiena del compagno. Questa sera, quando usciranno assieme, indosserà gli stessi pantaloni, la stessa giacca di daino. Parlerà quasi allo stesso modo. Eppure non è un tipo mascolino: ma se non le si offre una vera avventura pericolosa, ai limiti dello scandalo, o un sacrificio sovrumano, finge l’indifferenza. E se quel ragazzo non l’ama di amore sfrenato, non è il caso di perdere tempo in romanticherie. Quando si sposerà, la sua decisione avrà un po’ il sapore di una bravata: reazione contro l’ambiente sociale, religioso, o contro tutti e due. La signorina L., di ottima famiglia cattolica e militare, sposa un medico senegalese, e per di più convertito al protestantesimo. Famiglie, rassegnatevi, non c’è nulla da fare. Una sagittaria ostacolata diventerà Cristina di Svezia e sarà capace di gridare: “Calunniare me, è come attaccare il sole!” Rassicuratevi, queste selvagge amazzoni, diventano spesso delle placide dame impegnate in opere di carità. La Francia non ha mai avuto una “regina” più rispettabile di Madame di Maintenon. E poi la rivolta può essere passeggera, il bovarismo (Flaubert era sagittario) tiepido, la pantera addomesticata: bisogna che colui che essa ama sia ammirevole, e miri in alto. Allora la signora sagittaria, vestita di violetto, il naso altero, volgerà lo sguardo sui poveri, sui malati e sugli orfani. Racconterà loro, come in gioventù, essa fece mille pazzie, e parlerà della Fede “che bisogna assolutamente ritrovare”.
Compiere grandi imprese: ecco il, motto del sagittario. Se siete una donna gatto, una donna bambina, o anche una donna tutta casa, evitate di sposarlo, perché non ha tempo da perdere. E’ un aristocratico dell’azione, non gli garba la vita in pantofole. Se tentate di fargliele calzare se ne libera subito, e ricordiamo qui un grande sagittario, Papa Giulio II, che marcia alla testa delle sue truppe alla riconquista di Bologna. Potrebbe diventare Churchill, o de Grulle, o Franco, O Condè, o Clemenceau. Non sto facendo della politica, enumero i sagittari per dimostrare che il bambinetto, il giovane puledro che abbiamo visto poco fa, ha ottenuto quel che voleva “nel sangue e nelle lacrime”, e cioè la vittoria, giacchè “senza vittoria non è possibile sopravvivere” (Churchill). Non tutti i sagittari per fortuna, possono guidare le nazioni, perché non tutte le nazioni sono in grado di seguirli: che siano sportivi, preti o medici, direttori di un’agenzia turistica, saranno sempre però gli uomini più mobili della terra. Il loro lavoro è, o dovrebbe essere, in relazione con qualcosa di lontano. E’ importante che abbiano l’obbligo di partire da un momento all’altro, e vanno all’aeroporto come un altro andrebbe in piscina: per igiene. Un sagittario chiuso in un ufficio burocratico può soffocare: può anche fare impazzire i suoi colleghi. Perché ha sempre idee grandiose e riesce facilmente, nonostante le sue audacie. Pensate alla carriera dei due grandi musicisti del sagittario: Beethoveen e Berlioz, che la loro epoca considerava due vulcani, due meteore. Li hanno insultati eppure ancor oggi noi troviamo profetiche le loro sinfonie.
Bisogna dunque seguire i sagittari senza discutere, senza far vedere che si è senza fiato. Finiranno con lo stancarsi anche loro. “All’improvviso” dirà una moglie di sagittario, “mio marito si è accorto che ha dei figli e una famiglia”. L’ha sempre saputo, ma prima bisognava che scagliasse la sua freccia. Ora potrà abbandonarsi alla sua ultima inclinazione: la vita gioviale di Giove stanco. Purché la sua casa non resti vuota: potrebbe allora diventare un giovanotto elegiaco (non dimentichiamo che esiste anche un bovarismo maschile), e la cosa gli si adatterebbe ben poco.

*** IL SAGITTARIO SOTTO TUTTI I PUNTI DI VISTA ***

IL SAGITTARIO E L’ “IO”

LEI – Porta impressa nel cuore l’immagine del suo ideale, l’uomo sublime dei suoi sogni che cercherà sempre, instancabilmente, nonostante le delusioni. Il viso rivolto alle vette, le spalle larghe che deve raddrizzare di continuo, il passo morbido, sportivo, la donna centauro, la Diana cacciatrice dello zodiaco si riconosce facilmente. Soprattutto quando è abbattuta da una delusione, o da una violenta stanchezza. Tutto in lei è violenza, slanci, assalti, depressioni, nuovi slanci.

LUI – La sua stretta di mano è un vero patto, il suo sguardo, lo sguardo di un giustiziere generoso ma inflessibile. Il suo dramma è di ispirare una tale fiducia che finirà col trascinare i suoi migliori amici in avventure magari folli. Scoppia di salute. Si direbbe che aspetta il colpo di pistola di uno starter per scattare. E’ il segno di fuoco più elaborato, più utile alla società, più idealista.

IL SAGITTARIO E IL DENARO

LEI – Che sia sagittaria sportiva, o sagittaria mistica (e può anche essere le due cose contemporaneamente) difficilmente incontrerete una donna che professi per il denaro un disprezzo più totale. Non sa che cosa siano i quattrini, non vuole saperlo. Se la obbligate a guardare in faccia i problemi pratici, fingerà di non raccapezzarcisi. Ed è vero. La ferireste insistendo.

LUI – E’ l’ultimo ad accorgersi che in un affare c’è qualcosa di losco. Lo si dice ingenuo. E’ soltanto disinteressato. Soprattutto se esercita una libera professione nella quale è padrone di non chiedere onorari. Per compassione, finirebbe sul lastrico. Eppure, gli piacciono i suoi comodi. Ma non dimenticherà mai di aver visto un uomo morire di fame. Ha persino ritagliato le fotografie di bambini indiani denutriti e rachitici. Le mostra a sua moglie quando lei gli parla di vestiti nuovi.

IL SAGITTARIO E LA FAMIGLIA

LEI – Ricorda, sotto questo aspetto, la donna ariete. Le importa poco della famiglia, a meno che non sia una famiglia esaltante, e la sagittaria ha bisogno dell’esaltazione come dell’ossigeno. Bisogna che la famiglia si assuma dei rischi. Bisogna che non conduca una vita piatta, convenzionale, monotona. La sagittaria, preferisce quasi star sola, e sapere che i suoi cari vivono un’avventura straordinaria al di là dei mari.

LUI – Si aspetta ben poco dai genitori, e tutto da se stesso. Se fonda una famiglia a sua volta, vi si troverà sempre un po’ solo, suo malgrado. E’ lui che si mette in disparte. Oppure, sottrae i bambini alla mamma e non può impedirsi di correre con loro qualche pericolo. Passare delle buone vacanze in famiglia per lui significa: rischiare di annegare insieme al figlio maggiore, spaccare la gamba al secondo in montagna, e così via. Mogli dei sagittari, attenzione!

IL SAGITTARIO E IL LAVORO

LEI – A dir la verità non le piace lavorare, né che si lavori per lei (immorale), né lavorare per gli altri (schiavismo). Ha bisogno di agire non di “scribacchiare”. Disprezza l’assurdo mondo moderno. Non è facile da “impiegare”. Brucia sempre.

LUI – Qualunque sia il suo lavoro o la sua professione, avrebbe voluto fare qualcos’altro. Ci sono dei sagittari medici che si dedicano alla politica e degli albergatori che si dedicano al giornalismo. Per il sagittario, il lavoro ideale è il lavoro supplementare, il lavoro liberamente scelto per il bel gesto, il lavoro che logora, che non rende nulla, ma che da al sagittario il suo sorriso tonico.

IL SAGITTARIO E IL MATRIMONIO

LEI – Il matrimonio, in fondo, non l’interessa affatto. Si sposa perché bisogna farlo. Ma ammira le persone che hanno il coraggio di essere più libere di lei. Più assolute. Non le piacciono i compromessi o i patti ipocriti. Può anche esagerare. Vede il conformismo dove non c’è. Bisognerebbe che amasse e soprattutto che ammirasse un uomo al tempo stesso sensato, buffo, fantasioso e pratico. Lo si potrebbe trovare. Ma la sagittaria detesta cercare.

LUI – Il matrimonio è una macchina per far perdere il tempo. E la freccia del sagittario va di fretta, lontano, sempre più lontano. Che volete che se ne faccia di una moglie che ha i suoi piccoli problemi, che vorrebbe magari impegnarsi a mezza giornata, e assumere una cameriera che non sia né troppo giovane né troppo vecchia, e andare dallo stesso sarto di sua sorella, e al mare le prossime vacanze (lui preferisce la montagna)… Ah! Le donne! Brontola per una sera intera con gli amici. Poi torna a casa e aiuta i suoi bambini a fare i compiti. Ma è proibito dirgli: “Sei adorabile!”

IL SAGITTARIO E LA MORTE

LEI – Ricordatevi di Madame de Maintenon al capezzale del re morente. Fa il possibile per apparire al tempo stesso “dignitosa” e “come tutti gli altri”. Impone il rispetto suo malgrado. Ha un’aria di nobiltà. Non può farci nulla.

LUI – Siccome non ha mai avuto paura di niente, pensa che non è questo il momento di tentennare. Non ha però la lucidità dello scorpione. Potrebbe anche abbassarsi, pieno di umiltà, davanti a questo mistero che è la cessazione della vita. E’ l’uomo più ammirevole in questa circostanza.

IL SAGITTARIO E I VIAGGI

LEI – Ormai sapete che questo segno adora i viaggi, giacchè le terre lontane sono il suo stato naturale. Non si aspetta nulla da ciò che è a portata di mano. Conosco una sagittaria, modesta impiegata, che accumula soldo su soldo per offrirsi una crociera e trascorre tutto l’anno con il naso ficcato nelle guide che descrivono paesi esotici. E’ la sua gioia, la sua pace, la sua suprema risorsa.

LUI – Non c’è sagittario virtuoso che resista ad una hostess dell’aria. Purchè non si cada in un equivoco e si parli soltanto di viaggi. L’amore, lasciamolo pur perdere. Nella sua vita professionale, ha sempre qualche rapporto con l’estero. E’ anche un ottimo “marito di una straniera”. Gli piace sentirsi turista nel sua paese natale, guardarlo con gli occhi della moglie che si pone delle domande. E’ lui che, nella sua città, si mette a parlare con accento inglese per vedere che effetto fa sui camerieri.

IL SAGITTARIO E IL SUCCESSO

LEI – Non le importa del suo successo personale, perché una sagittaria esiste soltanto per gli altri. Ditele: “Pensa un po’ al tuo interesse!” Non bisogna che esageri, o che si annoi. Le ci vuole una vita avventurosa, delle decisioni brusche. Detesta il tran tran. Bisognerebbe poterle annunciare, una volta l’anno: “Domani partirai per New York”. Le sue valigie saranno pronte in tempo di record.

LUI – La mediocrità non è il suo forte. Ma è meno duro, più umano, può portato a soccorrere il prossimo che lo scorpione. Il suo ideale è muoversi allontanarsi, vivere un’esperienza inedita. Ma non chiede di meglio che mettere la sua ambizione al servizio di una causa filosofica o religiosa.

IL SAGITTARIO E L’INTELLIGENZA

LEI – Da sola non arriverà lontano. La cultura non è il suo regno. Ciò non vuol dire non sia intelligente. Ma non capisce quel che è puramente astratto, per esempio. Oppure non ha idee personali. Ma se una scorpione gliene propone due o tre piccolissime, saprà costruirci sopra tutto un mondo con sovrana disinvoltura. E’ un’intelligenza tollerante nel senso migliore della parola, libera, vasta. Sarebbe un peccato sfruttarla male perché la sagittaria da sola non se ne accorgerebbe, e può lasciar passare gli anni logorandosi inutilmente.

LUI – Non gli importa molto avere delle idee o conoscere quelle degli altri, ma vuole scoprirne di nuove, e che siano utili alla società. Diffida di quel che si impara sui libri. Crede alla esperienza di qualche individuo predestinato. Ha il culto della èlite. In politica è volentieri estremista. Detesta il comfort intellettuale, lo spirito piccolo borghese. Può morire per un’idea, anche se è assurda. Qualunque cosa faccia, si dirà di lui che non è un genio, ma un gran brav’uomo.

IL SAGITTARIO E L’AMICIZIA

LEI – E’ un’amica ideale per la vita all’aria aperta, per gli sport dallo sci al tennis. Non ha tempo da perdere in chiacchiere. Detesta le amicizie ben organizzate, con gli appuntamenti regolari, il bridge il giovedì, la cena a ristorante il sabato. E’ bohème fino al midollo. Cercate di non scandalizzarla: tende a fare dei predicozzi morali, e allora è decisamente noiosa.

LUI – Nell’amicizia può essere quasi tirannico come il leone. Autoritario, vi tratta come se foste suo figlio, è dogmatico, tagliente. Questo idealista puro non vi perdonerà la minima battuta scherzosa. Se gli fate una promessa, mantenetela. Se volete rimproverargli qualcosa, diteglielo. Essere amico di un sagittario è un po’ come vivere su una barca in un mare spazzato dal vento. Tutti i gesti contano. Lui stringe i denti, virilmente.

IL SAGITTARIO E LE CONTRARIETA’

LEI – Non la vedrete mai rassegnata. Non tentate di spiegarle che c’è della gente più sventurata di lei, o che la disgrazia che le è capitata poteva essere peggiore. Se si rompe una gamba alla vigilia del suo primo ballo non ditele ad esempio che poteva rompersene due. Vi tratterà da idiota (e non avrà tutti i torti) e sarà anche capace di rompersi la seconda gamba apposta. Attenzione, è una frenetica.

LUI – Ah, aveva sognato una vita così bella, così nobile, così ricca di esperienze corroboranti! Ma quanto sono meschini, gli uomini! Questa terra è davvero una valle di lacrime! E il signor sagittario, quando gli spezzano lo slancio, è pronto a qualsiasi cosa per far trionfare il suo nuovo punto di vista. Era un idealista, diventerà un gangster, che importa? Per fortuna la crisi passa. Ma un sagittario provato dal destino rimane un po’ amaro, un po’ pronto al sogghigno. Giura che non si fiderà più di nessuno e allora fategli subito un favore, diventerà il vostro migliore amico.

*** IL SAGITTARIO E GLI ALTRI SEGNI DELLO ZODIACO ***

SAGITTARIO E ARIETE

Un grande dinamismo li proietterà tutti e due in avanti. Nessuno dei due resterà a rimorchio. Il medesimo fuoco li consuma. E lo stesso orrore del tempo sprecato. Non leggeranno mai Proust in riva a un fiume. Si frattureranno contemporaneamente le gambe su piste nevose. Scoppieranno in grandi risate e si daranno pacche sulla schiena. Insomma, un amore che somiglia ad un’amicizia virile. Eppure, eppure… Il sagittario non può essere del tutto soddisfatto: un ariete non è mai all’altezza dell’ideale del sagittario.

SAGITTARIO E TORO

Parola d’onore, vorrei tagliarmi la lingua. Può essere un’unione ottima o pessima, a seconda dei casi. A tutti e due piacciono le cose sane, semplici, sicure. Lavoreranno assieme. Avranno lo stesso modo di dire agli amici che litigano: “E se andassimo a fare una bella passeggiata in campagna?” Hanno il senso della manata sulla schiena. Possono amarsi o discutere, ma arriverà sempre la manata sulla schiena. E in definitiva, non fa mica male…

SAGITTARIO E GEMELLI

Francamente non oso pronunciarmi. E’ come se mi proponessero di mettere assieme una salamandra e un pacchetto di garza sterile. Scelgo il paragone a caso. Gli astrologi più prudenti ci si sono spaccati la testa. Il mondo gemelli e il mondo sagittario sono i più estranei possibile. L’idealismo dell’uno stanca gli altri, e l’intelligenza di quelli irrita questo, che ha lo spirito meno sottile, ma interessi più vasti. Il sagittario è un ottimo padre di gemelli.

SAGITTARIO E CANCRO

In teoria, non vedo che cosa possano avere in comune questi due segni. Ci sono amori, o amicizie, o simpatie basati sulle affinità: ma anche i contrari si attirano. In questo caso però credo che i contrari siano troppo accentuati. Il cancro è spesso amorale. Il sagittario rispetta la “gente perbene” e i “buoni sentimenti”, la salute del corpo e dell’anima. Il cancro ha la passione delle mezze verità. Al sagittario piace la Verità in tutto il suo splendore. Il cancro propone. Il sagittario impone. Potrei continuare così per un pezzo…

SAGITTARIO E LEONE

Ecco, in teoria, l’unione sacra, la migliore possibile per tutti e due, se sono davvero leone e sagittario puri. Avranno larghe vedute. Nessuno potrà abbatterli o frenarli. Tra loro, nulla di meschino. Nel caso, raro, di tempesta, preferiscono il silenzio. Può essere un’eccellente relazione amorosa, ma anche professionale, amichevole. Per loro, tutto è possibile. Le montagne da scalare non saranno mai abbastanza alte, i compiti da intraprendere non saranno mai abbastanza ardui. Vegliare sulla salute dei bambini, che reggeranno a stento a questo ritmo.

SAGITTARIO E VERGINE

Hanno pochissimo in comune. Non vedo come possa nascere tra loro un amore pazzo, o un amore di convenienza. Forse un amore d’eccezione. D’altronde, possono completarsi nel lavoro e nell’attività. La vergine azionerà il freno, il sagittario l’acceleratore. Se non vanno d’accordo, il motore, evidentemente, invocherà pietà. Il sagittario non è molto arrendevole, e la vergine non è troppo malleabile. In ogni caso si rispetteranno, giacchè hanno lo stesso senso di valori morali.

SAGITTARIO E BILANCIA

Si, nell’ambiente sociale, morale, politico, filosofico, magari mistico. E’ già enorme. No, probabilmente, nella vita quotidiana. Il sagittario va troppo in fretta e non perde mai tempo a studiare le sfumature del cuore della bilancia, che ben presto si crederà trascurata. Ci vorrebbe un sagittario senza egoismo e una bilancia di tipo attivo. Si possono anche trovare. Sarebbe meglio, che in questo caso, la bilancia fosse l’uomo. Ma posso sbagliare, perché le vere bilance sono molto rare.

SAGITTARIO E SCORPIONE

Di fronte a una difficoltà, il sagittario si lancia con coraggio, e lo scorpione si lancia in modo drammatico. Ma lo slancio c’è sempre. L’importante è che questi due si lancino nella stessa direzione. E’ uno spettacolo interessante da osservare. Da vivere… non ne sono altrettanto certo. Sono due segni quasi troppo ricchi, e anche troppo indipendenti. Non si perdoneranno il minimo capriccio. Una scorpiona può essere un’ottima madre di sagittario. Un sagittario sarà più difficilmente un buon padre di scorpione. Il sagittario è a volte troppo sincero, troppo esplicito. Lo scorpione è troppo segreto, magari tortuoso.

SAGITTARIO E SAGITTARIO

Donne affascinanti, le sagittarie si accoppieranno male ai grandi capitani, ai grandi politicanti, ai grandi viaggiatori dello stesso segno. Oppure faranno tremare la terra sotto i loro passi. Più modestamente, li vedo che formano assieme un club di vacanze culturali, organizzando tutto, non lasciando nemmeno un minuto di tempo sprecato, chinandosi sulle miserie locali. Vacanze molto stancanti, ma c’è della gente cui piace lasciarsi guidare. Se appartenete a questa categoria, cercate una coppia di sagittari e incrociate le braccia.

SAGITTARIO E CAPRICORNO

Non vedo come tra questi due potrebbe scoppiare il colpo di fulmine. Non hanno l’abitudine di ascoltare il proprio cuore. Ci vorrebbe un concorso di circostanze. Potrebbero essere molto infelici, ciascuno per proprio conto, cercando di consolarsi a vicenda. Un sagittario non dà mai la precedenza all’amore nelle sue preoccupazioni. Ma saranno ottimi amici, e la capricorna è molto fedele all’ideale del sagittario. Sono legati dalla passione, a volte un po’ eccessiva, per l’assoluto. Si scordano dei particolari graziosi, e hanno torto a disprezzarli.

SAGITTARIO E ACQUARIO

Hanno molto in comune, e soprattutto ciò che rifiutano accanitamente: la futilità, il tempo sprecato, la mondanità, le serate assurde, le facili scappatoie. Sono fatti per le cose serie. Ma avranno la tendenza a scordarsi di sé in favore degli altri. Dimenticano che l’amore è fatto di attenzioni verso una persona, una sola. I loro disaccordi non saranno profondi, per lo più frutto di una gaffe. Consigliate loro di fare un viaggetto da soli, il più lontano possibile, perché si ritrovino.

SAGITTARIO E PESCI

Questi due faranno prodigi al servizio di una comunità o, di un ente assistenziale, o al capezzale dei morenti, impegnati in un lavoro notturno per arrotondare il bilancio di famiglia. Si stimeranno senza aver bisogno di dirselo. Forse non sorgerà mai una passione tra loro, ma una sorte di amore che non avrà il tempo di offrirsi ciò che essi chiamano un lusso: l’amore.




CAPRICORNO 22 DICEMBRE - 20 GENNAIO

E’ PRATICAMENTE impossibile distinguere un capricorno, anche molto tipico, in mezzo a una folla. Si ha un bel guardare, scrutare, paragonare… A meno che non sia lui a scrutarci con il suo occhio acuto e gelido. E’ uno sguardo che fa arrossire: non perché sia impudico, ma perché mette a nudo ciò che vorremmo nascondergli, e perché è uno sguardo che sale dal più profondo della notte. Fuori tutto è bianco. La vita s’è fermata. La notte sarà lunga, sembra dire il capricorno, annidato nel suo antro. Ha molto tempo davanti a sé. Saturno e l’eternità sono dalla sua parte. Saturno non è la notte, ma la saggezza più fredda, la ragione che presto o tardi finirà col trionfare. E’ quel che dice il capricorno, tra i denti. Il capricorno fa un po’ paura. Vien voglia di andarsene. E’ il meno “seducente” (nel senso gemelli del termine) dei segni. Eppure, specie se si è gemelli, sarà vantaggioso vivere accanto a lui.
I genitori di un piccolo capricorno dicono spesso che è “sovrumano”. A volte anche “inumano”. Non fa mai il buffone, non si mette mai in situazioni rischiose. Poco incline alla tenerezza, dimenticherà di dare alla mamma il bacio della buonanotte. Preferisce che papà venga a spiegargli la sera, quando è a letto, i grandi segreti del mondo, come la trasformazione dell’acqua in ghiaccio. Il ghiaccio gli piace molto, e anche il vetro, le combustioni lente, la chimica dei metalli. Ha cominciato a parlare molto tardi. I genitori temevano che non parlasse affatto. Adesso lo trovano troppo maturo per la sua età, troppo serio, troppo assorto negli studi. E’ sempre laconico e le sue intenzioni per il futuro si sapranno soltanto quando avrà annunciato la sua scelta. Quanto alle bambine e alle ragazzine di questo segno, Simone de Beauvoir, molto marcata dal capricorno, ne ha dato la migliore descrizione nelle sue “Memorie”. La vita deve essere seria. E le ambizioni altissime, concentrate in una sola direzione. Il successo pare dunque probabile.
“Mio marito è un orso, bisogna addomesticarlo”, ecco quel che dice la moglie del capricorno. Non è un’impresa facile, ma è appassionante. Prima di tutto si è dovuto convincerlo a diventare un marito. Non ci teneva affatto. Avrebbe preferito prolungare al massimo la delizia delle serate solitarie accanto al fuoco. Lei leggeva accanto a lui, ed egli lavorava. Lavora sempre. I suoi compagni sono “arrivati” prima di lui, ma il capricorno ha un sorriso inimitabile, vagamente sprezzante, quando parla di successi spettacolari. Sarà nominato docente alla facoltà di medicina molto dopo di loro. Si dedica alle ricerche. Si direbbe che conosca il più formidabile dei temi dei ricercatori, quello di Pasteur e che abbia deciso di accanirsi, come il grande studioso, fino al celebre: “Non ne posso più!” La domenica bisogna pur distrarsi, o far finta di distrarsi. Allora va a visitare, metodicamente, le abbazie in rovina o le grotte preistoriche. Quando è tra quelle meraviglie, tace. Tutto ciò che non vive più lo affascina. Ciò che invece lo annoia mortalmente è l’opera lirica, ad esempio, o le riunioni mondane. Il momento più bello, insuperabile nella giornata del capricorno è quando la sera torna al suo tavolo di lavoro, e si accanisce a compiere la sua opera come se grattasse la terra con le unghie. La sua conquista sarà l’Annapurna di Maurice Herzog o la battaglia della Marna di Joffre il taciturno. In ogni caso “morirà” sul lavoro, come Molière, il più umano dei capricorni, l’inventore di Arnolfo, del Misantropo, o di quel don Giovanni che perisce di freddo. Morirà perché bisognava andare fino in fondo e perché credeva veramente all’eternità.

Ecco il segreto della straordinaria magnificenza dei capricorni: dispongono di molto tempo, ne dispongono come gli alchimisti e i santi, o come se lo secernessero essi stessi. Notiamo, in questa famiglia zodiacale, la predominanza di uomini politici che non “finiscono mai”, tipo Adenauer. A volte spariscono. Spesso riaffiorano. Si parla dei loro “ritiri”, parola tipica del capricorno, della loro sobrietà, magari del loro ascetismo. Dimenticavo: il geroglifico del capricorno è la capra, e sapete fino a che punto la capra può combattere da sola.

Fargli pronunciare la parola “oggi” è un compito urgente, un dovere d’amicizia o d’amore. Infatti il capricorno, uomo o donna, vede troppo lontano. A volte bisogna fargli fretta, strapparlo alla sua meditazione o alle rotaie della sua fatica. Bisogna anche chiedergli di mostrarvi il suo cuore, che senza dubbio batte soltanto per voi. Bisogna impedirgli di girare in tondo nel suo intimo. Potrebbe diventare egoista, ombroso, suscettibile, amaro, sogghignante. Potrebbe anche chiudersi in un mutismo assoluto, come il grande pittore di questo segno, Utrillo. Certo ho scelto degli esempi estremi, ma sono stati i miei amici del capricorno a suggerirmeli. Se sapeste come ne hanno abbastanza della loro leggendaria serietà, della loro lentezza e della loro tenacia! Quasi quasi vi supplicano di trattarli come se fossero elfi. E se lo fate ne sarete ricompensati.

*** IL CAPRICORNO SOTTO TUTTI I PUNTI DI VISTA ***

IL CAPRICORNO E L’ “IO”

LEI – Donna austera, fredda, riflessiva, poco ciarliere, detesta il tempo sprecato, gli scherzi, gli uomini effeminati, si veste sobriamente, risponde con monosillabi, tronca una conversazione quando pensa che tutto ormai è stato detto, particolarmente gelida quando dice “arrivederci” al telefono, mai vittima di un solo gesto inutile… Brrr! Eh si, di primo acchito non è seducente. Detesta sedurre. Sa chi i rapporti umani fondati sulle apparenze non valgono nulla. Ha ragione. Ha sempre ragione.

LUI – Non è certo più allegro di lei. Ma sa che siamo in molti, su questa terra, a diffidare dei tipi ameni. Qui sta la sua forza. Non c’è da temere che imbrogli sul peso o sul prezzo. Se vi piacciono i buffoni, rivolgetevi altrove. Ma se volete parlare seriamente, il capricorno vi ascolta, prende appunti, non sogna; capite subito che in lui si sta formando un grande disegno, un’idea di vasto respiro. Questo introverso, questo “nato vecchio” , finirà col pronunciare una frase storica. Con disprezzo.

IL CAPRICORNO E IL DENARO

LEI – Non è propriamente avara, ma “cauta”, non tirchia, ma piuttosto “senza grandi necessità”. Che cosa potete obiettare a una donna che trova inutile spendere quattrini per le vacanze? Ha deciso di recarsi da una vecchia zia che abita in provincia, in una casa vecchia e allegra. Si installerà nel granaio, coprirà le pareti con tela di iuta, userà le candele come illuminazione. Trova che il programma è delizioso.

LUI – Il problema del denaro lo preoccupa perché è di natura pessimista, immagina sempre il peggio. Naturalmente è avvolto nelle polizze di assicurazione come un faraone nelle bende. Vede tutto in astratto. Profitti e perdite, la curva dei salari e delle spese. E’ un pianificatore. Dice spesso: “Se andiamo di questo passo, tra trentadue anni non avremo più un soldo”. Previsione sinistra. Bisogna fargli qualche sorpresa. Belle sorprese, naturalmente. Come annunciargli un guadagno imprevisto. Bisogna anche obbligarlo a spendere. Obietterete che è facile a dirsi…

IL CAPRICORNO E LA FAMIGLIA

LEI – Credo che, in fondo, in famiglia si annoi. Preferisce vivere e pensare per conto proprio. Ma non lo confesserebbe per tutto l’oro del mondo. E poi, che cosa ne farebbe di tutto l’oro del mondo? Tende sempre a burlarsi delle madri di famiglia schiacciate da mille obblighi. Come tutte le madri, sa sopportare: ma con delle crisi di cattivo umore.

LUI – Fugge dall’intimità come un gatto fugge dall’acqua. Soprattutto mai dimostrazioni i tenerezza in pubblico. Domenica scorsa, tutti erano allegri attorno alla tavola. Lui ha guastato la festa, incomprensibilmente. Non saprebbe spiegarvi il perché. Ha un’idea così alta della vita che le grida di gioia davanti all’apparizione di una torta lo disturbano. Possiamo biasimarlo?

IL CAPRICORNO E IL LAVORO

LEI – E’ la sola donna dello zodiaco che si meriti la fiducia totale degli uomini più antifemministi. Non commette errori, non vende fumo, non scherza, da più importanza al lavoro che alla vita privata. Anche se è molto bella, il peggior insulto che posa ricevere è un complimento durante una seduta in ufficio. La capricorna, lo aspetterà fuori, l’imprudente che si è permesso quella battuta. E lo coprirà di ridicolo.

LUI – Sa esattamente che cosa vuole. Lavora fino allo sfinimento. Ha l’eternità davanti a se per assicurarsi il trionfo, conduce la sua azione da solo contro tutti. E’ l’ultimo a cedere. Non si inchina nemmeno davanti alla morte. Disprezza l’humour, il dilettantismo e i tipi che “si arrangiano”. A modo suo, è una sorte di gigante.

IL CAPRICORNO E IL MATRIMONIO

LEI – Il matrimonio per la capricorna è una cosa talmente seria che spesso sposa un’affascinante gemelli oppure un vergine allegro, che fa il buffone e per il quale essa è colma di indulgenza. Una capricorna indulgente è uno spettacolo meraviglioso. Ma bisogna che sia davvero innamorata, e per sempre. Sennò diventerà umiliante, tagliente, e si rifugerà nel lavoro.

LUI – Il grande taciturno può diventare il gran selvaggio. Dipende dai casi. Però gli riesce molto difficile capire il punto di vista femminile. A volte non riesce a mettersi nei panni di sua moglie. Trova che costei annega in un bicchier d’acqua, che non sa sbrigarsela nelle cose più semplici. Ma se lei riesce a forzare (con dolcezza) le porte del suo maniero, saranno salvi. Fornite al capricorno delle piccole occasioni non dico di ridere, ma di sorridere.

IL CAPRICORNO E LA MORTE

LEI – Per lei la morte è soltanto il risultato di una lunga attesa, che è altresì una preparazione perfetta. La guarda in faccia, da pari a pari. Detesta le smancerie che possono accompagnare un decesso. “Lasciatemi sola” sono le sue uniche parole.

LUI – La morte non è il suo impero, ma la sua giustificazione. La morte, in un certo senso, dà al capricorno una ragione contro la vita, che egli ha sempre detestato e che è inferiore al superterrestre, all’infraterrestre, alla sovrumanità che egli sogna. Questo grande solitario, non sarà più solo nel regno delle ombre.

IL CAPRICORNO E I VIAGGI

LEI – In questo campo si sente molto vicina alla scorpione. Vuole viaggi utili e che arricchiscano la cultura. Ma sarà meno stancante della sua sorella scorpiona, è più metodica. Se si trova in un gruppo, in caso di un “colpo duro” sarà la sola a non perdere il sangue freddo. Non lancerà belati di ammirazione, non dirà scemenze davanti a monumenti augusti. Capirà ancor prima di vedere.

LUI – E’ il prototipo del viaggiatore solitario, del Robinson volontario, dell’inviato che si esilia su un’isola deserta per vedere se il suo corpo e soprattutto il suo spirito e la sua intelligenza resisteranno. Questo bisogno di isolarsi è per lui elementare, come il bisogno di bere o di mangiare. Non è necessario andare molto lontano. Forse si esilierà a cento chilometri da casa sua. Non viaggia per amore dell’esotismo, ma per percorrere un certo cammino. Dirà volentieri: “Che mi importa il viaggio, purchè possa allontanarmi…”

IL CAPRICORNO E IL SUCCESSO

LEI – Rispettosa, sottomessa, ordinata, pratica, ma un po’ lenta a dir la verità. E’ un piacere vederla lavorare. Ha la passione dei compiti ingrati. Una passione pericolosa. Sprecherà dieci anni della sua vita per brigare un posto che non le conviene e che non otterrà mai. L’assurdo l’affascina. Bisogna consigliarle di prendere la vita un po’ più alla leggera. Fa degli sforzi inutili per sembrare superficiale. Questa donna seria riesce seriamente.

LUI – Ecco un tipo che ama il successo. Ma dire “ama” è troppo perché un capricorno non ama niente e nessuno. Assume un’aria feroce per parlarvi della vanità di questo mondo. Un’aria che pare una lama di coltello. Ha previsto tutto. Arriverà, ma lentamente. Aspettare è una cosa deliziosa.

IL CAPRICORNO E L’INTELLIGENZA

LEI – Quando vi dice che ha avuto un’idea, oppure che ha capito perché il tale o la tale non vanno d’accordo, siate sicuri che non si tratta di un giudizio campato in aria. La capricorna medita in continuazione. Dispone, su qualsiasi argomento, di una riserva di riflessioni profonde generalmente giuste. Le esprime con difficoltà. Ma ha quasi sempre ragione.

LUI – Ha una bella intelligenza, un po’ fredda, implacabile, indispensabile. In un salotto, in un ufficio, nel ridotto di un teatro, non si sente mai la sua voce. Giudica tutto e tutti, oppure pensa ad altro. Ingoia saliva per costringersi al silenzio. Le idee si scaldano nel suo cervello. Ma perché esprimerle? A che scopo? Un solo scoglio: può diventare sistematico, brontolone, guastafeste. Non diteglielo, si sentirebbe ancora più infelice.

IL CAPRICORNO E L’AMICIZIA

LEI – A dir la verità, non sono sicuro che ci tenga molto, all’amicizia. O meglio ne dubito. “E’ davvero una cosa solida?” si chiede? “Agli amici sono simpatica, oppure mi stanno attorno per interesse?” Ad ogni modo, se la conoscete appena da ieri non vi butterà certo le braccia al collo. Tra vent’anni vi sarà sempre affezionatissima, anche se vi darà del lei. Ha un temperamento un po’ triste, conta su di voi perché la teniate allegra. Ma non esagerate: vi giudicherebbe superficiale, e questa è la sua ingiuria preferita.

LUI – Potete aver passato con lui quattro anni in un campo di concentramento, e non conoscerlo. E’ impenetrabile, e ne soffre. Il suo dramma è spesso il dramma delle amicizie deluse. Se ammette che gli piacerebbe chiacchierare con voi di cose qualsiasi, la faccenda è seria. Ha in cuore una confidenza molto importante da farvi. E non ve la farà. Ma dategli l’impressione che avrebbe potuto osare… La prossima volta, forse.

IL CAPRICORNO E LE CONTRARIETA’

LEI – Tanto, non si aspettava nulla dalla vita. Questa pessimista è perfettamente preparata alle avversità. Niente può essere più nero della sua immaginazione scettica. E poi, guardate com’è calma. Ha calcolato tutto. Se una valanga si abbatte su di lei, la fa un po’ male, d’accordo, però la capricorna sa quante tonnellate di neve sono precipitate a valle, e da quanto tempo una catastrofe simile non si era prodotta in quel punto. Non è fatalista. Incassa bene. Non è una buona ragione per darle addosso.

LUI – Se gli capita una grande disgrazia si chiede subito: “E’ davvero una grande disgrazia?” Accoglierà volentieri qualche termine di paragone nella storia. Penserà a Napoleone a Waterloo, a Marat nella sua vasca da bagno. Conoscevo un capricorno che si trovò… No, rinuncio a descrivervelo: la rovina, il disonore, sua moglie infedele, suo figlio in prigione… e lui diceva: Pensate che se ne parlerà ancora tra vent’anni? E allora…” In fondo, credo che avrebbe voluto ritirarsi dal mondo. Sfortunatamente per lui, se oso dire, tutto si accomodò.

*** IL CAPRICORNO E GLI ALTRI SEGNI DELLO ZODIACO ***

CAPRICORNO E ARIETE

Hanno poco da dirsi. Un ariete ha spesso bisogno di qualcuno più profondo di lui, cioè del capricorno che gli insegna a vivere, a maturare, a vedere più lontano. Ma è come unire l’argento vivo col piede di piombo. Il capricorno è troppo saggio. L’ariete troppo pazzo. Esistono degli arieti saturnini (tipo Baudelaire) che possono armonizzare coi capricorni. Anzi, in generale sono ottime madri di bambini capricorno.

CAPRICORNO E TORO

Bisogna che abbiano in comune della terra, dei prati, delle pietre da ripulire, una “piccola fattoria da rimettere a posto”, come si dice. Hanno un senso molto preciso dei loro interessi. Detestano il tempo sprecato e la commedia amorosa. Possono amarsi fin dal primo giorno come ci si ama a settant’anni, cosa che, ne sono sicuro, costituisce il sogno della maggior parte delle donne che abbiano compiuto i venticinque anni. D’altronde hanno anche dei momenti esaltanti. Ma nessuno lo sa.

CAPRICORNO E GEMELLI

In generale una capricorna giudicherà un gemelli come una persona poco seria, bohème e infantile. E il gemelli troverà la capricorna troppo cupa e incline a discutere. Eppure, sul piano intellettuale, basta che ci sia l’ammirazione reciproca. La capricorna ne rimarrà affascinata.

CAPRICORNO E CANCRO

Opposizione quasi irriducibile. La capricorna ha una nozione corroborante del passato. Il passato è la Storia, oppure la somma di tutte le esperienze umane. Il cancro vede unicamente il proprio passato. Se incontra una difficoltà, si mette a frignare. Allora la capricorna gli dice: “Credi di essere unico, eccezionale! Guarda il nostro amico, il tale, che si trova negli stessi guai!” Il cancro si sente sempre più incompreso. E sa che la capricorna ha ragione. Bisognerebbe che questa saggia compagna si accontentasse di un trionfo modesto, che sapesse tacere con intelligenza, essere discreta. Evitare sempre l’ironia con un cancro.

CAPRICORNO E LEONE

Ah, se potessero fare della politica! La loro situazione ideale, è il banchetto che segue la seduta dl congresso. Il leone dà spettacolo, esalta i sentimenti, brilla di tutta la luce della sua intelligenza, strappa le adesioni. E lei, la capricorna, in un canto, osserva gli effetti del discorso su ciascuno dei convitati. Sa analizzare tutto meglio di lui. Nota le debolezze che il leone spazza via con un braccio vendicatore. Il leone è felice. Questa è la gloria, subito. La capricorna pensa che la gloria arriverà domani, o dopodomani.

CAPRICORNO E VERGINE

E’ la coppia meno “divertente” dello zodiaco. Chi li invita, li trova opachi e terra terra. Sono i primi a congedarsi. Gli altri, quelli rimasti, commentano. Li credono tristi, tormentati, o che il loro amore è finito. Nient’affatto. Parlano soltanto quando è necessario dire qualcosa. In casa loro, tacciono per ore intere. Oppure meditano di ridipingere l’appartamento. Ah, quel dolce fruscio dei pennelli sulle pareti!

CAPRICORNO E BILANCIA

Non ci saranno mai malintesi profondi, giacchè il capricorno ha paura di drammi e la bilancia ne ha orrore. Ma temo che passeranno accanto a una vera intesa senza raggiungerla. Una capricorna in certi casi può sopportare un bilancia, disprezzando il cattivo uso che egli fa delle sue doti, le sue chiacchiere, la sua indolenza.

CAPRICORNO E SCORPIONE

Si, e anche un si entusiasta, purchè tra loro non sorga un conflitto di potenza. Bisogna ad esempio che la capricorna accetti di capitolare ogni volta che lo scorpione proietta in avanti la sua intuizione. Se accenna a frenarlo, lo scorpione diventerà furibondo. Il pericolo che li insidia è la loro ricchezza di risorse interiori. Ciascuno di loro può fare a meno dell’altro. La loro fortuna è che, tra tutti e due, non si lasciano imbrogliare da niente e da nessuno. Se li attaccano, saranno di una cattiveria efficacissima. Proveranno anche una sorta di piacere a vendicarsi assieme. Una vera festicciola in famiglia!

CAPRICORNO E SAGITTARIO

Non vedo come tra questi due potrebbe scoppiare il colpo di fulmine. Non hanno l’abitudine di ascoltare il proprio cuore. Ci vorrebbe un concorso di circostanze. Potrebbero essere molto infelici, ciascuno per proprio conto, cercando di consolarsi a vicenda. Un sagittario non dà mai la precedenza all’amore nelle sue preoccupazioni. Ma saranno ottimi amici, e la capricorna è molto fedele all’ideale del sagittario. Sono legati dalla passione, a volte un po’ eccessiva, per l’assoluto. Si scordano dei particolari graziosi, e hanno torto a disprezzarli.

CAPRICORNO E CAPRICORNO

Una coppia formata da due segni similari non è sempre ideale. Ma nel caso dei due capricorni il pronostico non può che essere favorevole. Hanno tutti e due lo stesso bisogno di “stimare” l’altro. Assieme, disprezzeranno tutte le occasioni di degradarsi: Il cameratismo borghese, l’alcool, la disonestà, l’ostentazione. Non si concederanno attenuanti. A turno diranno: “E’ indegno di te”. E in casa loro, mai più di sedici gradi. Il riscaldamento è roba per i molli, per i senza carattere.

CAPRICORNO E ACQUARIO

E’ forse l’intesa più profonda. La capricorna trova nell’acquario tutte le qualità che le piacciono in un capricorno. E cioè le sue. E’ già piacevole. E’ la trama della loro vita. L’acquario vi aggiunge la sua fantasia, il suo amore per l’imprevisto e talvolta la sua facondia. La facondia dell’acquario è l’unica che una capricorna sopporti, giacchè sa che si tratta di un intermezzo, di un batter d’occhio, di un antipasto di buon gusto. Tra tutti e due formerebbero una eccezionale coppia di professori, nella stessa scuola, adorati dai loro allievi. E’ il matrimonio della Verità e della Bellezza.

CAPRICORNO E PESCI

No, assolutamente no. Sarebbe chiedere alla capricorna uno sforzo sovrumano e inutile. Tutto l’urterà, in questo pesci disordinatissimo e smarrito nei suoi sogni. La capricorna si sentirà disprezzata. Diventerà di cattivo umore. Si sentirà esclusa da tutto ciò che forma la vita poetica del pesci. Diventeranno due estranei in pochissimo tempo. Sono stati accecati dalle loro diversità. Hanno creduto di potersi amare perché non si somigliavano affatto. Come se Elisabetta di Inghilterra avesse sposato Victor Hugo. Potete divertirvi a immaginare come sarebbe stato il loro regno.



ACQUARIO 21 GENNAIO - 19 FEBBRAIO

No, non dispensa acqua, ma piuttosto saggezza, idee grandiose, conoscenze ultraterrene. La costellazione dell’acquario, è la costellazione della fraternità universale. Dall’anno primo della nostra era viviamo sotto il segno dei pesci, che è il segno del sacrificio cristiano. Ben presto, nell’anno 2160, comincerà l’era dell’acquario. Dovrebbe essere meno drammatica e, almeno da quanto possiamo intravedere, segnata da due pianeti guida dell’acquario: Saturno (saggezza, concentrazione, ma anche rinuncia, astrazione) e Urano (indipendenza, rivolta, ma anche anglismo progressista, che non si lascia impaniare da inutili sentimentalismi). Come vedete, quasi ci siamo, e non è un caso se Verne e Brecht sono due purissimi acquari: illustrano la rivolta e il futurismo.
Il bambino acquario, sarà sempre rivolto verso l’indomani. E’ lui che reclama i balocchi più moderni. E ha un grande bisogno di amici. Anzi, ha bisogno di essere “il miglior amico” dei suoi amici. Si allontana con facilità dai genitori, senza guardarsi alle spalle, per unirsi a un qualsiasi “gruppo”. Vorrebbe si essere più affettuoso con papà e mamma, o almeno lo dice, ma “non ha tempo da perdere”.
L’amore dell’acquario, è quello che meno somiglia all’amore romantico è più si avvicina all’ideale di un’amicizia amorosa. Immaginate un acquario puro e una acquaria pura, che si amino. Ieri era il loro primo anniversario di matrimonio. Non hanno tubato per niente, la loro casa era piena di amici e parlavano soltanto di questi amici. Ecco perché un temperamento sentimentale (cancro, toro, bilancia) può soffrire per quella che definirà “la ferocia inumana” dell’acquario. Il che non è esatto. In amore, l’acquario comincia con l’idealizzare; ha bisogno di ammirare prima di poter amare. Poi da la precedenza alla sua mania della felicità altrui su ogni forma di egotismo. Vorrebbe che tutti amassero a modo suo, spazzando via ogni conformismo.

Gli amici dell’acquario si scordano sempre di parlargli di lui. Senza dubbio egli ne soffre, ma come fare? La sua modestia è meno pesante di quella della vergine, mano tenebrosa di quella del capricorno, ma può imbarazzare. A volte l’acquario si presenta come un ingenuo un po’ limitato. Ma soprattutto a forza di buona volontà, rischia di dimenticare la propria volontà e di restare solo a interrogarsi sui propri meriti. Poiché preferisce i meriti degli altri, si sottovaluta. Trovare la sua amicizia tanto indispensabile da parere miracolosa? Sappiate che a volte dà le vertigini anche a lui, e che perde terreno: trasformatevi in acquario per aiutarlo. Vedrete che non è facile.

La casa dell’acquario, così accogliente, potrà sembrare un po’ fredda. E’ spesso funzionale. Molti gerontologi sono acquari. Non bisogna invecchiare inutilmente. E poi la vecchiaia potrebbe diventare un incubo! L’acquario è incline a fondere le virtù del regime vegetariano e del tritatutto elettronico. Altra ossessione, una casa discreta, armoniosa, e , se possibile, in costante trasformazione. Una donna acquario ti accoglie volentieri con un “Guarda! Che cosa ne pensi?” ha spostato un’altra volta i mobili. Niente a che vedere con l’angoscia. L’acquaria vive ne pre-cosmo, nei Sette Paradisi inaccessibili. Dice: “La casa vola!”

Il bambino di un acquario rischia di crescere in solitudine. L’acquario non lo coccola, è alla ricerca di un nuovo sistema di educazione. Trova che i medici sono troppo arretrati e auspica nuovi vaccini. Se ha i mezzi, manda i suoi figli in un’università lontana, non per principio o per snobismo: approva l’ossigeno dell’insolito. Il bambino dell’acquario non rischia certo di trovare “barbosi” suo padre o sua madre. Può raccontare tranquillamente le sue serate fuori casa anche se un po’ turbolente… purchè abbia sostenuto una buona discussione politico-filosofica, ne saranno soddisfatti. Invece, meglio non raccontare ad un genitore acquario un dispiacere d’amore. Tanto vale immaginare Stendhal padre di famiglia, o il commissario Maigret…

L’automobile di un acquario iraniano si trasforma nel mostro ululante di James Dean, strumento di rivolta. Un mezzo per lasciare finalmente la terra! Ma un acquario al volante ascolta più spesso Saturno, e allora guida come un represso, con una saggezza ironica. Ma se un incidente vi ha inchiodato al margine di una strada, o fate semplicemente l’autostop, pregate prchè pasi un acquario… Soltanto un acquario vi verrà in aiuto. Il più altruista degli acquari, Baden-Powell, ha scritto: “La sola cosa che valga la pena di essere vissuta, è di portare un po’ di felicità nella vita degli altri”.
La biblioteca dell’acquario è certamente zeppa di ideologia. Sulla porta potremmo scrivere: “Qui tutti possono portare le loro teorie”. Pochissimi autentici acquari sono veri uomini d’azione, ma per lo più sono grandi riformatori (da Beaumarchais a Carlo Marx, da Robespierre a Roosevelt, da Montesquieu a Romani Rolland…) Non scoppia rivoluzione se non c’è la scintilla dell’acquario. E il più saggio dei re francesi Carlo V scrisse: “La maggioranza, anche se tutti i suoi membri sono uomini qualsiasi, è tuttavia al disopra di tutti gli uomini superiori”.
Ne romanzo, come nella poesia, l’acquario ci ha dato scrittori “in anticipo” di parecchie generazioni (Stendhal, Joice, Brecht). Sono i personaggi più “spinti” del segno. Ma se dovessi dare a un acquario il libro dove si troverà più a suo agio, sceglierei Grandi speranze dell’acquario Dickens. La discoteca dell’acquario è una delle più ricche dello zodiaco. Sapete che esistono due segni su dodici dove si trovano i grandi compositori? Qui, i più eloquenti sono Mozart e Schubert, nature angeliche. Ad un acquario offrite dunque senza esitazioni Il Requiem di Mozart o La fanciulla e la morte di Schubert. Non vi accuseranno di fare dell’umorismo macabro. Giacchè da molto tempo l’acquario, in sogno, ha soppresso la morte a forza di contemplarla.

*** L’ACQUARIO SOTTO TUTTI I PUNTI DI VISTA ***

L’ACQUARIO E L’ “IO”

LEI – Sempre vestita all’ultima moda (insomma quando può), sempre felice di incontrare visi nuovi, specie se paiono eccentrici, la si giudica subito seducente. Stendhal (acquario) per descrivere la sua eroina favorita, la signora di Chasteller, diceva: “La signora di Chasteller era deliziosa: molto deliziosa”. La donna acquario sarebbe ancor meno esplicita. Affascina, ma non si sa bene il perché, e non sempre si ha voglia si saperne di più. Intimidisce. Si fa rispettare. Turba un poco.

LUI – Non è l’uomo che ama i tète.à-tète. Da solo, si sente smarrito. Ma se gli danno il posto d’onore, lo cede subito. Dirà che il suo vicino sa raccontare quella storiella molto meglio di lui. Questo estroverso emotivo ha pura di commuoversi al contatto con gli altri. Allora si distacca, plana, osserva dall’alto. Eppure in lui non vi è traccia di orgoglio. Teme di essere deluso. Mantiene le distanze. A ben guardare, si immagina che sopporti perfettamente la solitudine, giacchè ha l’aria di essere solo anche tra gli amici.

L’ACQUARIO E IL DENARO

LEI – Chiedetele che cosa farebbe se fosse ricca. Capirete che si rovinerebbe subito a forza di generosità. Non serberebbe nulla per se. Può darsi che, nella vita normale, appaia sgomenta davanti ai beni di questo mondo. Magari commetterà delle sbadataggini, o diventerà una preda facile per gli imbroglioni. Se vive sola, si abbandonerà con gioia al sistema americano del “pagherò dopo”. Darà il numero del suo conto in banca, ritirerà il libretto degli assegni vacanze, degli assegni ristorante, degli assegni sartoria, eccetera.

LUI – Farebbe volentieri altrettanto, giacchè detesta il contatto fisico col denaro. Ma capita a volte (specie quando invecchia) che si lasci trascinare dal fascino di speculazioni un po’ sovrumane. Non gli importa di arricchire, ma di rischiare il tutto per il tutto, di vedere fin dove può arrivare. Questi acquari tormentati da Urano non sono rari, ma è molto difficile dar loro consigli. Vi tratteranno da “pantofolaio” e parlano del mondo futuro come di un paradiso.

L’ACQUARIO E LA FAMIGLIA

LEI – Tutto dipende dalla libertà che le si concede, e avrete un bel concedergliela, non le basterà mai. Bisogna che la famiglia non sia una macchina che ripete domande come: “Con chi sei andata al cinema ieri sera?” perché allora l’acquaria si impunta, e forse per sempre. Ma può anche dimostrarsi colma di attenzioni, e affettuosa senza sforzo.

LUI – Se può dire: “La mia famiglia non è come le altre”, perché tutti fanno quello che vogliono, è salvo. Sarà un figlio obbediente e un padre modello, ma seguendo l’improvvisazione e la più sfrenata fantasia. Detesta le tradizioni, ma adora inaugurare lui stesso delle nuove abitudini. Il folklore familiare sarà quello che l’acquario vorrà, e non quello che è stato tramandato.

L’ACQUARIO E IL LAVORO

LEI – Capace di lavorare in modo eccezionale se l’ambiente le piace, può sabotare tutto se l sua indipendenza è minacciata o se il “gruppo umano” (la sua espressione favorita) non è degno di lei. Priva di orgoglio, non ama tuttavia i lavori avvilenti. Preferirebbe morire piuttosto che mischiarsi a di poco di buono.

LUI – Vuole avere col suo lavoro un rapporto di amicizia, di interdipendenza fiduciosa. E’ anche indotto a commettere errori, o a cadere in ingenuità. Lo sfruttano. Non ha idea dei limiti umani, né della resistenza alla fatica, né della fatica in sé. La domenica può scordarsi di mangiare e di riposarsi, oppure dimenticherà di prendersi le vacanze. Tra tutti i lavoratori, è quello minacciato più insidiosamente da un esaurimento improvviso.

L’ACQUARIO E IL MATRIMONIO

LEI – La libertà ad ogni costo, senza mai far scenate, ma con un tono così fermo che lascia stupefatti. Si, è vero, perché non potrebbe andare al cinema col migliore amico di suo marito? Infatti il marito ha bisogno di andare a letto presto, no? Badate che l’angelo acquario non si trasformi, quella sera, in diavolo. “Sai, il tuo amico mi ha finalmente raccontato la sua vita. Spero di avergli dato dei buoni consigli”.

LUI – Porta in se un codice riformatore delle istituzioni sociali, e il matrimonio vi occupa una parte preminente. Ha anche il dono di rimettere assieme i cocci rotti, in casa d’altri. Ma per quanto lo riguarda, meglio evitare di porgli domande. Il suo pudore è leggendario. Fa di tutto per lasciar credere che non ha una vita privata. E se fosse vero?

L’ACQUARIO E LA MORTE

LEI – Che supremo distacco! Che disinvoltura! Come l’invidiamo! Si direbbe che non è di questo mondo. Non si tratta di un sentimento di oscura fatalità, ma di una sorta di connivenza con la morte. Per quanto forte sia il suo dolore, essa sa che c’è in lei diciamo… una molla, più tesa dl suo cuore.

LUI – E’ quello che canta con più entusiasmo “Il testamento del capitano”. L’ombra di un amico carissimo morto in guerra pare scortarlo sempre, angelo dell’amicizia. Il signor acquario sarà il vostro migliore conforto. Ma se tocca a lui d’esser colpito dalla morte di un essere amato, non saprete mai che cosa provi.

L’ACQUARIO E I VIAGGI

LEI – Credo che tra tutte le donne dello zodiaco sia quella che rinuncia più facilmente ai viaggi. Ad ogni modo, non si accontenterebbe di una banale evasione, sopporterebbe molto male le necessità quotidiane, le piccole contrarietà. Perché ha il demone dell’originalità, è molto difficile soddisfarla.

LUI – Se il viaggio è una serie di racconti in technicolor che si fotografano per “stupire” gli amici, preferisce restare a casa, con gli amici. Ma potrà partire alla volta di una repubblica dell’America Latina dove sta per scoppiare una rivoluzione. Viaggerà anche se la salute dei bambini lo esige, o per distrarre la vecchia madre. Se è solo al mondo, preferisce non trovarsi solo agli antipodi.

L’ACQUARIO E IL SUCCESSO

LEI – Ha una grande fortuna: ama la sua epoca, ama la vita moderna, il progresso in tutte le sue forme. Ha fiducia nell’avvenire dell’umanità, si sente già una particella di questa società migliore. Non lo dice mai in tono pomposo, non è mai ridicola. Infatti non vi sono grandi problemi nella sua vita sociale. Tutte le speranze le sono permesse. Ma attenzione: non bisogna confinarla nei compiti terra terra.

LUI – Arrivare? Certo, se volete. Ma non solo. I suoi amici devono partecipare alla sua fortuna. E bisogna che il compito affidatogli renda giustizia a chi è stato umiliato. L’ “Io” di un’acquario non è mai assoluto. E’ il contrario del leone. Eppure gli acquari sono molto indipendenti. Non inseguono un successo, ma un destino.

L’ACQUARIO E L’INTELLIGENZA

LEI – Sottoponetele un problema, una difficoltà personale, un caso inestricabile. Vi pregherà di andare più in fretta. Ha già capito. Alla fine sorriderà con indulgenza e compassione. Ha un’intelligenza che generalizza, che procede a grandi balzi. Il presente è una cosa secondaria e futile. L’acquaria vede molto più lontano. Può essere irritante, ma quasi sempre vi aiuta a chiarire il vostro problema.

LUI – Non infastiditelo con i particolari. Vi smarrirebbe la sua prodigiosa intuizione. Purtroppo questo caro idealista vorrebbe che anche le più piccole cose fossero conformi ai suoi sogni. Allora bisogna dirgli che tutto va bene. Se siete sua moglie non parlategli mai di seccature casalinghe, e nemmeno del rodaggio dell’auto nuova. Lasciatelo libero di consacrarsi ai grandi problemi, l’educazione dei bambini, ad esempio, dove eccelle.

L’ACQUARIO E L’AMICIZIA

LEI – E’ la regina dell’amicizia. Capace di qualsiasi sacrificio. Maglio ancora: ha il talento di mescolare tra loro “persone che stanno bene assieme”. Vi porrà mille domande su voi stesso, instancabilmente. Ma vi sono cose che non vi dirà mai. E, inspiegabilmente, sparirà, misteriosa, il giorno in cui avrete più bisogno di lei. Ma non è malata. Attraversa la sua piccola crisi di indipendenza.

LUI – E’ l’uomo dei circoli. Tra la gran croce di cavaliere e la tessera di un circolo simpatico, libero, anticonformista, non avrà esitazioni. Può darsi che sua moglie sia morente, i suoi figli sull’orlo del riformatorio, il suo lavoro in pericolo: ma questa sera, al circolo, troverà degli amici. Naturalmente esagero, come sempre. Ma non tanto.

L’ACQUARIO E LE CONTRARIETA’

LEI – “E’ un brutto colpo, m è normale. Mia sorella sta molto peggio di me. E il cognato di mia sorella…” Così si consola l’acquaria. E poi pensa che la vita diventerà sempre più difficile, che bisogna sapersi difendere. E lotta, con coraggio. In fondo, pensa che la disgrazia che capita a una donna è un po’ di infelicità tolta a tutte le altre donne.

LUI – E’ nelle avversità che ha bisogno di voi, ma non ve lo dirà. Finora potevate contare su di lui. Adesso dovete aiutarlo. Non lasciatelo mai solo davanti al suo problema. Ora finalmente vi parlerà si sé. Quando tutto gli va male, l’acquario si scopre. Corre un solo pericolo: quello delle soluzioni estreme. Impeditegli il colpo di testa. Vi meriterete la sua riconoscenza, che è la migliore.

*** L’ACQUARIO E GLI ALTRI SEGNI DELLO ZODIACO ***

ACQUARIO E ARIETE

Eccellente rapporto amoroso, passionale. E fermiamoci qui. Le cose poi possono anche guastarsi. Bisognerebbe che l’amore durasse sempre, che la scintilla fosse il moto perpetuo, “l’allegro”, “il prestissimo” di una sinfonia sempre incompiuta, diretta da un direttore d’orchestra onnipresente. Ma chi potrebbe assumersi questo compito presso di loro? I figli, forse. Tutto dipende dall’acquario, se è più sublime che lucido, più angelico che realista. Il che gli capita abbastanza spesso.

ACQUARIO E TORO

Dio, che cosa difficile! L’acquario è il segno che il toro maneggia con maggiore difficoltà. Quando parlano di cose reali: quattrini, vacanze, lavoro, casa, il toro ha l’impressione che l’acquario non lo ascolti, o che faccia apposta, o che faccia finta. Quando parlano di cose più vaghe, come la felicità, la speranza, il progresso morale, il paradiso (o l’inferno), le sedute spiritiche o l’educazione politica dei pigmei, è l’acquario che s’arrabbia, giacchè il toro spazza via tutto in quattro parole dicendo che non gli piacciono le “fisime”. La cosa più grave è che hanno una gran voglia di andare d’accordo, giacchè il loro disaccordo è tanto profondo che si completano perfettamente.

ACQUARIO E GEMELLI

Andrà tutto bene, in modo naturale, fresco, spontaneo. Faranno sogni chimerici per tutti i loro cari, non per sé. Non resteranno mai da soli tre minuti senza aver voglia di telefonare agli stessi amici. Ammettete che è abbastanza raro. Non credo che possa nascere tra loro una di quelle passioni brucianti che lasciano il segno in una vita, ma si creerà piuttosto un clima ci amicizia amorosa, molto tenera, un po’ tiepida a volte. Non è la Spagna, è la Valle del Reno.

ACQUARIO E CANCRO

Tutti gli astrologi sono d’accordo, è una buona unione. Hanno in comune la passione di inventare situazioni ideali, il disprezzo del contingente e della realtà che tutti e due chiamano la “sozza realtà”. Fin qui tutto bene. Ma in pratica la situazione delicata. Paradossalmente, vanno troppo d’accordo per capirsi veramente. Non sono abbastanza complementari, né abbastanza opposti. Se sono fratello e sorella sarà perfetto.

ACQUARIO E LEONE

Se il leone è veramente un leone prodigioso, se l’acquaria non scopre in lui la minima manchevolezza, la minima inclinazione segreta, se lui non l’urta mai, se non vuole esibirsi troppo, allora si. Ma i “se” sono molti. In fondo non ci credo. E non ci credono nemmeno loro. Bisognerebbe che lei fosse un’acquaria temperata dai pesci. E casi così ce n’è uno su centoquarantaquattro.

ACQUARIO E VERGINE

In ogni caso, ci può essere una grande simpatia intellettuale. L’acquario ha bisogno della precisione della vergine. Ma non vedo come si possa stabilire tra loro un rapporto passionale. Un pudore così grande, e tanto tatto, e tanta delicatezza per non urtarsi… che finirebbero col non dirsi nulla. In una famiglia che avesse la mania per le tragedie, saranno l’elemento moderatore. E Dio sa se ce n’è bisogno.

ACQUARIO E BILANCIA

E’ la coppia ideale. E’il dodicesimo secolo. E’ la vetrata della cattedrale dove i due innamorati si contemplano con una rosa in mano e si parlano scambiandosi sonetti. I loro amici trovano che la cosa è ridicolissima. Ma chi potrà gettare la prima pietra? Le loro relazioni poggiano su un segreto: la capacità di adattamento, l’arte di scrollarsi i crucci di dosso, le concessioni multiple accordate con un sorriso. E’ il matrimonio della saggezza cinese con la saggezza indù. Padronissimi di trovarlo buffo, se volete. Ma non vedo che cosa potrebbe accadere di male, a questi due.

ACQUARIO E SCORPIONE

Una nativa dell’acquario ha poca simpatia per i drammi e per le lunghe spiegazioni notturne. Uno scorpione tenderà sempre a rimproverarle la sua anima semplice, pura, ingenua. Insomma, la tratterà come un’imbecille, cosa che non accomoda nulla, anche quando è falsa; e soprattutto se è vera. Ancora più difficili possono essere i rapporti tra madre acquario e figlio scorpione. Soltanto un grande amore, con la sua inevitabile parte di abnegazione, può consentire ad una acquario di tollerare gli scontri con lo scorpione. E una lunga pazienza.

ACQUARIO E SAGITTARIO

Hanno molto in comune, e soprattutto ciò che rifiutano accanitamente: la futilità, il tempo sprecato, la mondanità, le serate assurde, le facili scappatoie. Sono fatti per le cose serie. Ma avranno la tendenza a scordarsi di sé in favore degli altri. Dimenticano che l’amore è fatto di attenzioni verso una persona, una sola. I loro disaccordi non saranno profondi, per lo più frutto di una gaffe. Consigliate loro di fare un viaggetto da soli, il più lontano possibile, perché si ritrovino.

ACQUARIO E CAPRICORNO

E’ forse l’intesa più profonda. La capricorna trova nell’acquario tutte le qualità che le piacciono in un capricorno. E cioè le sue. E’ già piacevole. E’ la trama della loro vita. L’acquario vi aggiunge la sua fantasia, il suo amore per l’imprevisto e talvolta la sua facondia. La facondia dell’acquario è l’unica che una capricorna sopporti, giacchè sa che si tratta di un intermezzo, di un batter d’occhio, di un antipasto di buon gusto. Tra tutti e due formerebbero una eccezionale coppia di professori, nella stessa scuola, adorati dai loro allievi. E’ il matrimonio della Verità e della Bellezza.

ACQUARIO E ACQUARIO

Capita spesso che le donne acquario abbiano come amiche soltanto donne dello stesso segno. E’ più raro che si innamorino di un acquario. Un’amicizia amorosa, questo si, o un tenero flirt che sa quando ci si deve fermare. Perché? Non saprei spiegarvelo. Forse due acquari capiscono che non fornirebbero l’uno all’altro abbastanza ostacoli da superare, che rispetterebbero troppo la libertà individuale. Non possono formare un gruppo unico. Ma semmai la cosa si verificasse, sarà un corpo d’arcangelo, dolce, serico, con conversazioni sussurrate e sogni primaverili nel cuore dell’inverno. Non è poi male.

ACQUARIO E PESCI

Troppo bello per esser vero, come se Bach o Mozart cominciassero a parlare tra loro e noi fossimo in grado di capirli. Tanta sensibilità e tanta immaginazione fuse assieme, e tante aspirazioni ideali, e due climi poetici così ricchi… Si può addirittura temere che ciò finisca semplicemente in un bagno di acqua di rose. Questo matrimonio dell’aria e dell’acqua passa troppo al di sopra delle nostre teste. Forse, Tristano e Isotta, erano rispettivamente acquario e pesci.



PESCI 20 FEBBRAIO - 20 MARZO

Pesci, miei cari pesci, non so come prendervi, né come parlare del vostro segno. Eppure, è di voi che l’astrologia fa più presa: vi nuotate a vostro agio, ma come naufragate volentieri… Ultimo segno dello zodiaco, è il più ricco, come un vegliardo carico della saggezza universale; ma poiché lo zodiaco sta per riprendere in suo girotondo, è anche il segno più innocente, a volte quasi infantile. Per capirlo bene, bisogna aver osservato le onde dell’oceano; le onde che arrivano lentamente da molto lontano, che portano in sé i segreti del cosmo e che si frangono all’improvviso sulla sabbia, leggere, schiumose, fresche: Nettuno tonante è divenuto una pozza chiara, ma subito riparte, preso nel suo moto eterno. Così l’essere nato sotto il segno dei pesci è inafferrabile per se stesso e per gli altri. E’ alla continua ricerca di un assoluto introvabile.

Il bambino pesci si allontana ben presto dalla realtà. I suoi genitori, parlando di lui, alzano le spalle e dicono: “E’ un incosciente!” Capace di tutto perché non sa valutare i rischi. Si interessa ad ogni cosa, ma niente lo appassiona. Non appena esercitate una qualsiasi influenza si di lui, è pronto a seguirvi. Ci si sgomenta a torto della sua arrendevolezza. Non si può affidargli un rompicapo da comporre perché nulla per lui ha un’unica soluzione. E nemmeno un trenino elettrico, a meno di non aggiungervi innumerevoli gallerie, ponti, eccetera. In ogni caso, aprirà gli scambi e farà deviare la locomotiva. Il suo gioco preferito: il labirinto, naturalmente, la barca. Bisognerebbe poter combinare le due cose, ad esempio un labirinto sottomarino. Il suo complesso, per adoperare una parola difficile, è la fuga. Bisogna dunque orientarlo molto presto. Il minimo brutto voto a scuola è per lui una catastrofe. Si deve evitare ad ogni costo che egli si senta vittima del proprio caos. Ravel da bambino era uso alle lunghe fughe notturne. Al conservatorio imparò poi l’arte della fuga, che è molto austera. Chiedo scusa ai piccoli pesci. Ma con loro la severità è utilissima.

Il pesci che ama balbetta, tende le braccia: sta per annegare. Non ama alla follia, ma all’infinito. Non ci capisce nulla lui stesso. Vorrebbe stare zitto. Allora Cristiano ha bisogno di un Cirano per dichiararsi (Rostand era pesci naturalmente, e il duca di Reichstadt, il suo “Aiglon”, lo era ancora di più, forse troppo). Se l’amore diventa lotta, si allontana. Bisogna sempre ricondurcelo. Ma non esiste amore più fatato, e quando si ama una donna pesci, si riceve in dono la parte migliore dell’umanità. Eppure questa donna ha due piccoli inconvenienti: sogna a voce alta in bagno, e non può parlare dell’uomo che ama, chiunque egli sia, senza dire: ”Poverino!”
Con i suoi figli tutto l’angoscia. E specialmente “questa ridicola vita moderna” che bisogna condurre. Vorrebbe che i suoi bambini folleggiassero attorno a lei come le bagnanti di Renoir. Fa di grandi sforzi per educarli bene, ma ci riesce soltanto se si sente un po’ una donna martire. Durante le mie ultima vacanze conobbi un padre pesci che aveva due figli rimandati a settembre. In un mese, insegnò loro soltanto il moto delle stelle e delle maree. Purtroppo i due bambini non erano pesci, sennò avrebbero potuto diventare specialisti del cosmo come Copernico, Galileo, Newton, Le Terrier, Einstein, che sono tutti pesci, naturalmente.
Un pesci non può essere mediocre, perché diventerebbe qualcosa di peggio. Questo è il suo problema capitale. Bisogna dargli il mezzo per primeggiare. Bisogna che dimentichi i pesciolini piccoli per diventare un maestoso Nettuno. I geni più illustri, nel senso completo della parola, hanno sempre nel loro tema natale, un granellino di pesci, per così dire. Basta elencare Michelangelo, Leonardo da Vinci, Goethe, Rembrandt, Bach, Hugo, e nomino soltanto alcuni. Sarà utile ricordare spesso al pesci questa illustre lista dei nativi del suo segno. Pensare ai geni gli sarà doppiamente utile. Prima di tutto perché dubita troppo di sé. Eppoi perché ignora o addirittura disprezza i talenti gentili. La sua ricerca è paragonabile a quella che portò Bernanos dal “Diario di un curato di campagna” al “Dialogo delle carmelitane”. Non ditegli mai: “Dovresti leggere questo romanzetto, è grazioso.”Dategli dei poemi, dei libri di mistica cristiana o indù, dei trattati di filosofia tedesca. Digerisce tutto. Dice timidamente: Io che non sono un intellettuale…” Spesso è anche vero. Ma le intelligenze più acute non raggiungono facilmente il nirvana angosciato dei pesci. Può fare a meno di musei, ma non può fare a meno della musica. Dovrebbe amare l’universo di Ravel con le sue ondine, i suoi giochi d’acqua e le barche sull’oceano. Ma respira a suo agio soprattutto nelle grandi composizioni religiose di Bach. Per capire bene la musica pesci, paragonate l’opera di Bach, che è un ariete molto pesci, a quella, fatte le debite proporzioni, di Honegger, che è un pesci ariete. Gli elementi in comune sono i corali, l’oratorio, l cantata, l’ampiezza e la durata delle fughe, la polifonia dei cori tesi versi Dio. La migliore rappresentazione del simbolo dei pesci è Giovanna al rogo e nel cuore di tutti i pesci sonnecchia una Giovanna d’Arco.

*** I PESCI SOTTO TUTTI I PUNTI DI VISTA ***

I PESCI E L’ “IO”

LEI – La sua parola favorita, il suo ritornello è “vulnerabile”. E tale la giudicherete infatti l primo sguardo. Se vi ammira, i suoi occhi vi bevono, se la ferite, le sue lacrime scintillano. Se è felice, canterella. Se soffre, geme. In ogni circostanza cammina come una fata incerta o, più semplicemente, come qualcuno che non sa affatto dove sta andando, giacchè riflette (una pesci non “pensa”) su molte cose contemporaneamente. Le piace molto che la si guidi prendendola per un braccio. Ha l’aria sfinita. Eppure è la migliore camminatrice dello zodiaco.

LUI – Che appartenga al genere dilatato, come Renoir, o al genere alga danzante, il pesci ha un aspetto eminentemente plastico. Piega e ripiega le sue forme. E le sue forme lo piegano. Sbatte le palpebre. Si trasforma in serica bruma. Non bisogna imporgli sforzi fisici regolari. Svenirebbe come una ragazzina. Da dove gli viene allora la sua terribile forza? Dalle correnti magnetiche del cosmo. Non ci credete? Lui si, ci crede. La sua forza sta nel credere, e può lasciarsi alle spalle a grande distanza gli arieti, i leoni e i sagittari.

I PESCI E IL DENARO

LEI – Nonostante il suo disordine, che in lei è quasi una malattia, se la cava sempre nei casi difficile. Ma la parola “denaro” la fa tremare. La sua borsetta è zeppa di fatture pagate da chissà quanto tempo, ma già se l’è scordato e le sue dita si irrigidiscono quando sfiorano quei mostri di carta. Vorrebbe dare tutto ai poveri e vivere ospitata da loro fino all’ultimo dei suoi giorni. Conosco una madre peci, che pur di non imbrogliarsi nei conti, consegna a sua figlia, otto anni, tutti i quattrini del mese. Ed è una soluzione eccellente.

LUI – Ha pur dovuto fare uno sforzo. La sua intuizione l’ha aiutato a capire ciò che rifiutava di ammettere: la colonna del dare e la colonna dell’avere. Non andrà più lontano. E’ quel che gli può capitare di meglio. Giacchè, come l’acquario, è sempre alla mercè dei colpi di follia. Ma è trascinato dalla Luna o da Giove. E rischia la catastrofe ancor più dell’acquario. Diffidate del pesci che dice: “Ho un’idea geniale!” E’ spesso un genio, ma raramente nel campo della finanza.

I PESCI E LA FAMIGLIA

LEI – Dice che la famiglia l’ha sempre “divorata”. Tra i suoi fratelli e le sue sorelle, è su di lei che si poteva fare più affidamento. E’ assorta, smarrita nel suo piccolo mondo, in un continuo moltiplicarsi di devozione. Non ha più posto per se stesa. A volte ne soffre. Spesso si consola pensando che, da sola, non farebbe nulla di più bello.

LUI – La famiglia è troppo esigua per i suoi grandi ideali. Vorrebbe che fosse come un lungo transatlantico tra cielo e oceano, una tribù innumerevole, un’arca di Noè, una società primitiva e leggendaria… A dir la verità, non è un parente riposante. Allora, finge di trovarsi a sua agio. Il che è molto saggio; ma trova che la saggezza è noiosa, inutile. La sua famiglia ci guadagna in questo: che il pesci, lui, noioso non lo è mai.

I PESCI E IL LAVORO

LEI – Può lavorare freneticamente senza veder nulla, non “a testa bassa” come l’ariete, ma con gli “occhi sognanti”. Attenzione al risveglio! Alla pesci non piace il lavoro in se, le piace perdersi, essere assorbita, diluita, annichilita da qualcosa che la sorpassa. E così, come un astro lento e caldo, esplora a fondo tutta la questione.

LUI – Ben guidato da vergini e da arieti, gli piace lavorare, ma in profondità. Non dà impulsi. Dimentica i particolari. Può anche non avere idee. Ma è lui che addomestica, magnetizza, accerchia i più ardui problemi. Il suo lavoro è un miele magico, una bacchetta da fata.

I PESCI E IL MATRIMONIO

LEI – Poiché la pietà e la carità sono le sue caratteristiche più spiccate, dirà ad esempio: “Poverino, l’hanno nominato grande ufficiale della legione d’Onore!” Per tutta la sua vita sarà infermiera, anche se è campionessa olimpionica. E’ deliziosa, un po’ salame, lo sa ma insiste. Io non ci posso far nulla, voi nemmeno.

LUI – Forma con sua moglie una coppia felice, e non ne è soddisfatto; vorrebbe qualcosa di meglio, di più segreto e di più esemplare. Mai contento, un po’ cane bastonato, tenero, suscettibile, pronto al lamento, ha un costante bisogno della sua sposa, molto più di qualsiasi altro uomo: per trovare fiducia in se stesso, il lei, nella vita in generale. Rassicuratelo sempre, ad ogni buon conto.

I PESCI E LA MORTE

LEI – Superstiziosa come una napoletana, coperta di amuleti, di immagini pie, di ricordini, il ciglio umido, martire muta se necessario, ci si chiede se la morte la colpisce davvero. E’ così ben preparata al peggio che il peggio non può mai eguagliare le sue pessimistiche previsioni. Davanti alla morte, è la più sorprendente di tutte le donne.

LUI – Alla morte, lui da del tu. Ma non come se fosse un’amica, e nemmeno una complice, o una nemica o una sua pari. Ma come se fosse una straniera che non può essere più forte di lui. E’ una questione di temperamento. Un peci vive naturalmente in un al di là dove la morte è soltanto un accidente. Si consola più presto che non si creda. Una creatura scomparsa è soltanto polvere in questo fiume umano, in questa marea di specie animali. Ecco perché va verso la morte come se fosse lo scalino più basso di una scala.

I PESCI E I VIAGGI

LEI – Poiché vuole tutto ciò che vogliono gli altri, partirà volentieri. Ma sarà poi felice? Non lo so. Spesso pessimista, si spetta il peggio, pensa che sarà delusa, che sarebbe dovuta rimanere a casa. Ma poi, se tutto va bene, è estasiata, lo dice a tutti, e la sua gioia ingenua è deliziosa. Quando esclama: ”Ma non pretendevo tanto!” vien voglia di regalarle la luna.

LUI – Ricordatevi che non è di questo mondo. Perciò che vada a Versailles o nella Terra del Fuoco, la sua immaginazione trasforma tutto. Non è un viaggiatore, ma un evocatore. Nel parco di Versailles ad esempio vede il re, lo sente camminare a piccoli passi sulla ghiaia dei viali. Voi sarete esclusi da quei sogni. E nella Terra del Fuoco, è capace di vedere Dio s che cosa. E’ il contrario di un osservatore. Ma gli indigeni andranno a confidargli le loro pene.

I PESCI E L’INTELLIGENZA

LEI – Non bisogna mai parlare di intelligenza, giacchè si crede un po’ stupida. La verità è che si trova costretta a vivere con la sua formidabile intuizione che è, secondo i casi, poetica, medianica, patologica, cosmica… Ora, ogni forma di intuizione comporta degli inconvenienti rischiosi. La donna pesci può capire male, o giudicare male. Oppure credere di aver capito male. Invece avrà capito qualcos’altro e può darsi che sia la sola ad aver ragione. Lo sapremo più tardi…

LUI – Illogico, irrazionale, indeciso, quest’anima tormentata non può mai applicare la sua attenzione a qualcosa senza pensare ad altro. Voi gli parlate. Mormora: “Si, vedo, vedo…” Cominciate a preoccuparvi. Che cosa vede? Se insistete, chiude gli occhi. Bisogna richiamarlo di continuo, e stupidamente, alla realtà, che non gli piace. Ma in questo va e vieni perpetuo tra le sue visioni e il mondo reale troverà la sua verità personale, più ricca forse della vostra, anche se siete più intelligenti di lui, perché in fondo, l’intelligenza…

I PESCI E L’AMICIZIA

LEI – Mia madre è una pesci. E una sua amica pure. L’altro giorno, l’amica ha descritto a lungo (le descrizioni dei pesci sono sempre lunghissime) una catastrofe aerea alla quale era scampata, molti anni fa. Alla fine tutt’e due erano talmente commosse che piangevano. Questo è il colmo dell’amicizia tra pesci. Lacrime deliziose. Un tesoro di confetture, che non vi lascerà mai insaziati.

LUI – Non è un amico efficace. Soffre volentieri delle vostre disgrazie. L’indomani vi telefona: “Non ho potuto dormire, sai?” E poi può venirgli un’idea insensata, un’intuizione, come se avesse fatto una seduta spiritica. Seguitela. E’ un medium. Il fluido è passato. Ma non parlategli mai di particolari: vi si annegherebbe.

I PESCI E LE CONTRARIETA’

LEI – In mezzo alle disgrazie ci sta come in casa sua. Pensa che le ha meritate perché non vale niente. Subisce. Fa dono della sua persona all’umanità intera. Piange, e la cosa non è affatto divertente. Se le dite che è un imbecille vi risponderà che lo sapeva. Ma non è affatto vero. Dirà che ormai è troppo tardi, che è sempre troppo tardi. Può diventare esasperante. Per fortuna, un nonnulla la distrae. Procurateglielo subito! Dirà: “Avevo tanto bisogno di cambiare idea!” E poi affidatele un lavoro preciso e urgente. Le sue lacrime, le trasforma in diamanti.

LUI – Ha un concetto così sublime dell’infelicità che può anche accettarla con una sorta di piacere. Si, è masochista. Se gli scoppia una gomma, è come se una catastrofe avesse travolto la sua automobile, che dico, tutte le automobili dell’universo, l’intera storia dell’automobile. O addirittura la Storia. Se gli dite che una gomma si può riparare benissimo, vi farà notare che può anche scoppiare di nuovo. Magari molte volte. Il che è vero, ma è inutile iniziare una discussione che andrebbe avanti per tutta una notte. Un trucco: ditegli che il gommista deve pur riparare gomme per vivere, sennò poveraccio, morirebbe di fame… Ed ecco il nostro pesci consolato: grazie alla Carità.

*** I PESCI E GLI ALTRI SEGNI DELLO ZODIACO ***

PESCI E ARIETE

Non vedo come i pesci potrebbero adattarsi all’incandescenza dell’ariete, che è all’opposto della notte poetica di Nettuno. Bisognerebbe anche evitare (e mi chiederete: ma come?) che la madre pesci abbia un figlio ariete. Per tenerezza e per pietà gli lascerà fare tutto quel che vuole. Si limiterà a pregare per lui, soluzione nobile, ma pericolosa. Davanti all’ariete i pesci capitolano, si richiudono nel loro unico difetto grave: la passività.

PESCI E TORO

Ah, poverini! Quante storie! E quanto seccheranno gli amici, col racconto complicato delle loro complicazioni! Dice la signora toro: “Naturalmente, ha dimenticato di far registrare il contratto dell’affitto” e il povero marito pesci è disperato perché ha confuso il contratto dell’affitto con un modulo per il pagamento delle imposte e ha ficcato il tutto nella busta dei documenti dell’automobile, cosicché lo si cerca da stamattina, ascoltando dischi di musica dolcissima. Il toro odia l’improvvisazione e il disordine. I pesci non odiano niente: essi sono l’improvvisazione e il disordine. Bisogna dunque che i pesci abdichino. Ma lo faranno in modo così grazioso e disarmante che il toro potrà a sua volta abbassare le braccia. Diffidare di un dramma probabile. Non sempre i pesci controllano le loro occhiate, e il toro è geloso.

PESCI E GEMELLI

Non è una coppia, ma un doppio plurale che naviga all’infinito, prigioniero di un gioco di specchi. Nelle fiere di paese vanno alla ricerca del labirinto. Si incontrano appunto perché amano perdersi in se stessi, con voluttà. Nessuno li capisce. Moltiplicandosi per se stessi fanno venire le vertigini. Come i felini, ricadono sempre in piedi. Parlano molto, a voce bassa, la notte, senza saper bene quel che dicono.

PESCI E CANCRO

E’ incredibile quanto parlano quando sono assieme! Ma sanno anche ascoltarsi. Dirò anzi che si ascoltano troppo. Si cullano a vicenda, si coccolano, se ne lagnano, piangono sui loro tormenti. Può durare una vita intera. Bisogna assolutamente che mettano al mondo una quantità di bambini arieti o leoni, per svegliarsi al mattino, senza il sapore amaro delle lacrime notturne. Ma che mondo poetico, che dolce brezza circola attorno a loro! Tutti li adorano.

PESCI E LEONE

Da qualunque punto lo si osservi, il problema mi pare insolubile. Che voi siate una pesci moglie di un leone, figlia di leone, segretaria di leone… no, impossibile. Non provateci nemmeno. Eppure vi piacciono le chimere. L’impossibile vi attira come la luce attira gli insetti. Esiste anche una specie che sta scomparendo: i leoni schiavi, e schiavi con ostentazione, con compiacimento. Ottimi come maggiordomi. Ma siete in grado di assumere un maggiordomo? E vi pare ragionevole?

PESCI E VERGINE

Tutti gli astrologi e i più antichi trattati sono formali: pessima unione, rapporti difficili. E si capisce il perché. Pesci e vergine sono due segni sottomessi, che sognano di sottomettersi. E non si può trascorrere la propria vita in ginocchio. Si finirebbe col trovarsi al di sotto del livello del mare. Roba da raccoglierli col cucchiaino. Bisogna dunque che uno dei due reciti la commedia del tiranno, che si creda un leone. Meglio che sia l’uomo. E non dico così perché sono un uomo anch’io… Tutte le pesci che conosco sognano un “Superman”. Che delusione se incontrassero dei timidi adoratori.

PESCI E BILANCIA

La bilancia sogna l’armonia. I pesci sognano l’armonia universale. Ecco una solida base d’intesa, ma che lascia i pesci un po’ insoddisfatti. La bilancia dovrà misurare con cura le sue esortazioni alla moderazione, e questo è un esercizio difficile, che rischia di renderla insipida. Piccolo particolare pratico: I pesci sono il più disordinato di tutti i segni. E la bilancia ha la mania dell’ordine. Inoltre, la bilancia ha un linguaggio conciso, e i pesci impiegano un quarto d’ora per dirvi che stasera fa fresco.

PESCI E SCORPIONE

Spesso si affascinano vicenda. L’aggressività naturale dello scorpione è come smussata, disarmata dai pesci. Lo scorpione è simile alla pesante marcia tragica, autunnale, di un fiume nero che si getta nell’oceano pesci. Alla foce si forma un gorgo purificatore. I pesci, per lo scorpione, rappresentano la redenzione. Niente di meno. Pericolo probabile: il melodramma.

PESCI E SAGITTARIO

Questi due faranno prodigi al servizio di una comunità o, di un ente assistenziale, o al capezzale dei morenti, impegnati in un lavoro notturno per arrotondare il bilancio di famiglia. Si stimeranno senza aver bisogno di dirselo. Forse non sorgerà mai una passione tra loro, ma una sorte di amore che non avrà il tempo di offrirsi ciò che essi chiamano un lusso: l’amore.

PESCI E CAPRICORNO

No, assolutamente no. Sarebbe chiedere alla capricorna uno sforzo sovrumano e inutile. Tutto l’urterà, in questo pesci disordinatissimo e smarrito nei suoi sogni. La capricorna si sentirà disprezzata. Diventerà di cattivo umore. Si sentirà esclusa da tutto ciò che forma la vita poetica del pesci. Diventeranno due estranei in pochissimo tempo. Sono stati accecati dalle loro diversità. Hanno creduto di potersi amare perché non si somigliavano affatto. Come se Elisabetta di Inghilterra avesse sposato Victor Hugo. Potete divertirvi a immaginare come sarebbe stato il loro regno.

PESCI E ACQUARIO

Troppo bello per esser vero, come se Bach o Mozart cominciassero a parlare tra loro e noi fossimo in grado di capirli. Tanta sensibilità e tanta immaginazione fuse assieme, e tante aspirazioni ideali, e due climi poetici così ricchi… Si può addirittura temere che ciò finisca semplicemente in un bagno di acqua di rose. Questo matrimonio dell’aria e dell’acqua passa troppo al di sopra delle nostre teste. Forse, Tristano e Isotta, erano rispettivamente acquario e pesci.

PESCI E PESCI

A priori, saremmo tentati di dire di no. Eppure, sono ottimi i rapporti tra madre e figlia. Queste due tenerissime pesci sarebbero squisite l’una per l’altra, piene di tenerezza e di attenzioni. Forse si seccherebbero a vicenda, ma per le stesse ragioni, e finirebbero col sorridere. Quanto a un matrimonio pesci con pesci… Bisognerebbe allora che l’uno fosse della specie di Nettuno, poetico e ingenuo, e l’altro della specie di Giove, titanico nelle sue chimere. Tenterebbero di realizzare grandi cose. Ne morirebbero. E se ci riuscissero, in quali condizioni dantesche! Se non vi piace il destino banale…

(tratto da LO ZODIACO - di F. Régis Bastide - Ed. Tea pratica)

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