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Visualizzazione dei post da febbraio, 2013

Domenica importante

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Oggi, tra spettacolo, neve, elezioni e quant'altro é stata una di quelle giornate intense...di quelle che ti lasciano spalmato sul divano col mal di schiena, ma soddisfattissimo per come sono andate le cose. Ringrazio tutti, ma proprio tutti quelli che, sfidando le intemperie e la tentazione di starsene a casa al calduccio, sono venuti in teatro a vederci. La sala piena ed il pubblico che batte le mani quando suoni é qualcosa che da veramente molta soddisfazione. Resta, dicevo, la fatica ma anche una smania bestiale di fare altre repliche, di avere quella strizza prima dello spettacolo e quella fame di continuare appena scesi giù dal palco. Ora ci si mette in pista, per trovare altri teatri, altre serate, nuove repliche. Ora aspettiamo il risultato elettorale per vedere cosa varrà fuori. Chiunque vinca spero sia in disaccordo con chi dice che la cultura non si mangia. Senza, secondo me, si muore. Dentro.

W la Revolucion

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Il 17 febbraio era un giorno molto atteso in Ecuador, uno degli stati più piccoli dell'America Meridionale (è appena più piccolo dell'Italia). Le elezioni presidenziali erano viste come una scelta decisiva: continuare la Rivoluzione Democratica e Cittadina, iniziata nel 2007 con la prima elezione di Rafael Correa, oppure tornare al passato, come sottolineato dal manifesto elettorale dello stesso Correa. I cittadini della Repubblica dell'Ecuador si sono espressi con un verdetto inappellabile: Correa ha ricevuto il 56,93% dei consensi, ben più del doppio rispetto al suo principale rivale, Guillermo Lasso (23,14%). Lasso, subito dopo l'annuncio dei primi risultati, si è congratulato con il vincitore. Per Correa si tratta della terza elezione: dopo quella del 2007, infatti, un cambiamento della legge elettorale aveva reso necessaria una nuova consultazione elettorale nel 2009. Sostenuto dal suo partito-coalizione, Alianza PAIS (acronimo di  Patria Altiva I Soberana –  P