"Stanotte ho saputo che c'eri: una goccia di vita scappata dal nulla. Me ne stavo con gli occhi spalancati nel buio e d'un tratto, in quel buio, s'è acceso un lampo di certezza: sì, c'eri. È stato come sentirsi colpire in petto da una fucilata. Mi si è fermato il cuore. E quando ha ripreso a battere con tonfi sordi, cannonate di sbalordimento, mi sono accorto di precipitare in un pozzo dove tutto era incerto e terrorizzante. Ora eccomi qui chiuso a chiave dentro una paura che mi bagna il volto, i capelli, i pensieri. E in essa mi perdo. Cerca di capire: non è paura degli altri. Io non mi curo degli altri. Non è paura di Dio. Io non credo in Dio. Non è paura del dolore. Io non temo il dolore. È paura di te, del caso che ti ha strappato al nulla, per agganciarti a me. Non sono mai stata pronto ad accoglierti, anche se ti ho molto aspettato."
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The butterfly effect
Chissà per quale strana usanza siamo abituati, me compreso, ad associare l'arrivo del nuovo anno con un qualche cambiamento per forza da attuare. Purtroppo (come direbbe Doc di ritorno al futuro) il continuum spazio-temporale non si interrompe mai, ragion per cui l'evento che (mi) accade oggi non é altro che il frutto della somma degli eventi passati, il cui effetto si manifesta a distanza. In questo periodo di bilanci, sommatorie, auspici e progetti, non riesco a non pensare ai vari eventi, ai vari punti focali, che hanno modificato il corso della mia esistenza in maniera così radicale. Ho realizzato che spesso azioni di per se normali, se non addirittura insignificanti, possono avere un effetto a posteriori a dir poco dirompente. "Il battito d'ali di una farfalla in questo momento provoca un terremoto dall'altra parte del mondo." È proprio vero.
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